Bellagio, la perla del Lago di Como, è conosciuta in tutto il mondo per la sua incantevole posizione tra i due rami del lago, per le antiche e suggestive abitazioni del vecchio borgo, i misteriosi vicoli e caratteristiche scalinate acciottolate dove sfilano eleganti vetrine, tra hotel di gran classe e tipici ristoranti.
Il tutto condito da uno scenario naturale capace di far innamorare per la sua impareggiabile bellezza, turisti provenienti da ogni parte. Ciò che attrae è un soggiorno per ammirare i colori del lago, i suoi pittoreschi villaggi e le ville da una prospettiva romantica e affascinante.
La navigazione e il Lago di Como sono un binomio imprescindibile per la varietà di itinerari, escursioni, passeggiate e visite ai suoi splendidi tesori dal lago o da terra.
Non per niente a Bellagio, nella pittoresca frazione di San Giovanni, sorge un affascinante museo nautico, che raccoglie una ricchissima collezione di oggetti, reperti, manufatti, documenti che raccontano e certificano la storia e l’evoluzione del “navigato” nelle cristalline acque del Lago (e del mare in generale).
Il ‘Museo degli strumenti per la navigazione” è la prestigiosa raccolta di introvabili strumenti e oggetti di navigazione. Per la sua unicità è stata inserita tra i luoghi della cultura del Ministero della Cultura. Insieme a Villa Melzi è uno dei due Musei di Bellagio.
Fondato dal grande appassionato di barche d’epoca Gianni Gini (è stato negli anni Settanta proprietario di Bona Fide, un Cutter aurico progettato nel 1899, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Parigi del 1900, nonché dello scafo Victory 83 che ha partecipato all'edizione del 1983 della Coppa America), espone al suo interno una collezione di oltre 600 oggetti e strumenti legati alla navigazione, acquisiti in 40 anni di minuziosa ricerca: strumenti di varie epoche che hanno permesso all’uomo di orientarsi e oggetti legati alla navigazione.
Datati a partire dal 1500, non mancano bussole, astrolabi, cannocchiali settecenteschi di produzione veneziana, cronometri di marina, orologi solari, una sfera armillare (un modello della sfera celeste), diari di bordo dell’Ottocento, un planetario in ottone, preziosi manoscritti che testimoniano la vita a bordo di velieri e navi mercantili che hanno fatto la storia della navigazione. La collezione è esposta sui 3 piani di un caratteristico edificio (un’antica abitazione a torre totalmente ristrutturata) con gli oggetti collocati in base alla loro funzione: al primo piano sono trovano posto gli strumenti per la determinazione della latitudine; al secondo piano quelli per la longitudine e al terzo piano i diari di bordo e gli strumenti per il carteggio.
Fu il 14 giugno 1968 con l’acquisto di un grafometro veneziano, che ebbe inizio la collezione degli strumenti di marina. Gianni Gini, in vacanza a Cannes. lo vide risplendere in una vetrina sulla Croisette.
Da allora la sua passione per gli strumenti nautici l’ha portato a collezionarne oltre 600 custoditi nel museo che ha aperto i battenti Il 21 giugno del 2001 nell’antica casa torre di San Giovanni a Bellagio.
Che sia dunque un soggiorno, un weekend o una toccata e fuga al lago, ritagliarsi uno spazio per visitare qualcosa di unico come il “Museo degli strumenti per la navigazione” è assolutamente consigliato. Un’emozione tutta da vivere!
l Museo degli Strumenti per la Navigazione è aperto tutti i giorni dalle ore10 alle ore 13 (tranne il lunedì ); visite pomeridiane disponibili solo su prenotazione.
Prezzo
5 euro tariffa intera (previste riduzioni per gruppi)
Come raggiungere il Museo
Il museo si trova nella caratteristica frazione di San Giovanni e può essere raggiunto via lago (fermata battello da Bellagio a San Giovanni), a piedi dal centro di Bellagio, in bus o con il trenino turistico. Ampio parcheggio gratuito antistante.
Museo degli Strumenti per la Navigazione
Piazza Don Miotti, 4, 22021 Bellagio CO +39 031 950309
www.bellagiomuseo.com
Alcuni oggetti da non perdere…
L’ottante, inventato da John Hadley attorno al 1730, è così chiamato perché rappresenta l’ottava parte di un angolo giro. Sfruttando il principio della riflessione, questo strumento consentiva sia di misurare l’elevazione sull’orizzonte degli astri o l’altezza del Sole, sia di rilevare e misurare l’angolo fra due oggetti. L’innovazione dell’ottante stava nell’impiego di uno specchio montato su un perno di un braccio radiale, in legno, che si muoveva sopra un arco graduato, inciso su avorio. Per calcolare l’angolo fra due oggetti si faceva coincidere il riflesso di uno con l’immagine nello specchietto dell’altro.
In quanto oggetto costoso e raffinato, si diffuse su tutte le navi solo alla fine del 1700. Dalla metà del XIX secolo gli ottanti in ottone sostituirono quelli in legno prendendo il nome di sestanti.
Grafometro XVIII secolo Francia – Michael Butterfield (1635 – 1724)
Nel 1597 Philippe Danfrie, inventore di strumenti scientifici, ha progettato il primo grafometro. Ampiamente usato in marina per la rilevazione delle carte nautiche.
Bussola in ottone. Italia . XIX secolo
A seguito della scoperta cinese dell’attrazione magnetica dei poli, l’amalfitano Flavio Gioia realizzò il primo modello di bussola intorno all’anno 1050. Fu il primo strumento scientifico conosciuto in Europa.
Grafometro in ottone Carlo Samuelli di Venezia, inizio XVIII secolo
Fu il 14 giugno 1968 con l’acquisto di un grafometro veneziano, che ebbe inizio la collezione degli strumenti di marina. Gianni Gini, in vacanza a Cannes. lo vide risplendere in una vetrina sulla Croisette.
Da allora la sua passione per gli strumenti nautici l’ha portato a collezionarne oltre 600 custoditi nel museo che ha aperto i battenti Il 21 giugno del 2001 nell’antica casa torre di San Giovanni a Bellagio.