Una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per chiedere di intervenire per modificare il Regolamento di attuazione del Registro telematico del diporto, approvato dal Consiglio del Ministri e che presenterebbe dei “profili di censurabilità”. È quanto chiede la Confarca (confederazione che rappresenta le scuole nautiche e le autoscuole italiane) che facendosi portavoce del malcontento anche di altre associazioni di categoria, invita il Capo dello Stato a verificare “l’efficienza e il buon funzionamento del sistema telematico, la certezza e la sicurezza della proprietà navale e l’esclusione di ogni possibile operazione legata ad unità di dubbia provenienza”.
Il Regolamento di attuazione del Registro telematico del diporto, approdato in queste ore sulla scrivania presidenziale per la firma, è finalizzato a smaterializzare i 108 registri cartacei su cui sono attualmente annotate le unità da diporto e, soprattutto, a dare certezza alla proprietà dopo una serie di truffe per vendite (e registrazioni) multiple per oltre 50 milioni di euro.
La censurabilità dello schema approvato in Consiglio dei Ministri, e già resi noti al DAGL della Presidenza del Consiglio, deriva dalle forzature inerenti l’inserimento, all’interno del decreto Sted, delle figure dei raccomandatari marittimi. “Una forzatura – secondo il segretario nazionale della sezione nautica della Confarca, Adolfo D’Angelo – che il nuovo esecutivo non avrebbe vagliato, permettendo la sua votazione al Cdm”.
“Abbiamo scritto al presidente della Repubblica illustrando già le perplessità avanzate presso il Dipartimento Affari Giuridici e Legislativi con lo scorso Governo – aggiunge D’Angelo – Le figure dei raccomandatari marittimi non danno le garanzie minime di trasparenza auspicate da questo decreto, e visto che quest’opinione è condivisa dalle maggiori associazione del cluster nautico, non è ben chiaro chi oggi raccomanda i raccomandatari”.