Gianni de Bonis, CEO Sacs Tecnorib: l’azienda, i RIB Pirelli e il sogno nel cassetto

16/04/2022 - 09:16 in Battello pneumatico by Press Mare

Gianni De Bonis è CEO di Tecnorib, l’azienda a cui nel 2005 il colosso multinazionale Pirelli ha concesso la licenza di creare prodotti a suo nome, nell’ottica di una diversificazione del proprio core business.

Non è certo questa la novità, visto che Tecnorib, capitanata da Gianni de Bonis, tutto questo lo fa con successo da oltre 15 anni. Ciò che suscita il nostro interesse è che tra una crisi economica e una pandemica, giusto per citare le difficoltà più evidenti, oltre gli inciampi e le problematiche che ogni imprenditore deve affrontare nel suo percorso, Gianni de Bonis e la sua “creatura” hanno saputo essere protagonisti di una crescita pressoché costante che li vede oggi non solo leader nel mondo così difficile e settoriale, che spazia dai tender ai maxi RIB, ma anche parte di una newco al fianco di Matteo Magni e del suo marchio Sacs.

Un successo indiscusso, un progetto in espansione, che vale la pena approfondire proprio con Gianni de Bonis. Pugliese di origine, trasferitosi a Milano per gli studi, si è integrato gradualmente nel jet set meneghino per poi aprire nell’hinterland, precisamente a Rescaldina, il primo stabilimento Tecnorib. Una azienda fresca e giovane, che è orientata alla conservazione del robusto e grintoso DNA Pirelli, ha in breve tempo inaugurato con il ben noto Tecnorib PZero 770 la prima collezione Pirelli.

Tecnorib PZero 770, l'attuale versione entrofuoribordo

Pressmare - Dalla Puglia a Milano, senza perdere le sue radici si è saputo naturalmente integrare nel jet set milanese. Come ha vissuto questo cambiamento?

Gianni de Bonis - Diciamo dai colori del Salento alla realtà produttiva lombarda, per carità nessun jet set! Posso affermare di aver vissuto più anni a Milano che a Lecce, la mia città d’origine. Ho affrontato questo cambiamento dapprima con l’entusiasmo di un ragazzo che andava a Milano a fare l’università e poi con la consapevolezza che ormai il mio baricentro fosse qui.

PM - Tecnorib, la sua “creatura”: negli ultimi due anni avete attuato una profonda trasformazione sia in termini di gamma che di organizzazione aziendale. Qual è stata la spinta che ha alimentato la vostra determinazione a crescere?

GDB - Abbiamo ragionato in termini di evoluzione della proposta al cliente finale e quindi del prodotto, dal classico gommone mediterraneo a un gommone walkaround con una funzionalità d’uso più vicina alle richieste internazionali. Le vendite ci hanno dato ragione e la crescita è stata una conseguenza: in sostanza direi che la determinazione, almeno in prima battuta, sia stata orientata più al rinnovamento della proposta che alla crescita.

Tecnorib Pirelli 35

PM - Gianni de Bonis cosa la accomuna a Matteo Magni, come è nata questa fusione?

GDB - Sacs e Tecnorib hanno fatto per tanti anni un percorso parallelo, ragionando su gommoni di maggiore dimensione e con una ricerca di innalzamento del livello di prodotto che andasse oltre i classici steccati del segmento.

Di conseguenza con Matteo abbiamo sempre osservato un idem sentire sulle principali direttrici; gradualmente l’affinità si è rafforzata con tanti scambi di vedute e chiacchierate, nei tempi morti delle numerose fiere in cui siamo stati “vicini concorrenti”. Poi c’è stato il Covid e la conseguente confusione generale. Lo scorso anno abbiamo ripreso i discorsi lasciati in sospeso, forti di una complicità alimentata in anni di conoscenza e di reciproca crescente stima. La fusione è nata dalla consapevolezza comune che tra le due aziende ci fossero tante affinità ma anche tante complementarietà e che i tempi fossero maturi per unire le forze e cercare nuove sfide insieme.

Tecnorib Pirelli 50

PM - Il mondo della nautica, scettico e spesso diffidente di quello che non sa. Molti non hanno capito come nasce questa sinergia tra Tecnorib e Sacs. Ci può spiegare meglio le dinamiche dell’importante organizzazione che avete creato?

GDB - Con Sacs abbiamo condotto strade parallele, fatte di comuni idee e medesima view: maxi gommoni, elevata cura del cliente, dealer selezionati… Sacs non ha seguito il trend tipico del mondo dei RIB e le sue dinamiche tradizionali ma ha sempre puntato più in alto, come del resto abbiamo fatto anche noi. E così, accomunati da un percorso che ci distingueva da tutti gli altri competitors, nel 2021 abbiamo compiuto il grande passo. La dinamica è semplicissima: abbiamo unito due realtà e creato un’unica azienda, abbiamo integrato i rispettivi team valorizzandone differenze e complementarietà.

PM - Come saranno organizzate a livello gestionale le due importanti aziende Sacs e Tecnorib che oramai condividono strategia e knowhow?

