Finlandia 2024, che cosa ci possono dire i numeri del nord e di un'industria nautica sempre attiva e anche qualche opportunità per chi ci guarda
Che le cose fossero differenti da quando ho visitato il Vene Bat nel 2023 l'ho capito passando dalla cabina dell'aereo al finger dell'aeroporto di Helsinki. Una lama di ghiaccio a -15°C è scesa dal cielo per darmi il benvenuto nel vero inverno finnico. Altro che la caricatura che avevo visto nelle due volte precedenti che FinnBoat, la Federazione delle Industrie Nautiche Finlandesi, mi ha invitato qua al salone Vene Bat come membro della giuria del BoB Award, premio di cui PressMare è una delle 16 testate giornalistiche internazionali che lo compongono.
E questo gelo era un po' presente anche nei padiglioni del salone. O meglio, molto presente la mattina prima dell'apertura, quando gli espositori lo hanno dovuto togliere (a mazzate!) dalle barche trasportate fino a qua sotto la neve.
Alcune delle quali in debutto assoluto o quasi, come il Finnmaster F11 Weekender, il Targa 41, il Quarken 35 (e altre di cui accenno in seguito)
Ridotti gli entusiasmi, meno splendidi nell'esposizione e contazione nei brand stranieri. Tuttavia, anche qua, come in buona parte dell'universo nautico, ci si aspettava la tempesta del secolo, ma per il momento sembra più un rovescio temporalesco. Ci si bagna e i tuoni spaventano, ma difficilmente ci si muore dentro.
Così a volo d'uccello la situazione è la seguente: si propongono barche nuove con alcuni debutti mondiali. Non solo tra le barche piccole, anzi le dimensioni salgono ed è normale che presto questi cantieri cercheranno dealer e clienti anche nelle calde acque del Mediterraneo, oltre che in tutto il resto del mondo come già hanno cominciato a fare ormai da qualche anno.
Interesse verso l'elettrico in varie sue forme, dai fuoribordo, ai full electric anche di dimensioni compattissime, come Jade in lino, sughero e bioepoxy. Oppure moto d'acqua con Viva Jet, il cui prototipo lasciava un po' a desiderare come finiture, ma il suo silenzio durante la navigazione è di sicuro beneficio non solo per chi la cavalca, ma anche per chi le sta vicino!
Non mancano neanche le barche full solar come Elvene, con pannelli fotovoltaici ad alta efficienza: dicono che se navighi a 5 nodi puoi non fermarti mai. Interessante che quest'ultima proposta arrivi da un paese a ridosso del Circolo Polare Artico.
Gli anni pandemici, 2020 e 2021 hanno messo sotto steroidi la crescita, che ha cominciato a rallentare nel 22 per poi precipitare lo scorso anno, che si è confermato come unità prodotte il peggiore dei XXI secolo. La riduzione in termini di numeri si è attestata intorno al 30%, per quanto riguarda il volume di affari, invece, solo del 9% e il merito è soprattutto dell'export e della crescita dimensionale delle barche vendute fuori casa.
Una causa è l'indebolimento del potere di acquisto dei consumatori finlandesi e dei due principali mercati di sbocco, Svezia e Norvegia - che oltre a scontare un alto costo del denaro hanno anche una moneta locale momentaneamente debole rispetto all'euro.
"Un aumento delle rate del mutuo di 400 euro al mese, come può essere successo a chi ha un tasso variabile su un debito da 100mila euro, è esattamente la cifra che avrebbe permesso l'acquisto di una barca, considerando che circa il 90% delle barche vendute in Finlandia non supera i 7 metri di lunghezza" mi ha spiegato Jarkko Pajusalo ad di Finnboat.
Vediamo i numeri più in dettaglio con una premessa. In ambito di "Facts and Figures", dati e statistiche si nota un approccio finnico molto rigoroso e (per quel che posso dire) onesto: qui, nel bene o nel male si dichiarano numeri veri anche perché ogni oggetto galleggiante, fosse anche un tronco, più lungo di 5,5 metri o con più di 20 cavalli, come sapete, si guida senza patente, ma deve essere registrato.
I marchi di barche registrati in Finlandia sono 126: molti, ma sempre meno dei nostri 350 cantieri. Di questi, i primi 10 coprono il 69% delle vendite e i primi 20 circa l'87%. Il numero totale delle barche registrate nel 23 è stato di 3.272 (4.589 nel 22), delle quali 2359 a motore, 758 moto d'acqua e 51 gommoni. In questa ultima tipologia i numeri sono percentualmente in crescita e gli espositori del Vene Bat 2024 lo dimostrano.
