Il nuovo Musa 4 Dékuple di William Mathelin e Pietro Luciani, armato per l’attrezzatura di coperta dall’azienda padovana Antal, è pronto a navigare. La barca eseguirà i primi test in mare a Lorient, dopo essere uscita dal cantiere genovese Sangiorgio Marine che l’ha costruita, sotto la guida dello skipper Mathelin. Pietro Luciani, armatore della barca e co-skipper, è uno dei velisti che fanno parte della Squadra Corse Antal, insieme ad Andrea Fornaro e Cecilia Zorzi, e raggiungerà il nuovo Class40 alla fine del suo impegno con Translated 9 alla Global Ocean Race. Il progetto Dekuple è stato per Antal un’occasione sfidante: un nuovo Class40 da armare dopo Influence 2 di Fornaro, ma questa volta anche con uno skipper francese che ha deciso di puntare su un prodotto italiano, per la barca e l’attrezzatura di coperta.
Questo Musa 4, progetto Guelfi-D’Angeli, si differisce dai precedenti in alcuni dettagli, essendo i Class40 di fatto delle barche custom cucite sulle esigenze dello skipper. Le ottimizzazioni dell’attrezzatura di coperta e della sua disposizione sono state seguite dal Technical Application Manager di Antal, l’Ingegnere Bernardo Zin, e dal Techincal Sales Filippo Brazzolotto.
La differenza più grossa tra Dékuple e i precedenti Musa è sul pit centrale, la zona dove sono rinviate tutte le manovre della barca e da dove lo skipper di fatto la governa. I due skipper hanno scelto un’organizzazione diversa delle manovre, puntando su alcuni sistemi alleggeriti realizzati da Antal su misura. Una delle innovazioni che ha consentito questa ottimizzazione è quella dei supporti di alloggiamento per i Constrictor, denominati da Antal Constrictor Holder CH0608.2 & CH0608.3, (i Constrictor sono sui Class40 l’equivalente degli strozzatori per le drizze ndr.). Questi supporti consentono di ospitare 2-3 Constrictor e organizzarli in batterie secondo le preferenze dello skipper. Inoltre, evitando l’installazione singola di ogni Constrictor, si ottiene un notevole risparmio sul numero di fori e viti per il fissaggio, con conseguente risparmio anche sul peso totale.
«Sul Musa 4 verranno impiegati come nuovi prodotti la puleggia a rulli autocontenuta a V (CUS0287) e la Tulip (CUS0257), che possono ospitare più di una scotta contemporaneamente, e che nella pratica hanno tra loro una significativa differenza di utilizzo. Le due pulegge hanno sostenuto già una prima fase di test su Influence 2 e arrivano adesso a un nuovo step di sviluppo. Verranno installate una a dritta, l’altra a sinistra, per verificare l’efficienza delle due forme e testarle anche su differenti tipologie di manovre. La Tulip ha come caratteristica di lavorare ad alti angoli di variazione del tiro tra ingresso ed uscita; la V invece prevede una minore tolleranza ma ha invece una maggiore efficienza nell’ospitare due scotte contemporaneamente» ha spiegato Bernardo Zin.
«Aumento dell’efficienza, riduzione degli attriti, riduzione del numero totale di pulegge richieste, sono queste le necessità che ci arrivano dai Class40 di nuova generazione che stiamo armando con i prodotti Antal» prosegue Filippo Brazzolotto. «Ci sarà anche il TL50, una sorta di bicchierino passante per il ponte che ospiterà gli attacchi in tessile. Un solido aggancio, leggero e sicuro, che soprattutto eviterà i ristagni d’acqua. Rispetto a un pad-eye normale il TL50 ha più duttilità di tiro, non essendo vincolato e potendo ruotare su sé stesso senza variare la tenuta di carico, mantenendo un profilo a zero sulla coperta» conclude il Technical Sales Antal.
Non poteva mancare poi su Dékuple la versione definitiva del XT53.3RD, il winch alleggerito inaugurato su Influence 2 di Andrea Fornaro e giunto ormai alla sua versione di serie, che dai Class40 può essere applicato anche su qualsiasi barca sportiva per alleggerire l’attrezzatura di coperta senza rinunciare a un prodotto solido. A poppa invece troverà posto la nuova rotaia Racing per la randa, la CUS0277 nella versione alleggerita.
Per Antal la vela oceanica e i Class40 si confermano quindi come il laboratorio ideale, con prodotti che nascono come custom per queste barche e possono diventare poi di serie trasferendo la tecnologia anche verso altre tipologie di scafi, non necessariamente dedicati alle regate oceaniche. Dékuple è solo un nuovo tassello di un 2024 dove l’azienda padovana sarà impegnata in diversi progetti sportivi e non solo, dai Mini 650 ai super yacht, con alcune sorprese in arrivo.