CRN M/Y 142 CIAO: lo yacht true-custom dalla A alla Z

09/06/2022 - 09:32 in Superyacht by Press Mare

CRN M/Y 142, megayacht di 52 metri di lunghezza per 9 di baglio massimo, è stato varato a fine maggio con una cerimonia strettamente riservata svoltasi ad Ancona, dove ha sede il cantiere navale CRN. Il felice proprietario di questo yacht completamente sartoriale, ha preferito tenere per sé questo momento magico p per sé e per la propria barca, che ha battezzato “CIAO”. Progettata in house da CRN, lavorando in collaborazione con lo studio di design e architettura olandese Omega Architects, artefice del concept degli esterni, e con lo studio di architettura Massari Design, che ne ha firmato le zone ospiti esterne e gli interni, CRN M/Y CIAO si articola su 4 ponti e ospita una suite armatoriale posta nel Main Deck e 4 cabine ospiti situate nel Lower Deck.

Presentando yacht come CRN M/Y CIAO, spesso ci si concentra nel trasmettere l’essenza completamente bespoke della quale questo tipo di navi da diporto divengono l’emblema. A bordo ci sono spazi infiniti, arredi di pregio, opere d’arte e tecnologie all’avanguardia; il tutto pensato su misura per dare forma e sostanza ai desiderata dell’armatore, dove ogni dettaglio trasuda sapiente cura artigiana. È giusto raccontarlo ma troppo spesso si tralascia di spiegare cosa c’è “sotto”, ciò che si vede poco nelle visite a bordo, ovvero la parte tecnica dello yacht e tutto ciò che riguarda le innovazioni progettuali, funzionali e di design. Eppure, anche questi aspetti fanno parte di una progettazione custom altamente artigianale, perché dar vita e costruire una nave unica sotto ogni aspetto, è un esercizio tecnico non da poco, specie quando lo yacht è realizzato totalmente custom per il suo armatore, dalla A alla Z.

Abbiamo cercato di spiegare cosa c’è sotto, dentro e lungo questa nave con l’aiuto del Team di CRN…

PressMare - Il termine sartoriale, quando riferito a una costruzione nautica di yacht, è utilizzato molto spesso: sotto il profilo della customizzazione, fino a che punto potete spingervi, dov’è che CRN è differente dagli altri top brand che operano nel settore delle navi da diporto con prodotti custom?

CRN - “Sartoriale” per CRN indica qualcosa che è progettato e creato su misura, anche in termini di layout, partendo dai desideri dell’armatore. Quello che nasce all’interno del nostro cantiere è un’opera unica, una visione che viene trasposta nella realtà. “True-custom” fa parte del DNA di CRN, è la nostra volontà di creare per l’armatore qualcosa di estremamente esclusivo, che rifletta la sua personalità.

Siamo un team di professionisti altamente qualificati con una grande dedizione e passione per il nostro lavoro e ci impegniamo al massimo per tradurre in realtà ed esaudire le richieste dell’armatore in qualsiasi modo, fino ai limiti tecnici della fattibilità e a quelli imposti dalle normative.

Inoltre, ci caratterizza una grande creatività e flessibilità; anche dopo aver discusso ed approvato il general arrangement, siamo aperti a eventuali migliorie o richieste di modifiche dell’armatore anche in fase di costruzione.

PM - Potete darci un esempio di customizzazione riferito CRN M/YCIAO? Ce ne spiegate la difficoltà, cosa ha implicato in termini progettuali e costruttivi?

CRN - La modifica più impattante è stata l’aggiunta di una cabina marinai nella zona equipaggio nel Lower Deck. Lo yacht inizialmente è nato con la possibilità di ospitare 10 ospiti e 9 persone di equipaggio ma l’armatore ci ha fatto richiesta di una cabina aggiuntiva, per un totale di 11 persone di equipaggio. Inserire una quinta cabina per la crew all’interno degli spazi a esso dedicati ha richiesto un importante lavoro di riprogettazione.

PM - CRN M/Y CIAO è una nave totalmente in alluminio, per essere più leggera e performante, ma CRN costruisce anche in acciaio, quando il progetto è quello di una nave dislocante. Oltre al materiale, cambia qualcosa in termini di costruzione, strutture, allestimento…? Anche su una nave da 52 metri c’è grande attenzione ai pesi, alla loro distribuzione?        

CRN - La scelta di realizzare uno yacht totalmente in alluminio, ha permesso di diminuirne sensibilmente il peso; una soluzione che ha consentito di ottenere due tipi di benefici. Il primo in termini di immersione: minimizzarla va a vantaggio della qualità della vita di bordo perché consente all’armatore e ai suoi ospiti di frequentare zone dove il fondale è più ridotto (come ad esempio piccole baie nascoste). In secondo luogo, la diminuzione di peso dovuta all’uso dell’alluminio consente di avere ottime prestazioni con motorizzazioni a potenza inferiore, quindi di dimensioni più contenute. In questo modo è stato possibile aumentare ulteriormente benessere a bordo riservando più spazio alla realizzazione delle cabine ma anche delle aree conviviali.

PM - Vasca navale o CFD per la carena di CRN M/Y CIAO?  

