Quando prestazioni eccellenti delle barche ed equipaggi di alto livello creano distacchi minimi.
È - almeno nelle prime 24h di regata - l'equazione della Défi Atlantique, che vede il Class40 IBSA di Alberto Bona in testa da poco dopo la partenza del primo aprile, a guidare un gruppetto di tre in meno di cinque miglia, composto insieme ad Ambrogio Beccaria e Ian Lipinski. I tre in fuga sanno di aver davanti ancora due migliaia di miglia per concludere la prima tappa, ma sono risultati tutti concentrati e determinati a marcarsi a vicenda da subito.
"La prima notte di navigazione - ha detto Alberto Bona - è andata bene. Qualche groppo ha portato il vento fino a 35 nodi, ma navighiamo con una media di 25. Le previsioni fin qui sono state affidabili, quindi la tattica continua ad essere quella che avevamo definito: siamo focalizzati soprattutto sulla miglior rotta".
La ricetta è sempre quella, e facile a parole: "Dobbiamo far correre la barca. L'equipaggio funziona bene, insomma è un inizio promettente. Siamo sulla rotta migliore rispetto all'anticiclone, il miglior compromesso tra miglia da percorrere e velocità in rapporto alla direzione del vento", come dire che non se ne parla proprio - se si può evitare - di infilarsi in una bolina stretta.
La flotta - che conta già un ritiro - si è già divisa in tre tronconi: il gruppetto di testa sulla rotta teoricamente migliore e che si applica in prove di fuga, cinque agguerriti inseguitori nello spazio di una trentina di miglia, chi più a Nord e chi più basso a Est, e la restante parte della flotta, che viaggia a una media di quattro, cinque nodi in meno di velocità.
Al rilevamento delle 18 Alberto Bona, in equipaggio con Pablo Santurde del Arco e Pietro Luciani, aveva percorso 256 miglia.