Il Pershing 40 ha una caratteristica positiva: per quanto costruito dal 1989, è decisamente attuale sia per la carena che per gli interni. Sembra progettato in questi giorni: invece il progetto di Fulvio De Simoni risale ad anni fa ma, cosa rara, è ancora moderno
Costruzione in Aramat (vetroresina e kevlar): una giusta soluzione per uno scafo robusto.
Carena: a V, di ottimo comportamento anche con mare corto e antipatico, come ho provato varie volte; basta solo regolare un po’ i flap, come sempre, per navigare serenamente e senza prendere gli sgraditi colpi in carena.
Pozzetto: ampio con plancia a dritta, con divanetto a due posti, più uno a sinistra e divano a C con tavolino centrale. Talora ho trovato la stessa barca anche con un roll-bar. Alzando una parte del divano a poppa, si scende nella comoda cabina ospiti con due posti letto, servita dal suo bagno. Dal pozzetto si può scendere a terra ma anche in acqua, grazie alla passerella ribaltabile, che è prevista anche come scaletta da bagno. Suggerisco di montare due maniglie sulla plancetta di poppa per salire e scendere più agevolmente dalla scaletta. Dal pozzetto si passa al prendisole di prora, con il verricello salpaancore sotto al portello. Per passare dal pozzetto a prora si usa come tientibene il bordo in alluminio del parabrezza, dopo averlo provato agli ormeggi per sicurezza, per essere sicuri che non si stacchi dal parabrezza tirandolo.
Interni: dinette con divano, trasformabile in letto doppio con tavolino regolabile in altezza, mobile cucina non in piena vista grazie a dei piani alzabili e il bagno di prora, che serve sia alla cabina dell’armatore che la dinette. Gli interni sono in colore bianco e illuminati da due passi d’’uomo. Stiamo parlando di un open, ma che è adatto e utilizzato anche per crociere.
Motori: due Caterpillar da 435 HP, sotto al pozzetto: non c’è molto spazio all’interno della sala macchine, ma ho notato che i meccanici comunque ci si muovono agevolmente.
Mie note: conviene montare, per sicurezza, un cavetto d’acciaio o due buone cime all’apertura per scendere alla passerella dal pozzetto di poppa. Inoltre è meglio non riempire mai di materiali l’ampio gavone della bombola del gas nel pozzetto a sinistra, per poter accedere facilmente al vano per il suo consueto controllo, così come dell’erogatore e del tubo di gomma del gas. Si può anche montare un serbatoio acque nere e uno per acque di doccia, svitando il pagliolo della dinette, sotto al quale si trova un grande gavone in sentina, non utilizzato: peccato, ma così è facile disporre di un bel gavone in basso.
Scheda tecnica: lunghezza f. t. m. 12,70 – m. 13,20, larghezza massima m. 3,98 - 4,08, serbatoi del gasolio da litri 1.250 o 1.600, serbatoi acqua da litri 450 o più, a seconda delle versioni.
Il mio parere: una barca di grandi qualità, ancor oggi interessante e ricercata, a ragione.
Se volete notizie su questa o su altre barche a motore o a vela, potete telefonarmi al 335/7021640.
Arch. Gino Ciriaci