Elektra 90 è un progetto che è stato sviluppato gradatamente dallo studio Dynaship Yacht Design nel corso degli ultimi anni e che ha finito, via via che questo progrediva, per riunire in sé vari temi: da quello del navigare per il gusto di farlo in pieno comfort e sicurezza, a quello dello sviluppo di una carena ad elevatissima efficienza, che grazie ad un sistema propulsivo il più efficiente e silenzioso possibile permettesse una navigazione di elevata autonomia, in piena sicurezza, la più silenziosa possibile e con consumi irrisori, ad un utilizzo sostenibile dei materiali.
Si è quindi partiti dallo sviluppo in vasca navale di una carena dislocante con grandissima efficienza abbinata ad un sistema di propulsione ibrido con azipod, sulla falsariga di quelli utilizzati nelle grandi navi da crociera.
Successivamente è stato affrontato e risolto il tema della propulsione e della ottimizzazione dei volumi tecnici: in questo caso la soluzione vincente è stata quella di optare per due azipod con motore brushless integrato e un bowtrhuster doppio (elettroidraulico).
Per generare l’energia vi sono (a seconda della versione scelta dal cliente) da due a quattro generatori a bordo con un gruppo batterie tampone che permetterà l’uso della barca in condizione full electric per 2 ore a 7 nodi di velocità: questo permetterà un accesso sereno e sicuro alle aree marine protette. Alla fonda poi il sistema sarà supportato da circa 20kw/h di pannelli ad alta efficienza che verranno utilizzati solo per alimentare l’elettronica di bordo e le funzioni minime. Sempre in un'ottica di corretta fruizione del mare e delle riserve marine ogni sistema di bordo prevede l’assoluta impossibilità di sversamento a mare di qualsiasi liquido.
Sempre tenendo a mente un utilizzo sostenibile dei materiali Elektra verrà costruita utilizzando il più possibile materiali naturali e riciclabili: sia lo scafo che la sovrastruttura verranno realizzati in alluminio, lasciando spazio ai compositi avanzati solamente per l’alberotto ed alcuni altri componenti posti sul Fly.
Dovendo assicurare navigazioni confortevoli a consumi irrisori, si è ovviamente enfatizzato l'aspetto comfort di bordo, sia nella progettazione e delimitazione degli spazi che nelle amenities: a proposito, stiamo parlando di una navetta con lunghezza fuori tutto di 90 piedi, che prevede la presenza di 4 membri d'equipaggio, ma la cui lunghezza d'omologazione si attesta ad 80 piedi, questo per favorirne l’utilizzo senza i vincoli imposti dalla classificazione come nave da diporto.
Parlando di progettazione e delimitazione degli spazi, abbiamo un living - piano mare con terrazza (classico su barche più grandi) ed un ponte-fly con zona pranzo, tutto questo nell'ottica di creare dei microcosmi di privacy, essenziali nelle lunghe navigazioni: quindi spazi separati ben divisi ove scegliere se stare insieme o da soli.
I layout interni offrono poi diverse soluzioni anche approfittando della assoluta libertà nella distribuzione degli spazi proprio per la possibilità di dislocare i volumi tecnici in maniera, direi, anche inusuale.
Un'amenity che sicuramente farà sognare le future armatrici (e anche gli armatori) è la presenza di ben due piscine di acqua salata fruibili solo alla fonda o sotto i 5 nodi di velocità per sicurezza. Sempre in un'ottica di utilizzo green l’acqua delle piscine prima di essere di nuovo sversata in mare sarà depurata e resa congrua agli standards antinquinamento.
Per assicurare una perfetta stabilità ci si affiderà alla fonda ai migliori sistemi in commercio prevedendone l’utilizzo nel massimo confort.
Per saperne di più su questo concentrato di novità in 80 piedi di omologazione si dovrà aspettare ancora qualche mese, ciò che possiamo infine dire è che la barca sarà realizzata in Italia, sia internamente che esternamente; gli spazi interni saranno poi probabilmente curati da uno staff di architetti Italiani di cui anche lo studio Dynaship Yacht Design farà senz'altro parte.
Fabrizio Rebolia