La carena dell'Azimut Seadeck 6: Studio Names spiega com'è fatta

18/04/2024 - 09:16 in Didattica e tecnica by Studio Names

Ci sono barche che si ispirano alla tradizione e altre che cercano di scardinare i luoghi comuni puntando, non solo sul design, ma anche su una maggiore efficienza, a tutto vantaggio del comfort, dei consumi più contenuti e, non certo ultimo per importanza, il massimo rispetto per l’ambiente. La nuova gamma Seadeck di Azimut Yachts batte con decisione la seconda strada grazie anche al fondamentale contributo dello Studio NAMES, che ha curato le linee di carena e la progettazione strutturale di due dei tre nuovi modelli: il Seadeck 6 di 60’, varato per i primi test già alla fine dello scorso anno, e il Seadeck 7 di 70’ in avanzata fase di costruzione. Nel frattempo si stanno allestendo gli stampi del Seadeck 9 di 90’, del quale lo Studio NAMES ha firmatol’architetturanavale.

“Collaboriamo con Azimut Yachts e Benetti da parecchi anni, ma questa è la prima volta che ci viene affidato lo studio della carena”,spiega Francesco Rogantin dello studio NAMES.“L’input del cantiere era molto chiaro: progettare la carena più efficiente possibile, non tanto in termini di velocità pura, ma piuttosto in quella di crociera. L’obiettivo dichiarato era quello di minimizzare l’impatto sull’ambiente marino, ma anche le economie di esercizio con consumi di carburante più contenuti. La scelta delle motorizzazioni Volvo IPS era quindi ideale considerando anche la possibilità di montare un modulo ibrido per un’eventuale navigazione a zero emissioni. Per la definizione delle linee di carena ci siamo basati su simulazioni di fluidodinamica computazionale, (in inglese computationalfluid dynamics da cui l’acronimo CFD, ndr), che ci ha permesso di ipotizzare le prestazioni, 33 nodi di velocità di punta e 24 nodi di crociera. Previsioni confermate e addirittura superate durante le prime prove in mare”.

Lo spirito “green” dell’Azimut Seadeck 6 ha interessato anche la costruzione, dove lo Studio NAMES ha definito i calcoli strutturalidell’intero yacht resi ancora più complessi dalla scelta del cantiere di utilizzare materiali riciclabili, come per esempio i sandwich di PET (il materiale plastico più diffuso quando si parla di riutilizzo) al posto del tradizionale PVC.

“L’utilizzo di questi nuovi sandwich, benché le strutture dei laminati siano molto simili, ci haimposto un’analisi suppletiva ad elementi finiti attraverso software dedicati,modellando delle strutture e verificando le loro caratteristiche meccaniche nella varie sollecitazioni a cui una barca è solitamente sottoposta, sia in navigazione sia alla fonda” spiega Francesco Rogantin. “Oltre a questo abbiamo avuto un confronto continuo con il cantiere ed il Designer, per definire fin nei minimi dettagli tutti i particolari della barca”.

Dopo le prove in mare Azimut Seadeck 6 è ora esposto al Fuorisalone durante la Milano Design Week 2024,con un’installazione realizzata da Michele De Lucchi e AMDL Circle. L’installazione offre un percorso ‘immersivo’con suoni, colori e profumi che culmina con l’esposizione della barca nella piscina dei Bagni Misteriosi. Successivamente il Seadeck 6 verrà esposto al Salone Nautico di Venezia e quindi al Cannes Yachting Festival 2024.

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