Ha vinto il velista più preparato degli italiani in gara in questa Transat Jacques Vabre Normandie-Le Havre 2023, ma possiamo dire che durante la seconda parte della regata da Lorient a Martinica la corsa si è fatta davvero avvincente e mai scontata, quando un gruppetto di "esuberanti" navigatori tra cui il nostro Andrea Fornaro ha incalzato da Nord (sulla scia di uno scetticismo generale) stravolgendo tutte le previsioni della maggioranza sudista che ha proceduto in fila indiana andando incontro alla vittoria del più veloce.
In 19 giorni, 2 ore, 11 minuti e 25 secondi Andrea - velista toscano tra i più eclettici in Italia, passato dalle derive all'altura e viceversa, e poi all'Oceano con due Mini Transat in classe Serie (2015) e Proto (2017) e una Route du Rhum sul Class40 (2022) - ha portato a casa un bel risultato per la sua carriera da professionista, che lo vede impegnato oggi a 360° in importanti programmi internazionali incentrati sulle attualissime competenze della vela foiling. Chiude con un 8° posto (risultante anche dall'applicazione di alcune penalità dovute a involontari danni tecnici riportati durante la parte più dura della regata), che ha il privilegio di condividere con la sua bella famiglia e con i suoi tantissimi amici veri che lo seguono con passione. I complimenti vanno anche al co-skipper Benoît Hantzperg, con cui Andrea è velocemente entrato in sintonia a bordo di Influence2 durante questa appassionante regata, da subito complice e complementare nelle attività di bordo del nuovo Musa40 firmato Sangiorgio Marine. Una bellissima pagina della vela italiana con Ambrogio Beccaria e Alberto Bona sul podio, ma anche Fornaro che promette di appassionare ancora con nuove avvincenti avventure sportive, oceaniche e non solo.
Sentiamolo Andrea: "È stata una Jacques Vabre interessantissima, dove mi sono seduto al tavolo dello studente e ho imparato. Una delle cose più importanti che ho appreso è andare veloce, spingere la barca oltre i propri limiti. In queste regate così bisogna saperlo fare. Bisogna buttare il cuore oltre e portare la barca a degli estremi che razionalmente riteniamo impossibili, per la struttura e per le capacità del mezzo, ma che poi la realtà ci dimostra essere raggiungibili. È stata una esperienza molto dura, adesso sto pagando tutta insieme la stanchezza perché tanti giorni senza dormire si fanno sentire, ma il nostro risultato nei primi dieci era quello al quale puntavo, sono soddisfatto perchè lo ritengo di altissimo livello in questa flotta così difficile e piena di bravissimi skipper che sono nomi illustri della vela oceanica. Quindi questa Jacques Vabre per me rappresenta esattamente un punto di partenza, un nuovo inizio: il binomio ITA193/Andrea Fornaro ha appena iniziato la sua corsa e andrà sempre meglio. Abbiamo in programma ottime modifiche della barca per farla diventare sempre più competitiva. Voglio salutare e ringraziare tutte le persone in Italia che mi hanno mandato tanti messaggi di affetto e riconoscimento perché mi hanno sostenuto durante tutta la regata e questo mi ha fatto un immenso piacere".