Sterk 31… ook, lo sappiamo: il nome della barca, per noi italiani, non è il massimo, anzi direi che è proprio poco invitante. D'altra parte non è colpa di Milan Sterk, il fondatore del cantiere MS Marine che lo costruisce se ha questo cognome. Anzi, in inglese Sterk è un aggettivo fantastico che significa letteralmente: sano, solido o potente, e quindi non facilmente spezzato, distrutto, attaccato, sconfitto, resistito, o colpiti da stanchezza, malattia.
E hanno ben ragione a fregiarsene. Nel 2022, oltre a subire, come tutti i produttori di barche, le conseguenze indirette della guerra in Donbass, per esempio problemi nella catena di approvvigionamento, ritardi nelle consegne, inflazione continua, recessione e altre instabilità, il sito di produzione di Sterk, è stato completamente distrutto, colpito fisicamente da missili russi il 26 luglio. Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito.
Una dimostrazione di resilienza
«Per rendere omaggio a coloro che stavano lavorando alla produzione delle carene (che sarebbero poi state spedite in Germania per l'allestimento), nel cantiere navale in Ucraina, vorremmo menzionare l'ammirevole morale e lo spirito del popolo ucraino sul posto, che era motivato a continuare a lavorare sul nostro progetto, nonostante ciò che era successo¨, ha dichiarato Milan Sterk quando ci siamo incontrati sull'isola di Mallorca, in Spagna, per il test del prototipo.
Un evento devastante che ha ovviamente causato danni finanziari, ritardi nella produzione e ha costretto a cercare vie alternative, dimostrando che realmente Sterk è forte, indistruttibile e sopravviverà a tutto.
Al di là della insolita e accattivante storia, andiamo sulla barca.
Iniziamo dai genitori di questo progetto. Il primo è Milan Sterk imprenditore che con al sua MS Marine da 20 anni è attivo nella costruzione di battelli pneumatici con carena in alluminio e in vetroresina per alcuni dei più noti nomi mondiali tra cui Zar Formenti, con gli Zar Mini, e Grand, ma anche prodotti più locali e pensati principalmente per il mercato tedesco come i gommoni Fish o le tavole da sup Oahu.
Sull'estetica ha lavorato il designer Carlos Vidal che ha saputo dotare di carattere personale una linea di scafo che comincia a essere abbastanza comune: un central consolle con prua rovescia.
Alle linee d'acqua, invece, ci ha pensato l'architetto navale Sasha Vlad che grazie ai numerosi test computazionali, grazie a un intensivo uso di software CFD (Computational Fluid Dynamics) ha validato la migliore carena scelta tra 12 modelli di partenza. E come sia io sia gli altri membri della giuria del premio Best of Boats (BoB) Award abbiamo giudicato il risultato decisamente eccellente, ma questo lo vediamo tra poco.
Sterk 31 impatto visivo
Il modello provato è lo Stark 31 RC, il primo esemplare prodotto, dotato di cabina posteriore (come vedremo sono disponibili tre soluzioni di pozzetto) e senza T-Top.
L'aspetto è sicuramente attuale e modaiolo, prua e cavallino rovesci, murate che degradano verso poppa, beautyline in murata ben evidente e che raccorda l'estensione a T della falchetta a prua dello scafo che contribuisce a mantenere asciutta la coperta.
In ogni caso rimane ben nascosta e integrata la giunzione tra scafo e coperta, praticamente invisibile.
Musone dell'ancora esterno e ben pensato per allontanare l'ancora dal dritto e dalla ruota di prua tramite due pistoni a gas che l'allontanano appena si molla la catena.
Il parabrezza fumé, bordato da una tonda cornice nera è alto e protettivo per chi sta in pozzetto restando comunque in armonia con il profilo della barca.
A prua, una dinette con divano a C e tavolo removibile e trasformabile in prendisole. Ben pensata la presenza di tientibene e mancorrenti in tutta la barca per muoversi in sicurezza. Qui, integrato con la caduta prodiera della consolle di guida, l'ingresso per il locale toilette che dà accesso a un locale dagli ottimi violumi disponibili «l'abbiamo progettato per fare muovere comodamente unoomo di 120 kg come Milan», scherza, ma non troppo, il designer Carlos quando me lo illustra.Un lavabo e una doccia estraibile, luci a soffitto a LED regolabili, comodi tasconi portaoggetti e una pompa doccia automatica completano la dotazione.
