Gruppo Ferretti pronto ad approdare alla Borsa di Milano

30/05/2023 - 04:53 in Servizio by Press Mare

Il Gruppo Ferretti, holding forlivese fra i leader mondiali nella progettazione e costruzione di motoryacht e navi da diporto, controllata dal gruppo cinese Weichai, ieri ha confermato la doppia quotazione (dual listing), rispettivamente alle borse di Milano e Hong Kong. Vediamo tutti i dettagli dell’operazione.

Per ora sappiamo che sarà messo in vendita il 28,75% del capitale sociale della società. Se l’offerta andrà a buon fine, Ferretti potrebbe diventare una vera public company, ossia una società quotata priva di azionisti con una quota superiore al 50% del capitale. La struttura finale dell’offerta, altri termini e condizioni rilevanti, saranno definiti prima del lancio. Potranno acquistare i titoli investitori qualificati negli stati membri dello spazio economico europeo e del Regno Unito, e investitori istituzionali esteri al di fuori degli Stati Uniti d’America, con esclusione di quei Paesi nei quali l'offerta non è consentita in assenza di autorizzazioni da parte delle autorità competenti, in conformità con le leggi vigenti, o di esenzioni di legge o regolamenti applicabili. La quotazione prevede la clausola greenshoe, ovvero la possibilità di aumentare il numero di titoli per soddisfare un eventuale surplus di domanda da parte degli investitori.

Ferretti Group è già quotata a Hong Kong dal marzo 2022. All’epoca l’azione era stata collocata al prezzo di 22,88 dollari, ossia nella parte bassa della forchetta di prezzo (che era pari a 21,82-28,24 dollari).

La società ora ha presentato il prospetto a Consob, in vista della quotazione su Euronext Milan. Nell'ambito dell'offerta, Goldman Sachs International, J.P. Morgan e UniCredit agiranno in qualità di joint global coordinator e joint bookrunner. Equita e Berenberg agiranno in qualità di joint bookrunner. UniCredit agisce anche come listing agent nel contesto della quotazione.

Alberto Galassi, CEO del Gruppo Ferretti

La doppia quotazione ha lo scopo di attirare maggiori capitali. La società in una nota spiega: “La quotazione consentirebbe alla società di ampliare la composizione del proprio azionariato in alcune regioni, quali Europa, Medio Oriente e Americhe, che rappresentano i principali mercati del Gruppo. In particolare, si prevede che la quotazione possa attrarre un maggior numero di potenziali investitori nella negoziazione delle azioni della società, ampliando così la composizione dell’azionariato e aumentando il volume degli scambi delle azioni, con l'obiettivo di migliorare la liquidità e il profilo delle azioni della società nel mercato globale".

Ricordiamo che Ferretti si era quotata in borsa per la prima volta nel 2000 ed era poi stata delistata nel 2002 dal fondo Permira. Quest’ultimo poi aveva ceduto il 52% del cantiere navale al fondo Candover, sulla base di una valutazione di 1,7 miliardi di euro. Ferretti era poi entrata in crisi nel 2008 e poi passata di mano alla cinese Weichai Holding nel 2012, nell’ambito di un processo di ristrutturazione in cui quest’ultima aveva investito 178 milioni di euro in equity e acquistato debiti societari da Oaktree, Rbs e Strategic Value Partners (Svb). Rbs e Svb avevano poi convertito il debito in equity, arrivando a detenere una quota del 25% di Ferretti. Nel 2016 Piero Ferrari, figlio di Enzo, fondatore della casa automobilistica del cavallino rampante, ha acquisito il 13,6% del cantiere nautico. Attualmente Weichai possiede il 63,75% del capitale sociale di Ferretti Group, mentre il 13,2% è in mano a Piero Ferrari.

Ferretti ha chiuso il 2022 con ricavi netti di 1.030,1 milioni di euro, contro gli 898,4 milioni di fine 2021. L’utile 2022 è stato pari a 60,5 milioni, contro i 37,4 milioni dell’anno precedente. Ferretti è leader nel mercato globale degli yacht di lusso inboard sopra i 9 metri (circa 30 piedi) con una quota di mercato del circa 15% al 31 dicembre 2022.

Valentina Magri

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