Escoffier sicuro a bordo di Jean Le Cam, dopo un drammatico salvataggio

03/12/2020 - 15:08 in Sport by Vendée Globe

Charlie Dalin (Apivia) è stato il primo skipper del 9° Vendée Globe a doppiare Buona Speranza, ma nessuno in quel momento aveva voglia di festeggiare. Mentre il leader della flotta superava la longitudine del Capo, alle 23.11 UTC di lunedì, dopo 22 giorni 9 ore e 51 minuti di navigazione, al largo del Sud Africa, infatti, si stava svolgendo un’operazione di salvataggio in mare che ha tenuto con il fiato sospeso, per diverse ore, il comitato di sicurezza del Vendée Globe, la direzione di regata e la stampa internazionale: in quegli stessi momenti, infatti, Jean Le Cam, Yannick Bestaven (Maître CoQ IV), Boris Herrmann (SeaExplorer-YC di Monaco) e Sébastien Simon (ARKEA PAPREC) modificavano la loro rotta per andare incontro a Kevin Escoffier dopo che lo skipper di PRB aveva lanciato un drammatico Mayday.

Intorno alle ore 13.46 UTC del 30 novembre, infatti, lo skipper di PRB, che navigava con 35 nodi di vento da SW 840 miglia a sud-ovest di Città del Capo, attivava l’EPIRB (trasmettitore satellitare di emergenza), lanciando un drammatico Mayday e abbandonava l’Imoca lanciandosi su una zattera di salvataggio con la muta da sopravvivenza.

Lo skipper ha avuto solo il tempo di mandare una richiesta di aiuto al suo team a terra, che ha immediatamente allertato la Direzione di Regata. A quel punto si è messa in moto la missione di salvataggio coordinata dalla Direzione di Les Sables d'Olonne in collaborazione con CROSS Griz Nez e MRCC South Africa. Il presidente di PRB, Jean-Jacques Laurent, ha partecipato all’intera fase presso il quartier generale della regata con il direttore Jacques Caraës e il suo il team.

Lo skipper più vicino ad Escoffier, tra quelli partiti in suo soccorso – su richiesta del comitato di regata –, era Jean Le Cam, a circa due ore di distanza.

Ed è stato proprio “King” Jean a soccorrere Escoffier al termine di un’operazione tutt’altro che semplice, date le condizioni di vento e di onda. Alle ore 01.18 UTC è arrivata la notizia che tutti attendevano: «Kevin è a bordo di Jean Le Cam!». Tirato un sospiro di sollievo e “liberati” gli altri tre skipper che hanno potuto riprendere la loro rotta verso il Capo di Buona Speranza, il comitato è riuscito a parlare con Escoffier che è sembrato sorridente, ma evidentemente molto scosso da quanto accaduto:

«È incredibile quello che è successo», ha raccontato lo skipper di PRB», la barca si è piegata su un'onda a 27 nodi. Ho sentito un botto e la prua era a 90 °. In pochi secondi c'era acqua ovunque. La poppa era sott'acqua e la prua puntava verso il cielo. La barca si è spaccata a metà davanti all’albero. Era come se si fosse piegata. Non sto esagerando. C'era un angolo di 90 ° tra poppa e prua.

Non ho avuto il tempo di fare niente, solo di inviare un messaggio al mio team. Sto affondando, Mayday. Istintivamente ho afferrato il telefono per inviare il messaggio e prendere la muta di sopravvivenza che ho sempre tenuto a portata di mano. Volevo prendere la borsa, ma non ci sono riuscito perché l’acqua continuava a salire.

Avrei voluto rimanere un po’ più a lungo a bordo, ma tutto stava avvenendo molto velocemente. Ad un certo punto, è arrivato un grosso frangente e mi sono ritrovato in acqua con la zattera di salvataggio. Essere su una zattera con 35 nodi di vento non è rassicurante. Mi sono tranquillizzato solo quando ho visto Jean. Non è riuscito ad avvicinarsi subito, ma alla fine è arrivato a 2 metri da me. Mi ha lanciato una cima, ma è stato difficile sollevarsi a bordo. Il mare era molto agitato con onde alte 3,5 m. Quando sono finalmente salito ci siamo abbracciati. Io gli ho detto che mi dispiaceva di avergli rovinato la regata, ma lui mi ha risposto: «Non importa. Una volta l’ho rovinata io a Vincent» (il 6 gennaio 2009, durante la Vendée Globe 2008-2009, Vincent Riou, l'allora skipper di PRB, salvò Jean Le Cam dal suo IMOCA 60 che si capovolse a Capo Horn).

Il drammatico salvataggio di Escoffier ha scosso tutti i partecipanti del Vendée Globe che si sono costantemente tenuti aggiornati sulla situazione e pronti a fare la loro parte, se necessario. Anche Giancarlo Pedote, che mantiene solida la decima posizione in assetto conservativo per non rischiare danni a bordo di Prysmian Group, si è molto preoccupato: «Ho pensato molto a Kevin, alla sua famiglia, aI suo team, e a tutti coloro che lo seguono da casa; pensavo più a lui che a far avanzare la mia barca. La consapevolezza che l’organizzazione del Vendée Globe era attiva al 100% mi rassicurava».

Mentre da bordo di Jean Le Cam! giungevano finalmente notizie rassicuranti (che i due skipper probabilmente festeggeranno con un bicchiere di rosso che Le Cam conserva per le occasioni speciali), anche Thomas Ruyant attraversava la longitudine di Buona Speranza in seconda posizione alle ore 13 41hrs UTC dopo 23 giorni 21 minuti di navigazione (14 ore e 30 minuti dietro Dalin).

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