Tanto lavoro e progetti ambiziosi destinati ad armatori internazionali molto diversi tra loro: così la Hydro Tec sta vivendo questo momento d’oro della nautica. Lo studio di progettazione navale fondato da Sergio Cutolo, è formato da un team di lavoro di una quindicina di persone, fondamentalmente tecnici, che si occupano di tutti gli aspetti progettuali di una imbarcazione.
"Il livello di dettaglio di progetto richiesto dai cantieri – sottolinea Sergio Cutolo – oggi è molto elevato e noi progettiamo la barca in maniera integrata, ossia già predisposta a ricevere tutto l’allestimento. Significa fare molta progettazione preliminare in modo che poi il lavoro di carpenteria metallica diventi quasi un ‘plug in’. E questo richiede molto lavoro per lo studio”.
Sul tavolo da disegno di Hydro Tec
Ai saloni autunnali 2021 abbiamo visto due novità importanti progettate da Hydro Tec: Aurelia, il 39 metri del Cantiere delle Marche; Emocean, il 38 metri di Rosetti Superyachts. Due superyacht che con le loro nuove piattaforme navali hanno gettato le basi per altre unità a cui lo studio sta ora lavorando.
Aurelia e il suo concept di Flexplorer è piaciuto. Come è piaciuta molto la sua A frame - una particolare gru mutuata dalla nautica professionale, in grado di sollevare ben più di una normale gruetta da yacht - che su Aurelia è completamente nascosta sul ponte, montata a filo e rivestita in teak - per la messa in acqua del tender. “Attualmente, ci spiega Sergio Cutolo, con il Cantiere delle Marche stiamo lavorando a tre nuovi yacht; rispetto ad Aurelia saranno più lunghi (43-44 metri) e in due casi ci è stato chiesto di aggiungere un ponte”.
Gli armatori hanno infatti voluto un proprio ponte riservato con, al posto della plancia di comando, la loro suite. Più grande, o meglio più larga, anche la A frame in grado di varare e alare mezzi di servizio più importanti. Sul ponte principale, a poppa, ci sarà spazio per due tender e potrà essere organizzato in base alla crociera che di volta in volta armatore e ospiti decidono di fare.
“Vogliamo dare la possibilità a chi sceglie questi motoryacht di caratterizzarsi la barca, ecco perché li abbiamo chiamati Flexplorer. Se decidono di andare a Capri, ad esempio, molto probabilmente vorranno un gommone per il bagno e un tender più confortevole per scendere a terra; se decidono di dedicare la vacanza alle immersioni, potrebbero caricare un gommone e un piccolo sottomarino e così via”. Su questa porzione esterna del main deck, a richiesta, è inoltre possibile avere anche una piscina con portellone di copertura scorrevole per la sua chiusura, che consente il pieno uso del suo spazio quando la piscina non è in uso.
Più lunghe anche le nuove proposte in fase di sviluppo sulla piattaforma di Emocean di Rosetti Superyachts. Si tratta di unità da 40-42 metri di lunghezza, caratterizzate da un'impostazione asimmetrica dell’upper deck, dove il salone interno guadagna parecchio spazio dalla rinuncia del passaggio laterale esterno sinistro.
Altri progetti sul tavolo da disegno di Hydro Tec sono “targati” Vittoria Yachts. Una realtà dall’elevato back ground tecnico e tecnologico, che arriva dal mondo militare e commerciale e che nel 2020 si è lanciata nello yachting di alto livello. Dal know how dei suoi pattugliatori sta prendendo forma un explorer di 53 metri.
“Lo abbiamo chiamato Bowsprit per la particolare delfiniera a prua; è uno yacht al limite delle 500 GT di stazza”.
Decisamente con un’anima diversa e destinato a un mercato differente, è il secondo progetto che stanno portando avanti Hydro Tec e Vittoria Yachts: un performante 32 metri semidislocante in lega leggera, che raggiungerà la velocità massima di 20 nodi.
“Il "Progetto Veloce" rappresenta perfettamente lo spirito del Cantiere Navale Vittoria, azienda altamente specializzata in scafi veloci per le forze dell'ordine, in lega leggera. Mentre BowSprit rappresenta la robusta nave oceanica rinforzata per affrontare anche i ghiacci, Veloce è la tipica barca mediterranea, relativamente rapida, con ampi spazi aperti e una grande cabina armatoriale sul ponte principale. La prua verticale, unita al giusto sviluppo delle linee dello scafo, le conferisce un aspetto che evoca la velocità, aggressivo. Si tratta tuttavia di uno yacht dotato di una carena studiata per ottenere massima efficienza su tutto il range di velocità. La wheelhouse, a basso profilo e con parabrezza rovescio, si ispira alle veloci motovedette prodotte dal cantiere e, oltre al look aggressivo, garantisce una perfetta visibilità”.
Altro fronte aperto per Hydro Tec è la collaborazione con il cantiere siciliano Aicon, che rinasce e torna ad affacciarsi sul mercato con un 66 piedi semi custom, attualmente in costruzione, e un 76 piedi in fase progettuale.
Ci sono ancora due explorer che lo Studio ha progettato per un cantiere turco nuovo o meglio, che proviene dalle costruzioni navali commerciali, e che ha anch'esso strategicamente deciso di puntare anche sul diporto.
Poi, è in fase di sviluppo un 50 metri, Explora 145, per il cantiere brasiliano Inace. “Le caratteristiche principale dell'Explora 145 sono il ponte superiore privato dell'armatore e le generose aree interne ed esterne che, sommate, arrivano a offrire all'armatore fino a 900 mq di superficie abitabile”.
Infine, ci sono attualmente costruzione anche tre superyacht per il gruppo Palumbo, di cui Hydro Tec segue la parte di ingegneria e architettura navale, un 43 metri, un 45 metri che andrà in acqua a breve, e poi la seconda unità da 50 metri che sarà equipaggiata con propulsori ibridi.
“Per ora ci fermiamo qui" chiosa l'Ing Sergio Cutolo.
Paola Bertelli