La flotta delle sette barche della Volvo Ocean Race impegnate nella settima tappa continua a dirigere a est, verso il celeberrimo Capo Horn, nelle condizioni migliori che ci si possa aspettare dall’oceano meridionale. Ma il weekend potrebbe portare con sé delle insidie
I sette equipaggi stanno navigando al limite della zona di esclusione dei ghiacci, con 20/25 nodi di vento, che ha permesso loro di percorrere distanze vicine alle 500 miglia sulle 24 ore.
Ma le cose stanno per cambiare.
Finora, navigando a sud di un sistema di alta pressione, la flotta ha avuto sole splendente e temperature relativamente buone, grazie al vento da nord. Le previsioni, tuttavia, dicono che il vento girerà da ovest-sud-ovest portando con sé un brusco calo delle temperature. Il vento aumenterà fino a 35/40 nodi o anche di più e si manterrà su queste intensità per diversi giorni. Sommato allo stato del mare, questo vento forte renderà le manovre a bordo rischiose e difficili.
“Per ora è stata dura, ma veloce.” Ha spiegato il britannico Rob Greenhalgh da bordo di MAPFRE, attualmente in seconda posizione. “Abbiamo avuto 20/25 nodi, perfetto. Ma fra circa 24 ore ci attendiamo un aumento e una rotazione da ovest e circa 35 nodi…”
Della stessa opinione anche lo skipper di Dongfeng Charles Caudrelier. “Ci saranno condizioni di vento forte per tre o quattro giorni, 35/45 nodi e forse di più. Con onde molto alte, fino a 10 metri.”
Tutti gli equipaggi dovranno ponderare attentamente le opzioni disponibili. Potrebbero continuare a navigare al limite sud della Ice Exclusion Zone, oppure portarsi più a nord, che li salvaguarderebbe dalle condizioni più dure. E’ un equilibrio difficile, velocità contro sicurezza, date le previsioni.
Il watch captain di Team AkzoNobel, l’australiano Chris Nicholson, è un veterano della regata e sa bene cosa c’è da aspettarsi. “Ci sarà tanto vento, tanta sofferenza… Qui a bordo di AkzoNobel l’obiettivo è di passare il peggio in sicurezza e senza rotture all’attrezzatura. non è una cosa facile. Una settimana almeno con 30/40 nodi nel Southern Ocean è un sforzo enorme, davvero enorme.”
Al rilevamento delle ore 14 Nicholson e il suo gruppo hanno mantenuto la testa della flotta, con un margine di un paio di miglia sugli spagnoli di MAPFRE. Ma gli altri non sono lontani, fra il primo e il quinto team, Brunel, ci sono solo 10 miglia, e ancora una volta pare che si assisterà a una tappa molto combattuta.
Anche il settimo team, Sun Hung Kai Scallywag, che si trova a circa 60 miglia alle spalle dei battistrada pensa che ci siano opportunità di recuperare, come ha spiegato la navigatriceLibby Greenhalgh: “Dobbiamo tenere la barca in buone condizioni e non mollare. Saranno condizioni al limite della sopravvivenza per tutti. Ma quando il vento forte comincerà a calare, c’è una seconda depressione che si sta sviluppando, e per noi potrebbe essere una buona chance per rientrare. Al momento penso che la flotta arriverà a Capo Horn a una distanza di mezz’ora o di un’ora, e con altre 2.000 miglia fino a Itajaì può succedere di tutto.”
In effetti, in passato nella risalita del Sud America si sono visti capovolgimenti di fronte e condizioni difficili da interpretare. Per ora i team dovranno affrontare un passo alla volta, nel lungo fine settimana nel Southern Ocean