La barca in legno: il compensato marino, lo strip planking e altri

03/06/2020 - 17:57 in Didattica e tecnica by Press Mare

Abbiamo parlato nello scorso articolo del legno come materiale per le costruzioni navali mettendo in luce i suoi pregi: il legno è robusto e leggero e fa bene all’ambiente e alla società. A questi pregi razionali si associano quelli emozionali: qualsiasi costruzione in legno, ci riporta alla belle époque, quindi ci immaginiamo a bordo del “Creole” con ottoni dorati e almeno 20 uomini di equipaggio per le manovre.

Vorremmo invece allontanarci dal legno romantico e fare il punto su quei legni che chiameremmo “moderni” cioè il compensato marino, lo strip planking e altri, che vengono attualmente utilizzati per la costruzione di imbarcazioni nuove.

Da quando le colle hanno fatto passi da gigante e sono divenute molto più tenaci del legno che incollano (cioè la rottura avviene nel legno e non nel giunto incollato), si è andata affermando la costruzione a corsi non rastremati incollati tra loro, quella che gli inglesi chiamano strip planking. È una costruzione abbastanza laboriosa ma facile. L’importante è lasciare correre i corsi senza costringerli a esagerate torsioni. Poiché non è più necessario inchiodare un corso a quelli di sotto, ma basta la colla, sono nati dei materiali particolari e leggerissimi (ad esempio il durakore, con due pelli di mogano e un’anima in balsa) che permettono costruzioni a guscio con un minimo di strutture interne.

Queste sono, in effetti, costruzioni a sandwich e utilizzano al meglio il materiale lavorando come una trave a I. Le strutture leggere, autoportanti, con poche ossature, "odiano" i carichi concentrati e invitano il progettista a evitare la zavorra e gli sforzi concentrati a essa connessi. Molte barche in lamellare, infatti, soffrivano nell’interfaccia tra la struttura in legno e la pinna di zavorra in ghisa o piombo. Anche la costruzione in compensato ha fatto dei notevoli passi in avanti, attraverso l'uso degli adesivi strutturali. Le forme attuali delle barche sia a motore che a vela, prive di superfici concave, portano facilmente alla sviluppabilità dei corsi di fasciame quindi, a un tipo di costruzione che ricorda più quella metallica che quella in legno tradizionale. Il costruttore francese RM, ad esempio, ha fatto un ottimo lavoro e il suo coraggio va apprezzato e seguito.

Ed eccoci al punto principale di questa conversazione: la costruzione in legno, per tornare alla ribalta, “deve” misurarsi con le forme nuove, per le quali è molto portata e dove gli altri materiali sono in chiaro svantaggio per il peso o per il costo. Il legno è nuovo! Ma deve farlo vedere! Va intrapresa una radicale operazione di immagine, alla quale noi contiamo di contribuire!

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