ll giorno dopo la Transat Québec Saint-Malo, dopo la fatica, l’entusiasmo e il riposo. Alberto Bona, Luca Rosetti e Pablo Santurde del Arco raccontano la loro regata, chiusa al sesto posto in mare dopo un incredibile recupero e al settimo in classifica aggiornata oggi, per effetto della compensazione garantita allo scafo E Leclerc - Ville La Grand, Antoine Magre per aver deviato la propria rotta andando in soccorso di Acrobatica e del team di Alberto Riva.
“È stata una regata emozionante e mi è piaciuta molto - ha dichiarato Alberto Bona - perché abbiamo vissuto tutte le condizioni possibili e diversi modi di navigare. Abbiamo fatto due giorni di fiume per me inediti, poi abbiamo passato i banchi di Terranova, ci siamo spinti in cerca delle depressioni fino al grande Nord, tanto che ci siamo trovati a 350 miglia dalla Groenlandia. Non avevo mai navigato così tanto a Nord, dove il mare è di un blu che non avevo mai visto. È stata una regata difficile perché il meteo non era mai costante. Quando ci siamo trovati in coda al gruppo - e i modelli davano fino a 400 miglia di ritardo - non ci siamo scoraggiati. Questo ha cambiato tutto: abbiamo iniziato a recuperare, senza mai mollare. Chiudere sesti in mare e settimi in classifica, a meno di dieci miglia dal primo, viste le condizioni e le premesse, è un buon risultato”.
LA PRIMA VOLTA NEL FIUME - La Transat Québec Saint-Malo è partita alle 14:00 ora canadese del 30 giugno da Québec City. L’impatto con il fiume San Lorenzo, le sue correnti e il meteo “quattro stagioni in un’ora” è stato subito evidente: a pochi minuti dal via, infatti, un groppo di vento si è abbattuto sulla flotta, presagio delle tante difficoltà che caratterizzeranno questa regata. La parte difficile del fiume, rappresentata dalle prime 140 miglia di navigazione, è stata percorsa dal Class40 IBSA in circa 20 ore, ritrovandosi in quarta posizione: “È stata una regata veramente intensa - racconta Luca Rosetti - l’uscita dal fiume è stata particolarmente complicata con molto meno vento di quello atteso. In tutta la prova il meteo è stato instabile e ha reso molto difficile prendere decisioni. Soprattutto nel fiume abbiamo lottato come in una prova tra le boe, ci sono state fasi concitate nell’ambito di una flotta ipercompetitiva, tutti sempre alla ricerca della massima velocità”.
I BANCHI DI TERRANOVA - Dopo 2 giorni e 6 ore di navigazione il Class40 IBSA ha affrontato in sesta posizione l’ingresso nel Golfo di San Lorenzo, a sole 3 miglia dalla testa della prova. Sono state così percorse le prime 500 miglia di regata, in cui circa la metà della flotta ha combattuto per le prime posizioni. Il tratto successivo ha visto il passaggio a Sud dell’isola di Terranova, la porta verso l’Atlantico, e non è stato un passaggio semplice: 300 miglia circa in cui c’è stato poco vento e dove è avvenuto il primo incidente della regata, che ha costretto la velista italiana Claudia Conti a lasciare La Boulangère BIO per un infortunio. IBSA esce da Terranova in quinta posizione a 5 miglia dal primo, dopo aver percorso circa 800 miglia in cinque giorni di navigazione, con un vento più leggero dell’atteso.
LE INSIDIE DELL’ATLANTICO – Il sesto giorno, usciti dai banchi di Terranova, c’è stata la prima svolta della regata: il Class40 IBSA, insieme al gruppo di testa composto da quattro imbarcazioni, ha scelto una decisa rotta Nord, con l’obiettivo di girare intorno a una depressione e trovarsi così nelle migliori condizioni per correre veloci. Tuttavia, la strategia scelta si è rivelata meno promettente del previsto: tutto il gruppo, la mattina dell’8 luglio, si è ritrovato nelle retrovie. Alberto Bona ha quindi deciso di rientrare verso l’ortodromica, accumulando 180 miglia di svantaggio che diventeranno nel momento più buio, il pomeriggio dell’8 luglio, addirittura 242. “Era difficile scegliere la rotta giusta - spiega Alberto Bona - ci siamo lasciati sedurre dall’opzione Nord, e gestirla poi è stato molto complicato, soprattutto quando le simulazioni ci davano in coda a 400 miglia dal primo. Ci siamo rimboccati le maniche, ed eravamo così a Nord che abbiamo preso una perturbazione appena formata, che ci ha permesso di scendere velocissimi e recuperare”.
LA TEMPESTA - Ma è quando il gioco si fa duro che i duri iniziano davvero a giocare, e il team di Alberto Bona ha dimostrato una grande capacità di reazione. Due lunghe giornate di bolina, con vento molto forte hanno messo tutto e tutti alla prova. Il Class40 IBSA si è trovato nella giusta posizione e non ha subito la tempesta, anzi, l’ha cavalcata. Ha iniziato così a recuperare miglio su miglio, con una velocità relativa elevata rispetto ai primi, recuperando fino alla settima posizione e ben 170 miglia di distacco. “Andare così a Nord è stato un grande rischio - commenta Pablo Santurde del Arco - ma siamo stati molto bravi a rimettere tutto in gioco riuscendo a reagire e a gestire una lunga e stancante bolina, sempre inclinati e a sbattere sulle onde”.
GLI INCIDENTI - Tra il 9 e il 10 luglio, in una regata sempre più complicata, ci sono stati due incidenti che hanno coinvolto gli skipper italiani Alberto Riva e Ambrogio Beccaria. Alberto Riva è stato protagonista di un naufragio causato dalla collisione con una petroliera, mentre poche ore dopo Ambrogio Beccaria ha rilevato un danno strutturale allo scafo che faceva imbarcare acqua, costringendolo quindi al ritiro. Entrambi gli equipaggi hanno riparato alle isole Azzorre, accolti dalla comunità locale. “Avevamo davvero poche informazioni in relazione a quanto accaduto ad Alberto Riva, eravamo molto preoccupati. Quando accadono queste cose ti rendi conto di quale sia il rischio. Sapere che stavano bene è stato un grande sollievo” ha detto ancora Alberto Bona.
ARIA DI CASA - La giornata dell’11 luglio ha visto un meteo più clemente, condizioni finalmente vivibili in barca e la possibilità di passare in rassegna lo scafo dopo la lunga e selvaggia bolina, una settima posizione consolidata e duemila miglia percorse. Nella notte tra il 14 e il 15 luglio il Class40 IBSA ha passato l’isola di Ouessant ed è entrato nel Canale della Manica guadagnando ancora una posizione: un sesto posto a dieci miglia dal primo, che per effetto della compensazione a Leclerc diventerà poi un settimo in classifica. Alle 14:00 del 15 luglio il vento da Sud ha preparato un eccezionale arrivo di Bolina di fronte alla bocca del porto di Saint-Malo, con tante persone schierate lungo la diga per celebrare l’arrivo dei team. Al taglio del traguardo, Alberto Bona, Pablo Santurde del Arco e Luca Rosetti entrano, con un forte abbraccio a tre, nella storia di questa difficile regata.