GDB - L’azienda Sacs Tecnorib è un unico soggetto. Come tutte le aziende abbiamo quindi la maggior parte delle funzioni accentrate, con due gamme di prodotti: una a marchio Sacs e l’altra a marchio Pirelli. Le gamme seguono due linee separate relativamente alla progettazione e alla funzione commerciale, cioè marketing e vendite.

Tecnorib Pirelli 50

PM - A proposito di collezioni: cosa hanno e cosa avranno in comune le linee di prodotto Sacs e Tecnorib e in che modo si “contamineranno”?

GDB - Avranno in comune il posizionamento nella fascia più alta del mercato di riferimento e, conseguentemente alla nostra crescita dimensionale e alla condivisione di competenze ed esperienza, un innalzamento della qualità dei prodotti. Per il resto la contaminazione sarà pressoché nulla e manterranno la loro identità.

PM - I tender Tecnorib hanno indubbiamente dato del filo da torcere a Williams, che prima del vostro ingresso nei jet tender era monopolista assoluto del settore; avete in programma un rinnovamento della gamma?

GDB – In effetti si ma non nel brevissimo periodo. Anche nel nostro nuovo assetto aziendale i tender rappresentano un segmento strategico di notevole importanza. Pertanto lo sviluppo del prodotto è sicuramente tra i nostri obiettivi.

Tecnorib Pirelli 42

PM - Quali sono le principali differenze e i punti di contatto tra barche walkaround e gommoni Pirelli?

GDB - Con riferimento alla nuova collezione P35-42-50, i punti di contatto sono nel layout di coperta e nella funzionalità d’uso, quindi prevalentemente negli spazi aperti. Le differenze sono quelle che derivano dalle specificità del gommone, che è un mezzo più marino e sportivo di qualsiasi imbarcazione: è per sua natura più basso sull’acqua e quindi più maneggevole e più stabile, oltre a essere inaffondabile per via della riserva d’aria dei tubolari. I gommoni Pirelli, in particolare, beneficiano delle carene di Ocke Mannerfelt che è un nome di riferimento in fatto di performance, laddove la performance è velocità ma non solo: è anche seakeeping e comfort in navigazione.

PM - I RIB e i maxi RIB appassionano sempre di più il mercato e possiamo definirli una vera e propria tendenza che va oltre il concetto di “moda” che seduceva molti acquirenti fino a qualche anno fa. Chi sono gli armatori Tecnorib e quali saranno i prossimi clienti Sacs Tecnorib?

GDB - Ha ragione, il nostro mercato ha superato un primo momento in cui qualcuno, che forse lo aveva sottovalutato, parlava di moda. Molti clienti Tecnorib sono al loro secondo o terzo maxi RIB e questo è sinonimo di competenza e consapevolezza degli armatori, che oggi sanno perfettamente quello che vogliono. Mi piace sottolineare come gran parte degli armatori Tecnorib possano definirsi fidelizzati e quindi oltre ad apprezzare le qualità dei nostri prodotti ne conoscono anche i piccoli punti deboli, costituendo un continuo stimolo a migliorare. Per la maggior parte sono daycruiser, apprezzano sportività e performance ma cercano anche e soprattutto sicurezza. Talvolta invece il gommone è il tender di una barca di maggiori dimensioni e quindi i nostri referenti sono comandanti molto preparati e professionali, spesso con richieste che diventano interessanti sfide per i nostri tecnici.

Penso che i prossimi clienti avranno le stesse caratteristiche, forse parleranno con accenti diversi e navigheranno in mari diversi… Chissà, è quello che mi auguro.

 

Tecnorib Pirelli 50

PM - Sacs Tecnorib è sulla carta la più importante azienda di RIB al mondo. Come pensate di distinguervi e affermare il primato di questo settore?

GDB - Lavorando sempre di più e sempre meglio, investendo sulle risorse umane e sui processi, selezionando ancora di più gli interlocutori e dedicando loro un’attenzione ancora maggiore. La nostra attuale dimensione ci offre maggiori possibilità di scelta su alcune direttrici, dobbiamo cercare di innescare circoli virtuosi.

PM - Quali saranno i maggiori benefici di aver unito le vostre aziende?

GDB - Ci aspettiamo una maggiore razionalizzazione nelle principali dinamiche in un settore in cui le economie di scala spesso non sono immediate, ma ci sono e vanno ricercate. I maggiori benefici però contiamo di averli nella parte più complessa del nostro lavoro in questo momento, che è la supply chain: è lì la sfida dei prossimi mesi, un po’ per tutti. Soprattutto alla luce delle note criticità internazionali che purtroppo non sembrano, nel momento in cui parliamo, vicine a una risoluzione.

PM - State pensando a una svolta “eco”? E quale opinione avete della propulsione elettrica?

GDB - Siamo consapevoli dell’importanza del tema e posso affermare che prestiamo massima attenzione alla minimizzazione dell’impatto ambientale sulle tecnologie tradizionali. Quanto alle soluzioni elettriche, osserviamo e studiamo. Le anticipo che abbiamo anche realizzato un prototipo di gommone elettrico che però non verrà lanciato sul mercato a breve. Nessuno sa quando nel nostro segmento si passerà dalla fase pionieristica a quella commerciale ma ci faremo trovare pronti. Sebbene si parli ancora di progetti embrionali, sono molto orgoglioso degli sforzi progettuali che stiamo portando avanti anche in questa direzione.

