Tanti nomi per un modello di barca ancor oggi interessante, anche se non è di moda, come non riuscì a diventarlo in breve tempo; ma oggi è tornata a piacere, perché molti sperano di trovare una barca comoda, da crociera pura e solo da crociera, senza velleità di regate e sicura.
Il Comet 11, con i suoi oblò nello specchio di poppa, si era già visto da tempo su molte riviste straniere, ma anche in Italia: questo tipo di poppa la si trovava spesso su barche inglesi e francesi.
Ma in fondo, cosa aveva di strano questo cabinato? Solo il fatto di avere la dinette non a centro barca ma a poppa e, si noti, in un ambiente parecchio grande e dedicato solo ai divani e al tavolo centrale. La cucina e i servizi erano più a prora.
Ma questa soluzione, spaziosa e luminosa, non diventò subito moda in Italia, nonostante l’ottimo disegno dello scafo, ideale per la crociera, ma non pensato per altri scopi.
Prodotta dalla Comar di Forlì, su progetto di Finot, ottimo disegnatore di barche da crociera, il Comet 11 fu costruito dal 1977 in tre versioni successive e con varianti: il Comet 11, nella versione standard aveva la poppa tronca, senza spoiler ma con due oblò sullo specchio di poppa, oltre a quattro oblò a murata che illuminavano la dinette. Questa soluzione fu adattata nel successivo Comet 11 Plus, con il grande spoiler- plancetta di poppa che permetteva una vita migliore all’ancora, grazie alla scaletta da bagno incorporata, mentre tutta la zona da mezzanave a prora era dedicata ai due servizi e alle cabine.
Il Comet 11, il promo di questa famiglia di tre, era innovativo, con un piccolo nei nel mondo nautico italiano, che non accettò subito volentieri questa soluzione della dinette a poppa: l’italiano vuole anche scendere all’interno e trovare davanti a sé una grande dinette luminosa: ma così non era.
Con il Comet 11 Plus si aggiunse la plancetta spoiler, ma questo non bastò: la poppa aveva ancora un po' l’aria di un galeone con i suoi due oblò: soluzione diffusa all’estero, ma non familiare in Italia.
La coperta era sgombra e il motore era da 23 HP o da 35 HP, e meglio ancora da 65 HP.
Di seguito fu poi presentato il modello Comet 111, non innovativo come i due precedenti, perché la simpatica dinette era a centro barca, come su tutte le barche di allora, la cucina era grande e la poppa divisa in due cabine doppie.
Dunque una soluzione più tradizionale ben accettata dai diportisti, come la coperta agibile e come tutti gli interni, anche se era stato eliminato lo spoiler.
Se ne conclude che le innovazioni in Italia spesso non piacciono subito e per essere accettate (oggi lo si vede anche nei Saloni Nautici), un’innovazione deve diventare moda: solo così sarà gradita.
Peraltro la barca aveva un’ottima carena, un buon comportamento in mare, con un’attrezzatura semplice e funzionale ed era ed è ancora oggi una barca da crociera ricercata, grazie al buon nome della Comar di Forlì e del progettista Finot: due ottimi motivi per attirare l’attenzione di chi cerca una barca per un utilizzo familiare e non faticoso.
La coperta era sgombra e facilmente praticabile, il pozzetto era adatto a 4 o più persone d’equipaggio e gli interni, nella versione 11 e 11 Plus, erano costituiti da una cabina di prua con un letto doppio, W C ed armadio, seguiti da due cabine, di cui una a due cuccette ed una a una cuccetta, mentre a centro barca c’era anche la cucina a sinistra e il tavolo da carteggio a dritta. Seguiva la dinette a poppa. Tutto questo anche nella versione originale Comet 11.
Nella versione Comet 111, costruito dal 1981 al 1985 in decine di esemplari, la reale diversità stava solo nella posizione della dinette, al centro barca, mentre lo spazio più a poppa era occupato da due cuccette doppie, secondo una tradizione diffusa in Italia.
Scheda tecnica: lunghezza f. t. m. 10,84, ma con spoiler – plancetta m. 11,74. Larghezza max 3,58, pescaggio m. 1,93, e dislocamento tonn. 6. Zavorra Kg 1.950.
Se si vogliono maggiori informazioni o se questo tipo di barca può interessare i lettori, mi possono sempre telefonare al mio 335/7021640.
Ricordo che il mio servizio di consulenza telefoni esiste ed è gratuito dal marzo 1974: è una buona occasione per scambi e opinioni.
Arch. Gino Ciriaci