“I dati del settore nautico tornano quasi ai livelli pre-crisi del 2008, a 6 miliardi di euro. A crescere, del +25%, è invece l’export che passa così dal 50% al 75%, a scapito del mercato domestico”. Andrea Razeto è vicepresidente di Confindustria Nautica ed è amministratore delegato di F.lli Razeto e Casareto S.p.A, società di 40 dipendenti, fondata nel 1920 che progetta, realizza e commercializza complementi e accessori nautici sul mercato mondiale.
“L’export delle barche toccherà i 3 miliardi (lo scorso anno era leggermente più basso), mentre sugli accessori si registra una minore crescita rispetto agli scorsi anni. L’export della produzione di accessori sarà invece attorno al 76% del totale”. Razeto è stato rieletto per il quinquennio 2022-2027, nell'Executive Committee di Icomia, l'International council of marine industry, l'associazione che dal 1965 riunisce le federazioni nautiche nazionali del mondo. “Il 50% del fatturato della mia azienda (attorno 5 milioni di euro) è destinato all’export con la componente strettamente di costruzione ed imbarcazione nautica che sale all’80%” spiega l’ad. “Il portafoglio di un centinaio di clienti è invece frazionato, così che qualsiasi impatto diventa assorbibile. Produciamo maniglie e serrature per l’arredamento da barca e, nella fascia alta, investiamo molto in ricerca e sviluppo con altre aziende specializzate nel lusso. Abbiamo inoltre messo a punto un sistema che mette in rete tutte le porte di bordo e le colleghiamo alla domotica per trasmettere tutte le informazioni di bordo”.
Razeto è anche Presidente Piccola Industria di Confindustria Genova ed entra nel merito delle conseguenze che potrebbero esserci sul mercato per via del conflitto in Ucraina. “Seguiamo e guardiamo gli eventi e a come si svilupperà la guerra, che però tocca solo marginalmente il settore. Stiamo chiaramente soffrendo tutti (produttori, distributori ed importatori) per gli aumenti e i ritardi dei trasporti che stanno causando rallentamenti nella supply chain. Ma siamo ottimisti. Anche come azienda, il conflitto ci tocca marginalmente. L’impatto del mercato russo sull’azienda è trascurabile. Abbiamo due clienti in Ucraina i cui ordini sono chiaramente fermi, mentre in Russia abbiamo qualche cliente nel navale. Gli effetti della guerra li vediamo sugli aumenti dei costi dell’energia e sulla reperibilità dei materiali”, aggiunge. “La mia azienda utilizza ad esempio molto ottone e acciaio inossidabile, in modo minore l’alluminio. I nostri materiali inoltre hanno diversi formati di lamiera. Ad esempio quelli di 2mm, li compriamo dai grossisti locali non dalle acciaierie, e questo comporta ulteriori rallentamenti e ritardi. Pensare di fare scorta non è facile”.
Salone Nautico di Genova
“Il Salone Nautico (Genova 22-27 settembre 2022, ndr) è uno strumento di politica industriale imprescindibile. Sarà una vetrina importante già in overbooking. Al di al dell’export sarà un’ appuntamento utile per stimolare l’offerta domestica” continua il vicepresidente di Confindustria NauticaVi. “Come associazione, stiamo lavorando per la promozione del mare e della nautica anche nel centro sud, per i saloni locali. Nell’ambito del PNRR, abbiamo invece chiesto anche una maggiore copertura del segnale 5G sulle coste marine e nei porti turistici”, conclude Razeto.
Barbara Millucci