Tecnorib Pirelli 50 con i nuovo Mercury Verado 600

PM - Ha appena toccato l’acqua la nuova ammiraglia, il Pirelli 50, un RIB di oltre 15 metri: chi ha collaborato a questo progetto e cosa ha di particolare e innovativo?

Il Pirelli 50 è stato sviluppato con lo studio svedese Mannerfelt Design Team, nostro partner ormai storico e completa la gamma dei Pirelli Walkaround che comprende anche il 35 piedi e il 42.

Rispetto ai suoi fratelli minori ha un’attenzione particolare agli spazi interni che su un mezzo da 15 metri hanno la loro importanza, con due cabine, tanta “aria” e una serie di accorgimenti che segnano un importante cambio di segmento rispetto al 42. Ma il vero valore aggiunto sta all’esterno e salta chiaramente agli occhi di chi guarda: il nuovo Tecnorib Pirelli 50 presenta una novità assoluta in termini di motorizzazione. Si tratta di una coppia di fuoribordo Mercury Verado 600, i V12 da 600 HP, capaci di far volare oltre i 50 nodi una barca di 13 tonnellate, distribuite su 15 metri di lunghezza (normalmente le stesse condizioni richiederebbero 3 motori ndr). Il tutto senza sacrificare la plancetta poppiera, perché la particolarità di questi innovativi Mercury sta nei piedi sterzanti in modo indipendente: i controlli elettroidraulici permettono una reazione istantanea del piede al comando, mentre la parte superiore del motore non si muove.   

Un modello eccellente e innovativo, per la realizzazione del quale hanno contribuito in modo importante, e non è retorica, i nostri armatori con mille piccoli suggerimenti e i primi dealer-clienti – i più importanti – attraverso l’esperienza che viene loro dalla familiarità sia con i nostri mezzi, sia con imbarcazioni maggiori.

Tecnorib Pirelli 42, il sottocoperta

PM – Dal mitico 770, un vero successo, un progetto “centrato” all’inizio della sua carriera in Tecnorib, all’iconico 14 metri, fino al nuovissimo 15 metri. Cosa la emoziona di più dalla progettazione al varo di ciascun modello?

GDB - In realtà tutto! Dall’idea primordiale, quando si parte da zero e ci si ritrova a discuterne la fattibilità intorno a un tavolo. Il passaggio dall’idea al progetto e infine al prodotto è graduale: ogni fase regala emozioni diverse, anche se si potrebbe pensare che il varo o l’istante in cui la barca esce dal cantiere possano essere i momenti più significativi. Per me non è così perché per quanto avvezzi si possa essere a questo genere di esperienza ogni step ha qualcosa da offrire in termini di emozioni: durante la costruzione del prototipo c’è un giorno in cui si comincia l’assemblaggio e da allora, quasi quotidianamente, la barca comincia a prendere forma, pezzo dopo pezzo…  Di tanto in tanto il team si riunisce a bordo, per valutare gli stati di avanzamento; ciascuno osserva, zitto zitto, poi ci sia confronta: si parla di dettagli, di ritardi, di cosa è riuscito meglio e cosa forse va rivisto e poi si scende dalla barca. Ci si sofferma un po' a fare ulteriori osservazioni, si sollevano nuovi dubbi da sciogliere fino a quando qualcuno dice “però, è proprio bella!”.

Tecnorib 50, la cabina di poppa

E allora tiri quel tanto atteso sospiro di sollievo: è questo il momento in cui le emozioni si sommano e probabilmente quello che mi rimarrà impresso della costruzione del nuovo Pirelli 50.

Poi la barca tocca l’acqua e non vedi l’ora di accendere i motori e in cuor tuo speri che vada tutto bene. Arriva quindi il momento di farla vedere agli amici, ai clienti, ai dealer e infine ai giornalisti: solo allora, dalle loro conferme sai di aver fatto qualcosa di buono e di bello. Come è accaduto a me proprio in questi giorni.

Concludiamo con una domanda a Matteo Magni, presidente di Sacs Tecnorib, di cui de Bonis è amministratore delegato, circa il futuro di questo nuovo protagonista del mercato dei maxi RIB.

“Vogliamo consolidare la leadership mondiale nei maxi RIB e crescere anche nelle adiacenze, attraverso lo sviluppo di prodotti “ibridi” come i Rebel, che stanno conquistando quote nel mercato delle imbarcazioni tradizionali. La nostra vision aziendale – ha proseguito Magni - guarda fuori e oltre la nicchia dei gommoni per puntare ad affermarci definitivamente come uno dei player principali della nautica di alta gamma, rigorosamente Made in Italy”

A Gianni de Bonis, infine, chiediamo qual è il suo sogno nel cassetto.

GDB - Vorrei prendere la patente nautica! Sono ormai più di 15 anni che lo dico, prima o poi mi concederò un po’ di tempo per fare anch’io l’armatore.

PB

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