Non è un periodo di "mari calmi e venti favorevoli" per i mega yacht degli oligarchi russi e non solo per le sanzioni della guerra alla Crimea. Il lussuoso superyacht Lady Anastasia - 48 metri costruito Sensation Yacht, Nuova Zelanda - del valore di 7 milioni di euro, ormeggiato a Port Adriano, Maiorca, è stato quasi affondato qualche giorno fa da un marinaio ucraino. L'armatore è il russo Alexander Mikheev che ha fatto la sua fortuna con la Russian Helicopter Corporation, azienda che produce aerei da guerra e dal 2016 vende di armi in tutto il mondo. Il marinaio ucraino è salito sullo yacht e ha aperto la presa a mare in sala macchine e un'altra nei locali equipaggio. Il superyacht, scafo in alluminio e sovrastruttra in vetroresina, non è affondato per il pronto intervento del personale del porto ma ha ingenti danni.
Il 28 febbraio la Gran Bretagna ha chiuso tutti i suoi porti alle navi russe, anche a quelle da diporto.
A Trieste, pare che il magnate russo Andrey Melnichenko abbia dato ordine al comandante di Sailing Yacht A, lo yacht a vela più grande del mondo, di ultimare in fretta le sue manutenzioni affidate a Fincantieri, e lasciare il porto al più presto. All'inizio di febbraio, il mega yacht di acciaio e alluminio, Graceful, di 82 metri, l'armatore si dice sia Vladimir Putin, al termine di cinque mesi di refit che hanno compreso l'aggiunta di due balconi e l'allungamento della plancia di poppa, e probabilmente in previsione di sanzioni per l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, è salpato da Amburgo dove si trovava da tempo nei cantieri di Blohm+Voss, dov'è stato varato nel 2014, e da allora è nel Mar Baltico nei pressi di Kalinigrad.
Artemare Club segue la tragedia della guerra in Ucraina, i suoi sviluppi e conseguenze a livello internazionale in particolare nei suoi aspetti marinari. Nel suo archivio storico della sede di Porto Santo Stefano, ha la documentazione di tutti i mega yacht dei ricchi della Federazione Russa e ne dà informazione. Il più grande è "Eclipse", giga yacht di 162,5 metri di lunghezza, che appartiene al noto magnate russo, proprietario della squadra londinese di calcio del Chelsea, Roman Abramovich. Varato sempre da Blohm+Voss nel 2016 - la sua lunghezza è di 162,5 metri - ha tutto per accontentare il suo armatore: una sala espositiva, due piscine, una palestra con sauna, un cinema e persino una piccola clinica in cui possono essere effettuate semplici operazioni.
Sailing Yacht A di 143 metri, del citato Andrey Melnichenko, magnate del carbone che possiede la Swiss Chemical Company Eurochem, dove A sta per Andrey, può accogliere 14 ospiti in 7 cabine e ha 42 membri dell'equipaggio. Palladio, lungo quasi 100 metri, appartiene a Mikhail Prokhorov: ha 8 cabine, può accogliere 16 ospiti ed è stata disegnata dal British Bureau di Michael Leach Design Michael Lich. Ice, del politico russo Suleiman Kerimo, è un mega yacht di 90 metri con eliporto, equipaggio di 27 persone e velocità 18 nodi. Madam Gu, di 99 metri, il più grande yacht costruito nei Paesi Bassi fino al 2013, pare appartenga al deputato della Duma Andrei Kushku. Victory è un 140 metri, il suo proprietario è Victor Rashnikov, capo della metallurgica Magnitogorsk. Nord, un gioiello di 142 metri varato dal cantiere tedesco Lurssen, che la scorsa estate ha dato fonda nelle acque di Talamone, è di proprietà del miliardario russo Alexey Mordashov, principale azionista e presidente di Severstal, un conglomerato russo con interessi in società metallurgiche, energetiche e minerarie. Nord può ospitare fino a 36 persone, oltre all'equipaggio, e ha palestre, piscina, sala cinema, 6 ponti e 20 cabine, un elicottero e un sommergibile. Sempre di Roman Abramovich è Solaris - pare si chiami così in omaggio al film sovietico del 1972, Solaris. di Andrej Arsen'evič Tarkovski - è lungo 140 metri, ha 18 suite, per un totale di 36 ospiti, e 60 persone equipaggio. Ha l'hangar per elicottero. A, il mega yacht di lusso disegnato dall'archistar Philippe Starck, costruito da Blohm+Voss nel cantiere HDW a Kiel, in Germania, lungo 119 metri con un dislocamento di quasi 6.000 tonnellate, si chiama così per le iniziali dei suoi proprietari, Andrey e Aleksandra Melnichenko. Evoca un misto tra un sottomarino e un'imbarcazione stealth.
Questi ricordati sono solo i primi dodici di tanti altri megayacht di oligarchi russi in giro nei mari e porti del mondo.
Fortunatamente il valore dei venti più grandi panfili russi supera il costo di tutte le navi da guerra costruite nell'attuale decennio dalla Voenno-morskoj flot, la Marina da guerra russa. Dovrebbe essere così per tutti i Paesi rivieraschi. Per l'umanità è meglio il diporto che unità navali belliche nei mari, è il credo di Artemare Club!