Costruire yacht sostenibili: la visione di Derek Munro, Divergent Yachting

15/11/2023 - 07:50 in Superyacht by Press Mare

In un'epoca in cui la sostenibilità è diventata cruciale in tutti i settori, l'industria della nautica si sta evolvendo rapidamente. Al Monaco Yacht Show 2023, Derek Munro di Divergent Yachting, ha condiviso approfondimenti cruciali sulla costruzione sostenibile di yacht, evidenziando come la nautica moderna possa adattarsi alle esigenze ambientali.

Il Contesto del Monaco Yacht Show

Durante la principale rassegna mondiale dedicata ai super, mega e giga yacht, il Monaco Yacht Show ha organizzato una sessione di approfondimento alla quale ha partecipato un nutrito panel di professionisti tra i quali Gaëlle Tallarida, la General Manager del MYS, Robert Van Tol della Water Revolution Foundation, e Massimo Perotti Presidente e CEO del Cantiere Navale Sanlorenzo. Oltre ai loro interventi abbiamo avuto il piacere di ascoltare anche quello di Derek Munro. Fra le sue tante competenze ed esperienze nell’ambito della yacht industry, Munro è stato anche rappresentante dell’armatore di S/Y Black Pearl, nave a vela olandese costruita dal cantiere Oceanco. 

 

La visione di Derek Munro

Derek Munro, della Divergent yachting, ha incentrato il suo contributo presentando e suddividendo per punti, gli interventi che dall’analisi progettuale alla costruzione permettono di sintetizzare quanto in merito alla sostenibilità ambientale possa (e debba) essere implementato nella costruzione degli yacht.

“Costruire una nave da diporto è solo ingegneria? La risposta semplice è no; è la moltitudine di tutto il resto, dal concept di design iniziale alla coperta (teak), agli arredi, ai tessuti, all'illuminazione. Quindi è necessario considerare con chi si vuole lavorare e chi può fornire ciò che si sta cercando: quale designer, quale cantiere navale scegliere?”

Una delle domande chiave poste da Munro è stata: "Come possiamo ridurre la dipendenza dai combustibili fossili utilizzando prodotti e metodi più sostenibili? Lo sapevate che l'opzione più sostenibile sarebbe quella di costruire uno yacht a vela? Come possiamo prendere alcune di queste caratteristiche e inserirle negli yacht a motore?”

Innovazioni tecniche nel design degli Yacht

Per dare risposta ai diversi quesiti, Munro ha portato un caso comparativo di due carene da oltre 100 mt di LOA: il primo, di 109 metri, con la stessa forma dello scafo del citato S/Y Black Pearl, l’altro con una classica carena dislocante, spingendo l’analisi verso la necessità di mantenere al centro della scelta progettuale le condizioni di utilizzo. La comparazione è dunque sulla a maggior parte del tempo in cui la barca naviga, la sua velocità di crociera, senza concentrarsi eccessivamente su quel 10% di tempo in cui la nave viaggia alla sua velocità massima. Altri fattori presi in considerazione in merito alla sostenibilità ed efficienza della nave sono state le riflessioni legate alla ricaduta nel campo delle temperature di bordo, in analisi ai costi energetici operativi della nave stessa.

Riduzione dell'impatto ambientale e risparmio energetico
In relazione ai consumi energetici, visto l’elevato impatto energetico dei sistemi di riscaldamento, ventilazione e aria condizionata (HVAC), una buona scelta tecnica è sia il recupero del calore di scarto di questi sistemi sia l’adozione di batterie efficienti (di cui il mercato annuncia continui progressi nella tecnologia e nell’offerta sul mercato), e l'implementazione di pannelli solari in perovskite (le celle solari con realizzate con questo materiale hanno raggiunto un'efficienza del 31.2%), l’ultima soluzione tecnologica in questo campo. Riguardo alle giuste scelte per l’abbattimento della temperatura di bordo, le scelte del colore dello scafo sono presentate come rilevanti. Munro spiega come tale scelta influenzi appunto la temperatura della nave, aprendo inoltre l’osservazione alle vetrate il cui rivestimento protettivo ai raggi infrarossi (IR) può addirittura ridurre il trasferimento della temperatura verso l’esterno del 30-50% riducendo così il carico dell’aria condizionata sia in raffreddamento che riscaldamento. Già queste scelte possono portare a un numero di benefici consistenti tra cui la necessità di generatori più piccoli, un minor consumo di carburante, la riduzione dalla dipendenza da carburanti fossili e, non ultimo, a una diminuzione dei costi operativi.

