Tra le tante imbarcazioni che ho esaminato e provato in mare in tanti anni, ce ne sono di quelle che mi hanno impressionato positivamente per le loro caratteristiche, per il loro comportamento sotto vela anche con mare non certo calmo e per la loro comodità.
Il Grand Soleil 39, tra queste, ha un posto di rilievo ed è per questo che lo presento, con la certezza che quelli che lo conoscono condividano la mia favorevole opinione. Certo, non va dimenticato che il progetto di questa barca a vela non è molto recente e non presenta tutte le comodità dei modelli di oggi: ma questo capita sempre anche quando si compra un’auto di vari anni fa.
Dopo la sua presentazione al Salone di Genova, nel 1983, il Grand Soleil 39 fu costruito dal Cantiere del Pardo fino al 1990 in più di 200 unità. Il cantiere è ancora oggi operativo anzi, super operativo, viste le centinaia di barche che vende ogni anno, per la verità quasi tutte a motore e con il marchio Pardo Yahts.
Progetto
Il progetto del Grand Soleil 39 in questione è di Alain Jézéquel, che firmò anche il Grand Soleil 35, il Grand Soleil 343 e la prima serie del Grand Soleil 46. Grand Soleil 39 ebbe subito successo ed è ancor oggi valido e ricercato sul mercato dell’usato, dove questo modello di barca non è facile da trovare perché chi ne ha una è ben contento e se la tiene, grazie anche al buon disegno della carena, oltre al resto. Il 39 di Jézéquel ebbe poi un erede, molto diverso, decisamente più vicino ai canoni attuali.
Costruzione
Era in vetroresina monolitica su un telaio di madieri e correnti longitudinali di lega leggera, forti strutture che irrigidiscono lo scafo a cui sono fissate con laminazioni di vetroresina. Faccio anche notare che Jezequel aveva incluso nel progetto un solido skeg, che così proteggeva il timone, sia per quanto riguarda la pala, quanto soprattutto l’asse che così era tenuto nella maniera migliore, anche in caso di urto o quando l’asse avesse preso una cima d’ormeggio o altro.
Interni
Tre cabine e due bagni, per metri 11,98 di lunghezza della barca, per metri 3,76 di larghezza massima. Gli interni erano ben rifiniti con teck, molto gradevoli. Va sottolineata la ricerca della ventilazione, finalmente affidata anche a due maniche a vento su cassette Dorade, per altro protette da due pulpiti d’acciaio montati sul tetto della tuga e che sono anche un importante punto d’appoggio per chi deve stare a piè d’albero per le manovre.
Coperta
Ha il ponte in vetroresina a sandwich di balsa con l’abbellimento del teck massello. La ruota del timone, sufficientemente grande, permette anche il facile passaggio da poppa a prua lateralmente. Il trasto della randa è montato sulla tuga.
Piano velico
Prevede un genova piuttosto grande e con un notevole sormonto, da usare solo con vento leggero, altrimenti conviene sostituirlo con il fiocco: sempre un’ottima soluzione per rendere la barca più equilibrata. L’albero è passante e poggia in chiglia su due solidi madieri metallici.
Varianti
A volte si trovano sartie in tondino, bulbo e albero maggiorati e plancetta di poppa. In coperta conviene montare, se già non c’è, una cuffia di skai su quella di serie in gomma, intorno all’albero alla mastra, per far durare di più la cuffia in gomma.
Il motore, di solito, è un diesel Perkins da 49 HP o un Volto da 43 HP, con sail drive.
Dati tecnici
Lunghezza scafo m. 11,98, lunghezza f.t. m. 12,50, pescaggio m. 1,90, dislocamento kg 8300, di cui 3.400 nel bulbo. Di serie si trovavano 9 cuccette, serbatoio di gasolio da litri 200, e di acqua litri 440.
Il mio parere
È una barca di linee classiche ma ancora valide, per quanto progettata molti anni fa. Gradevole e utilizzabile con soddisfazione. Questa è una barca nata bene e spero che sia stata realmente tenuta con attenzione dai precedenti proprietari. Ma in che condizioni si può trovare una barca in vendita e che lavori ci saranno da fare? Bisogna sempre rilevare le condizioni di stato e di manutenzione della barca oltre che valutarne la godibilità.
Se volete altre notizie o consigli, anche su un altro modello di barca, prima dell’acquisto, potete telefonarmi al 335/7021640, utilizzando il mio servizio di consulenza telefonica gratuita.
Gino Ciriaci