Codice penale: introdotti i reati di Omicidio nautico e Lesioni personali nautiche

12/10/2023 - 09:09 in Editoriale by Press Mare

Un nuovo capitolo si apre nel diritto penale italiano con la legge del 26 settembre 2023, n. 138, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 237, che vede l'introduzione dei reati di "omicidio nautico" e "lesioni personali nautiche" nel Codice penale. Il provvedimento entrerà ufficialmente in vigore il prossimo 25 ottobre 2023, modificando gli articoli 589 bis e 590 bis, precedentemente dedicati esclusivamente a omicidio e lesioni personali derivanti dalla circolazione stradale.

L'iniziativa legislativa si presenta come un cambiamento di rotta significativo nella gestione della sicurezza in ambito nautico, allineando le pene per reati commessi in mare a quelle previste per la circolazione su strada.

In estrema sintesi, chiunque causerà la morte di una persona per colpa, violando le norme sulla navigazione marittima o interna, sarà punito con una pena detentiva che varierà dai due ai sette anni. La misura punitiva aumenterà considerevolmente in caso di stato di ebbrezza o alterazione psicofisica del responsabile, oscillando tra gli otto ei dodici anni di reclusione.

Le pene saranno ulteriormente inasprite se il reato verrà commesso da soggetti non in possesso di patente nautica, laddove questa sia prescritta, o con patente sospesa o revocata. Allo stesso modo, un'aggravante verrà applicata nel caso in cui il natante sia sprovvisto di assicurazione obbligatoria e appartenga all'autore del fatto.

Il discorso si ramifica quando si parla di lesioni personali nautiche. In linea generale, chiunque, violando le norme di navigazione, causa per colpa lesioni personali ad altri, sarà punito con reclusione da tre mesi a un anno in caso di lesioni gravi e da uno a tre anni per lesioni gravissime. L'entità della pena sarà più severa per chi causa lesioni trovandosi in stato di ebbrezza alcolica o di alterazione psicofisica, con una reclusione che andrà dai tre ai cinque anni per lesioni gravi e dai quattro ai sette anni per lesioni gravissime.

Queste nuove disposizioni navigano in acque inesplorate per il diritto nautico italiano, aprendo un dialogo più ampio sulla sicurezza in mare, sull'educazione alla navigazione e sulle responsabilità di chi decide di mettersi al timone di una barca. Mentre ci si prepara ad affrontare questo nuovo contesto legislativo, sarà essenziale mantenere un faro puntato sull'equilibrio tra sicurezza, giustizia e libertà. La speranza è che le nuove normative possano rappresentare un ulteriore incentivo per navigare con maggiore consapevolezza e rispetto delle regole.

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