Tankoa Yachts è un cantiere boutique che dal 2015 ad oggi ha consegnato 6 superyacht sopra i 50mt: 69mt Suerte (2015), 50mt Vertige (2017), 72mt Solo (2018), 50mt hybrid Bintador (2019), 50mt Olokun (2021), 50mt hybrid Kinda (2022). Azienda familiare, fondata da Guido Orsi e oggi presieduta dalla figlia Eva, Tankoa ha letteralmente raddoppiato il proprio fatturato in pochi anni e attualmente ha in costruzione ben 8 unità complessive.
“Siamo passati dai 30 milioni del 2020 ai 70 di oggi che si prevede saliranno a 100 milioni. Un salto di qualità notevole per il nostro cantiere, rafforzato anche dai continui investimenti, infatti il 6% del fatturato è destinato alla ricerca, a progetti green e alla sostenibilità, un tema su cui oggi non si può affatto prescindere” spiega Vincenzo Poerio Amministratore Delegato di Tankoa.
Kinda, il Tankoa Yachts esposto durante il recente Monaco Yacht Show
Nell’ultimo anno e mezzo Tankoa ha lanciato cinque nuovi concept che si aggiungono al suo range: il T450 con il designer Giorgio Cassetta, lo Sportiva 55 con Luca Dini, il 76mt Apache con Alberto Mancini, il T500 Tethys con Hot Lab, oltre al 50mt S501 di Francesco Paszkowski. Proprio in occasione del MYS appena archiviato, è stata la volta del T680 Fenice firmato da Enrico Gobbi e dal suo studio Team for Design.
“Il mercato dei mega yacht sopra i 24 mt e di conseguenza tutto l’indotto collegato, procede a gonfie vele con numeri in linea con quelli del 2007 prima della crisi finanziaria” continua Poerio. “Nonostante l’inflazione galoppante, il mercato è esploso e molti contratti sono già chiusi. La clientela (65%) è sempre la stessa, americani, francesi, tedeschi. Gli italiani sono invece pochi. I russi? Sfatiamo subito un mito. Nonostante quello che si pensi hanno una fetta di circa il 10% nel totale e quasi esclusivamente nel segmento dei cosiddetti giga yacht”. Quanto pesa invece il costo dei materiali? “Alluminio ed acciaio hanno visto un incremento del 60%. Per realizzare una barca di 50 metri interamente in alluminio servono 250 tonnellate di materiale, mentre i tempi di produzione sono rimasti pressappoco invariati dai 24 ai 32 mesi sempre per un 50 metri”.
Tankoa Yachts T680 Fenice, presentato al MYS 2022
Monaco Yacht Show 2022
“Due clienti su 10, prima o subito dopo un Salone dedicato alla nautica, acquista barche sopra i 30 metri. Se la barca è più piccola, sotto il 30 metri, gli acquirenti diventano 4 su 10”. Con questo auspicio Vincenzo Poerio apre la stagione dei saloni. Tankoa Yachts è stato infatti presente al Monaco Yacht Show 2022, in programma dal 28 settembre al 1° ottobre, presentando l’S501 M/Y Kinda, l’ultimo yacht ibrido della fortunata serie di 50 metri interamente in alluminio. “A Monaco abbiamo presentato una barca ibrida con 6 operational modes. Con l’utilizzo a batterie sarà in grado di navigare nelle aree protette fino a tre 3 ore. Ne abbiamo già prodotte un paio, ed altre sono in produzione”. Ma nei saloni si firmano ancora gli ordini? “Non succedono i miracoli” risponde l’AD. “I saloni sono importanti per mostrare il prodotto, il cliente vuole salire in barca e toccare con mano. Al Salone di Genova, anche se ci piacerebbe esporre, non siamo stati presenti perché abbiamo puntato al boat show di Monaco, in futuro vedremo”.
Tankoa Yachts T500 Tethys
Formazione
Vincenzo Poerio è anche presidente della fondazione Isyl (Italian Superyacht Life) unica ITS in Italia specializzata nella formazione di giovani interessati alla nautica. “Oggi si fa molta fatica a trovare personale specializzato per questo abbiamo chiusi accordi con le università per percorsi di studio ad hoc nel settore nautico, per formare i professionisti della nautica e promuoverne l’inserimento nel mondo del lavoro". Isyl è affiancata dai cantieri Azimut Benetti, Codecasa, Overmarine, Perini Navi, Rossinavi, Tankoa e Sanlorenzo. Finalmente un obiettivo comune del nostro settore.
Barbara Millucci