Considerazioni sui carburanti e sul loro impatto

Al giorno d’oggi (non parlando quindi di quanto in divenire) il primo problema, volendo cercare di utilizzare combustibili alternativi a quelli fossili, è relativo appunto alla misura della nave e dove possiamo iniziare ad implementare queste tecnologie in quanto, tra i vari elementi, i serbatoi a doppia parete (nelle varie specifiche per tipo di carburante non fossile prescelto) hanno un impatto particolarmente elevato sulle navi più piccole in termini di volumi ingombrati. Tra l’altro attualmente solo il 15% dell'idrogeno mondiale è di origine ecologica e non utilizza combustibili fossili.

L'approccio di Divergent Yachting alla sostenibilità

Munro e la sua società hanno realizzato una procedura che mette a sistema la soluzione per diversi punti di osservazione del problema. L’approccio in interazione con il cliente passa dal “setaccio” del progetto nave con un punto di vista retrospettivo il cui principio risiede nella volontà dall’armatore di costruire una barca a minore impatto fin della concezione della nave stessa. Si tratta di una scelta che si vede nelle specifiche di progetto della nave che sono ora indirizzate in primis verso la massima riduzione dell’impatto ambientale. Tale nuova “curvatura” della spirale di progettazione, ha principio nella selezione dei giusti studi di architettura che devono appunto essere anche essi indirizzati verso la sostenibilità, e include chi fa funzionare le nave (l’equipaggio), impattando sulle procedure di acquisto, fornitura, uso e gestione della nave stessa fino alla scelta del cantiere navale, che per Munro è nevralgica. Quale cantiere potrà essere il migliore in tal senso? Questo spinge sia gli armatori che i cantieri a svolgere la funzione d’innesto reciproco, gli uni (gli armatori) nella ricerca del cantiere migliore, gli altri (i cantieri) nel loro sviluppo infrastrutturale e tecnico-costruttiva verso un prodotto migliore da un punto di vista della sostenibilità.

Considerazioni finali e futuro del settore

La nautica in generale ha appunto bisogno che ogni stakeholder si evolva il tal senso. L’Europa nella direzione della sostenibilità ha già preso la sua posizione dal lancio del Green Deal nel Dicembre 2019 e sta lavorando (non senza difficolta) nello sviluppo di questa strategia necessaria, a braccetto con gli obbiettivi Nazioni Unite per il 2030 (anche se il nostro settore nel campo della decarbonizzazione forse dovrebbe traguardare gli obbiettivi del 2050). La domanda di nuove barche con nuova tecnologia c’è, ma c’e anche l’offerta. Divergent Yachting nella figura di Derek Munro, nell’evoluzione necessaria della sua figura professionale, è tra le persone che spingono per collegare appunto i pezzi del puzzle che fanno capo alle sue competenze.

Conclusioni

Per la costruzione di yacht in eventi come METSTRADE, il Sustainable Hub del MYS, oppure anche in altre manifestazioni di settori diversi dalla yacht industry, emergono continuamente nuove soluzioni che però hanno bisogno di essere immesse in un progetto e magari testate. Probabilmente, la produzione di imbarcazioni sostenibili sta diventando la nuova “linea di partenza” nella competizione commerciale; dove si parte di nuovo quasi tutti allineati, stiamo vedendo i grandi nomi della nautica mondiale che in questo periodo cercano di schierarsi nelle prime file, che ha un po' il sapore dei “giri di qualifica” con tutti i brand a concorrere con un comune “nuovo regolamento”. Vediamo i grandi nomi percepiti però nella loro solidità di brand affermati, saldi anche dal punto di vista finanziario, e forse meno nell’innovazione, e ciò riguarda anche chi, invece, si sta facendo strada a “colpi d’innovazione”. Probabilmente, la soluzione sta nella collaborazione sistemica, dobbiamo tutti concorrere nel prossimo nuovo prodotto, visto che le prossime generazioni di armatori (dai natanti alle navi) stanno cercando la prossima piattaforma navale nella quale credere.

Filippo Ceragioli

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