Il futuro di Navigare, perdita di 20 milioni per Napoli

Il futuro di Navigare, perdita di 20 milioni per Napoli

Il futuro del salone di Napoli Navigare è a rischio

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Napoli, 26 giugno 2019 – “Napoli rischia di perdere oltre cinque milioni di euro per indotto turistico, la filiera nautica campana oltre 13-14 milioni, ma soprattutto sarà una brutta figura per la nostra città”. L’affermazione è di Gennaro Amato, presidente dell’Associazione Nautica Regionale Campana, che ad ottobre prossimo dovrebbe organizzare il salone nautico sul lungomare di Napoli, ma che al momento è “ingessato” dal parere della Soprintendenza di Napoli.

Il termine ultimo per avviare la macchina organizzativa era stato fissato al 30 maggio scorso e poi fatto slittare al 30 giugno, per risolvere alcune richieste progettuali indicate dall’ente conservatore di territorio.

“A dicembre del 2018, dopo aver presentato il progetto ed incassato il parere favorevole del sindaco de Magistris e dell’intera giunta comunale, oltre quella del presidente dell’Autorità Portuale, Pietro Spirito e persino quello della Regione Campania, attraverso l’adesione della Commissione delle Attività Produttive presieduta da Nicola Marrazzo, abbiamo avuto la fortuna di essere supportati nell’iter burocratico dalla Delegata al Mare del Comune, Daniela Villani – racconta Gennaro Amato -. Proprio grazie alla dottoressa Villani siamo riusciti, a gennaio, ad avere un tavolo dei servizi per dare esecutività al progetto dove però la referente della Soprintendenza non partecipò per problemi personali gravi. Una riunione ad hoc successiva, per capire se il progetto incontrasse il parere favorevole della Soprintendenza, servì a modificare in parte i contenuti del salone che presentammo, successivamente, aggiustati secondo direttive indicate. Ancora una modifica, su altri aspetti, ci costrinse ad effettuare ulteriori variazioni di progetto per evitare che gli stand alterassero la visuale del golfo a chi passeggia sulla Promenade cittadina. Superata la questione a terra, giungendo a marzo, abbiamo affrontato quella relativa l’esposizione in mare, con alcuni interventi per evitare che l’accensione di motori in mare delle barche ai pontili galleggianti, inquinasse lo specchio d’acqua della rotonda Diaz e pure questo è stato messo a punto. Ora però siamo in attesa da oltre 30 giorni, dopo aver presentato tutti i progetti aggiustati e relazioni tecniche di specialisti, del definitivo ok, ma il tempo stringe e la scadenza oltre il 30 giugno non ci consente i tempi tecnici organizzativi”.


 

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