La consolle di guida dello Sterk 31
A centro barca la plancia di guida, funzionale nell'ergonomia e piacevole nell'estetica. D'impostazione automobilistica con solo display digitali e pochi comandi e bottoni fisici ridotti all'essenziale (ma tutti quelli che servono ci sono e questo è l'importante). Interessante l'accenno di tunnel centrale come estensione della plancia, a sinistra del timoniere, per l'inserimento del joystick di manovra e di un portalattine refrigerato (i portalattine sono ovunque, ma d'altra parte oggi sono l'accessorio principale specialmente se si guarda al mercato oltreoceano). Che sia una barca figlia del suo tempo lo dimostra anche il supporto/caricatore per il telefono bene in vista del timoniere e pronto da raggiungere , se serve.
Non manca lo scomparto portaoggetti chiuso che l'inclinazione del parabrezza ha obbligato a realizzare con apertura "controvento" (le cerniere sono verso poppa) e quindi è un po' scomodo per mettere e prendere le cose, ma insomma nulla di insostenibile nell'economia generale.
Comodi come forma e imbottitura i due sedili di pilota e copilota. Può essere migliorata la loro installazione sia per il tipo di supporto, quello nell'esemplare in prova aveva un po' di gioco a ruotare, sia per quanto riguarda la possibilità di essere regolato in altezza, mentre è già presente il movimento prua-poppa per regolare la distanza dal volante. Interessante e utili i gavoni ricavati sotto la base delle due sedute.
Le tre versioni di coperta dello Sterk 31
Da qui in poi la coperta dello Sterk 31 cambia a seconda della versione scelta. Di base la barca è proposta con questa parte non allestita, solo un vasto piano di calpestio che raggiunge la spiaggetta di poppa che circonda i due fuoribordo.
L'esemplare in prova a Mallorca, era nella versione RC, Rear Cabin, con cabina poppiera. Ovvero il cantiere ha previsto un modulo che potrebbe sembrare la copertura della sala macchine, ma in realtà è un vero e proprio elemento di arredo per la vita di bordo. Così strutturato: un divanetto per tre verso prua, sotto alle cui sedute sono stati intelligentemente posizionati due gavoni frigo da 52 litri ciascuno (in alternativa si può scegliere se avere un frigorifero e un congelatore); un ampio prendisole sotto il quale si trova una confortevole cabina con sistemazione per 2 persone. Si apre dal lato posteriore e include oblò, luci di lettura, luci a LED e porta bicchieri su entrambi i lati (ve l'ho detto che devono essre ovunque, no?)
L'altra versione disponibile è quella detta WB Wet Bar, in cui la cabina è sostituita da un divano a U con tavolo centrale e a prua un mobile cucina sistemato per baglio.
L'opera viva dello Sterk 31
La carena dello Sterk 31 è votata alle prestazioni ma non sottovaluta il comfort di navigazione. Ha una V profonda, due step in carena e degli accentuati spray rail per migliorare la portanza dello scafo e, ovviamente, ridurre gli spruzzi di acqua che arrivano a bordo, eventualità che specialmente con le opere morte senza slanci è assolutamente frequente e probabile.
Caratteristica distintiva di questa carena sono i bordi dei volumi poppieri che lavorano durante la planata, disegnati con altezza variabile e incrementale verso l'estremità posteriore e che insieme al profilo negativo dello spigolo esterno dello scafo garantiscono un'ottima presa in mare e meno rollio nelle curve veloci, prevenendo gli spinout e dando una grande sensazione di sicurezza e stabilità.
Lo Sterk 31 in acqua
Tutto ciò appena descritto per le geometrie di carena diventa evidente appena si prova la barca. Viene da dire che sia quasi sin troppo ben fatta, tanto da metterti così a tuo agio che dimentichi a quanto stai andando. Episodio di vita vissuta. Durante il test, appena mi sono posizionato alla postazione di guida, visto che il mare era libero e con onde minime (poi il vento ha fatto alzare un po' il moto ondoso) ho abbassato la manetta e poi ho passato il telefono per alcune riprese al collega Julijan Visnjevec, direttore della rivista slovena Val Navtika spiegando un paio di cose "sulla regia" che avrebbe dovuto operare mentre testavo la barca. Dopo pochi secondi ho rivolto lo sguardo a prua per sicurezza e ho visto che il log segnava 48 nodi!!! Senza che né il vento, né il movimento della barca né altri segnali, indicassero che stavamo viaggiando a velocità ben superiori a quelle raggiunte dalla maggior parte dei battelli concorrenti.