CRN - Come per tutti gli yacht CRN, anche per CRN M/Y CIAO abbiamo realizzato sia il CFD, l’analisi computazionale teorica, sia le prove in vasca, sia le analisi specifiche relative alle appendici e all’interazione tra di esse.

PM - CRN M/Y CIAO, come molte altre navi da diporto varate negli ultimi anni, non solo da CRN, ha la prua verticale: è solo una tendenza oppure ci sono dei vantaggi pratici nell’adottarla?

CRN - La carena a prua dritta è un’espressione dello spiccato carattere sportivo dello yacht; si tratta di una scelta estetica effettuata insieme all’armatore, un cliente esperto ed appassionato del mare che aveva espressamente richiesto uno yacht che potesse rappresentare appieno la sua personalità.

PM - Quanto è grande la sala macchine, che motori accoglie e quali delle tecnologie che vi sono dentro vale la pena sottolineare?

CRN - La sala macchine è di circa 95 metri quadri di superficie con un’altezza di 2 m e un totale di circa 190 metri cubi. Ospita due motori Caterpillar C32 da 1080 kW l’uno e due gruppi elettronici da 127 kW/A. Tutti i macchinari principali, come sistema degli attuatori delle pinne stabilizzatrici o l’impianto di aria condizionata, sono in sala macchine sia per contenere al suo interno le vibrazioni e i rumori sia per evitare di sottrarre spazi preziosi alla aree guest e crew.

PM - In termini d’impiantistica navale, qual è l’aspetto che sintetizza meglio la qualità progettuale della nave?

CRN - L’alto know-how tecnico e l’estrema scrupolosità nella fase preliminare di progettazione di ogni singolo dettaglio tecnico e strutturale, che è poi alla base di tutti gli yacht CRN.

In CRN ci impegniamo da sempre ad essere impeccabili; la qualità a livello impiantistico nasce da un’ottima progettazione in termini di coordinamento dei vari impianti. In pratica, prima di tutto si definiscono gli schemi funzionali degli impianti, il modo in cui devono funzionare per soddisfare esigenze tecniche ma anche normative; poi, i layout di tutti i locali tecnici, partendo dal più importante, l’apparato motore; da lì si parte con il coordinamento degli impianti attraverso il collegamento delle varie linee. Tanto più si è precisi in questa fase, quanto più l’impiantistica è razionale, si minimizzano gli spazi e si è meno suscettibili ai rumori dovuti a turbolenze e vibrazioni.

PM - Su una nave da diporto è divenuta imprescindibile la presenza di una grande beach area. Di quale superficie dispone a poppa?

CRN - Si tratta di un’ampia area che ha un’estensione di circa 35 metri quadri, dal momento che l’armatore ha voluto dare grande sviluppo ed espressione agli spazi all’aperto dell’intero yacht, inclusa la beach area. Qui troviamo un’area living open-air con zona relax con schermo TV e un bar, oltre a una zona benessere di 8 metri quadri con doccia esperienziale ed hammam. Nella parte esterna della spiaggia di poppa, oltre allo spazio per i lettini prendisole, c’è anche una piattaforma mobile che in posizione chiusa va a creare parte integrante dell’area, mentre quando si apre diventa una splendida terrazza estesa a pelo d’acqua che permette di immergersi direttamente in mare.

PM - Gli armatori chiedono tender sempre più grandi e sempre più toy. Quali caratteristiche il garage di CRN M/Y CIAO, quanto è grande, cosa c’entra dentro, come si movimenta?

CRN - Il garage di CRN M/Y 142 si trova a proravia e ospita i due tender (il tender ospiti e la rescue boat) e due jet-ski. Sia i tender che i jet-ski sono movimentati da una gru a sfilo che permette il loro varo e l’alaggio. Si tratta di una gru in carbonio: più leggera a parità di carico di lavoro, che permette di minimizzare la massa delle strutture che la accolgono e di avere un peso contenuto.

PM - A guardarla in acqua CRN M/Y CIAO con il suo sviluppo su quattro ponti, sembra essere una nave ben più grande delle 499 GT di stazza riportate nella scheda tecnica. Quanto è complesso, come si affina il progetto per stare sotto al limite della 500 GT, pur con tanto volume a bordo?

CRN - La priorità è stata dedicare più spazio possibile alle aree riservate agli ospiti ma senza andare a intaccare tutto quello necessario alle esigenze tecniche, operative e alla crew.

Uno yacht da 499 GT deve essere sicuramente progettato nei minimi dettagli per sfruttare al massimo tutti i volumi consentiti e accogliere anche tutte le richieste dell’armatore, comprese quelle che nascono durante la costruzione, nelle fasi successive a quella di progettazione preliminare. È di fatto un continuo calcolare e ricalcolare con una precisione millimetrica, facendo in modo di sfruttare i volumi nella maniera migliore per garantire la massima vivibilità al cliente e per rimanere all’interno dei 499 GT. Siamo riusciti così a creare uno yacht assolutamente completo, infatti dal punto di vista dei sistemi a bordo, ha tutto ciò che può avere una barca da 1000 GT.

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