Questo già dà idea di quanto sia ben fatta la carena dello Sterk 31 e di come navighi bene con una coppia di Yamaha V6 da 4,2 litri per un totale di 600 cavalli. In questo primo esemplare, mi hanno fatto notare sia Carlos sia Milan, c'è un eccesso di peso che sicuramente influenza sia le prestazioni di punta sia le accelerazioni. Infatti notoriamente ogni prototipo è sovradimensionato rispetto quelle che sono le normali misure costruttive e in secondo luogo era stato pensato per affrontare velocità massime (e relative sollecitazioni) da 80 nodi, che non rientrano più negli obiettivi del cantiere (e in effetti i circa 60 nodi che abbiamo raggiunto sono più che sufficienti).
Ciò fa sì che le unità "di serie" saranno circa 600 kg più leggere per una minore quantità di resina e di rinforzi necessari che su un dislocamento di circa 4,2 tonnellate rappresenta quasi il 15%: è un po' come se un'uomo di 80 kg dimagrisse di 12 kg a vantaggio di prestazioni e consumi.
Per l'esemplare numero uno questo aggravio di peso è stato risolto utilizzando eliche a 4 pale che aumentano l'accelerazione pur a discapito delle velocità di punta e che erano state installate la mattina stessa dei nostri test. E come si sa, in questi casi si procede spesso per prove e miglioramenti sul campo. Ma posso dire che già il primo tentativo è andato a buon fine come si può vedere più in dettaglio nella tabella delle prestazioni. Lo Sterk 31 come l'ho provato io in versione "in sviluppo" non è un dragster che ti incolla allo schienale con l'accelerazione, ma una GT che ti fa navigare bene anche ad alte velocità nella migliore condizione possibile.
Una carena davvero ben fatta
Anche un paio di passaggi sulle ripide onde generate dai traghetti che si muovono intorno alle Baleari ha dato la stessa risposta: la barca rimane asciutta, anche nei passaggi più duri la sensazione di solidità è assoluta e non si sentono quei brutti rumori di "plastica che si rompe" purtroppo ancora oggi nel 2023 presenti anche in barche di costruttori dalla lunga tradizione. Durante la navigazione ad alta velocità controvento, che portavano il flusso d'aria totale tra il vento reale e quello generato dal nostro spostamento intorno ai 70 nodi, si instaura un certo rollio, fenomeno che scompare nelle altre andature (capisco che questo è un po' un ragionamento da velista, ma l'effetto lo sentono anche i motoristi). Nessuna sbavatura o indecisione nei cambi di direzione anche a velocità prossime a quelle massime.
Fondamentale, infine, l'uso del trim per superare i 50 nodi, mentre non sono richiesti stabilizzatori di assetto tipo flap o intruder. Nel prototipo, dato il suo extra-peso potrebbero (ma rimane un'ipotesi) accelerare un po' la fase in cui la barca sta per entrare in planata e tiene un po' il naso verso il cielo, ma in cantiere sono certi che con l'assetto definitivo della barca, tempi e modi di ingresso in planata saranno ulteriormente migliorati.
Quanto costa lo Sterk 31
Lo Sterk non è e non vuole essere, ma nemmeno deve, una barca economica. Certo il prezo di partenza è interessante: 129.000 € escluse le imposte di legge. Cui vanno aggiunti circa 70mila euro di motori se si installa la coppia di Yamaha 300 cv ciascuno. Poi il conto può aumentare a seconda della configurazione poppiera (aperta, versione RC con cabina o WB con cucina e dinette) il T-Top e vari altri accessori che potrebbero portare (ancora alla MS Marine stanno definendo in dettaglio il listino) il prezzo finale a triplicare quello iniziale. Situazione, a dire la verità, comune a quasi tutti i cantieri e a quasi tutte le barche.
STERK 31 RC - Specifiche tecniche
Lunghezza fuori tutto incl. braccio d'ancora e motore: 9,73m - Larghezza: 2,99m - Peso (Vuoto): 2620kg senza motori - 3250kg con 2x300hp - Pescaggio incl. motore: 0,84m - Altezza dal pelo dell'acqua incl. t-top: 2,40m - Altezza dal pelo dell'acqua escl. t-top: 1,88m - Dislocamento: 4250kg - Carburante: serbatoio standard 347 lt; serbatoio optional 530 lt - Acqua dolce: 130 lt - Acque nere / grigie: 60L - Passeggeri: 6, CE Cat. B; 9, CECat. C.