Nel 2018, prima volta a Helsinki, solo Zodiac proponeva i suoi rib, oggi Marell, Iron, C Custom, Brig e perfino Nordkapp (con un suo nuovo Airborne 6.3, il più piccolo della serie che arriva fino a 8 metri) offrono a questo mercato modelli anche sopra i 30'. Italiani, nulla (argh!) e pensare che in quanto a fabbricanti di gommoni non è che ci dobbiamo far spiegare il nostro mestiere.
Dopo 10' che un venditore di uno dei marchi sopracitati mi spiegava i vantaggi del rib rispetto alle barche tradizionali gli ho detto: "guarda che sono italiano…" si è fermato e mi ha spiegato con occhi felici indicando il suo gommone: "ah, allora sai già che cosa dico a chi viene a vedere questo..."
Per le barche a vela, ancora numeri a due cifre: 17 (21 nel 2022), 3 Beneteau, 2 Lagoon e 2 X-Yachts. Nautor e Baltic solo all'estero.
La ragione di questa sproporzione è in buona parte dovuta a due principali ragioni. Uno, è che la barca è spessissimo usata come fast commuter tra la casa in città e il summer cottage, dove circa 500mila famiglie (e non raramente anche con più barche per famiglia) vanno ogni fine settimana, basta che l'acqua non sia ghiacciata. Due, la complessità di queste acque, con i fondali che sembrano percorsi a ostacoli, ti spinge a ridurre il pescaggio più che puoi e anche in questo caso le barche a motore sono avvantaggiate.
In ogni caso Nautor, i francesi e X Yachts avevano i loro stand ed è interessante notare quanto si punti sulla sicurezza: il cantiere danese, infatti non ha portato una barca, ma solo il ragno in acciaio di rinforzo: interessante e curiosa scelta e di sicuro originale!
Più vitale, invece, il mercato dell'usato. Secondo i dati di Traficom, l'Agenzia Finlandese dei Trasporti e delle Comunicazioni, nel 2023 si sono registrati 23.604 passaggi di proprietà, mille più dello scorso anno. E anche qui si vede il maggiore interesse per i rib: lo scorso anno tra i prodotti di seconda mano se ne sono scambiati 136, nel 2019, 65.
Mi farebbe piacere che tu confrontassi questi numeri con quelli italiani, tenendo conto che, in termini di milioni di abitanti, noi siamo a 59 e i finlandesi a 5.5. Purtroppo per un paragone preciso non abbiamo dati e numeri così recenti (e neanche così precisi, molti sono stimati da Confindustria Nautica, altri da me).
Comunque, facendo riferimento alla pubblicazione La Nautica in Cifre 2023, l'ultima pubblicata, che riporta i numeri del 2021, nei tre anni: 2019, 2020 e 2021 le barche immatricolate sono state, rispettivamente: 1.217; 347; 242. Tenendo conto che il parco barche immatricolate è circa il doppio di quello delle barche non immatricolate con motore ausiliario (circa 85mila contro circa 175mila) possiamo stimare un raddoppio anche delle barche acquistate e quindi, rispettivamente nel 2019; 2020 e 2021: 2.400; 700; e 500 unità. Totale dei due comparti nei tre anni: 3.617; 1.047; e 742.
Ciò vuol dire che il peggiore anno in termini di vendite interne per la Finlandia (il 2023) è stato solo di circa il 11% inferiore al nostro migliore della tripletta. E ti ricordo che tutti i finlandesi sono il 10% della nostra popolazione.
Tornando ai numeri con sopra la bandiera bianca e blu, l'export, come accennavo, ha segnato una forte crescita: + 22% tra gennaio e novembre 2023. Cioè quasi 5000 barche vendute in 52 paesi. Questo in termini di valore, perché come numero di barche si è dimezzato: segno che sono state le barche più grandi a trainare le vendite.
Qui mi ha colpito un dato. Il primo mercato di esportazione è la Svezia, che ha assorbito 2.149 barche per 66 milioni di € in valore; seconda la Norvegia con 1.514 barche e 56,8 M€, al terzo posto si classifica la Spagna con 15 (!) unità che corrispondono a oltre 39M€ (immagino 5 Batic, 5 Swan e 5 Axopar 45').
L'italia è sparita dai primi 10 (dove risiedeva lo scorso anno) e non rientra neanche tra i Paesi in cui i cantieri finlandesi hanno venduto più di 1M€: siamo addirittura finiti dietro a San Marino! Certo abbiamo comprato più barche, ma le nostre 4 non hanno potuto niente contro i 2M€ del singolo Swan che è arrivato all'ombra del Monte Titano.
Noi italiani non esistiamo neanche come esportatori. Qui vince il Messico che ha fornito praticamente tutte le 2200 nuove moto d'acqua del Paese, poi Svezia, Polonia, Regno Unito e quindi Giappone.
Tendenza per il futuro mostrata dagli operatori in base al sentiment (ché dire: "in base al sentiment" suona più fico che dire: "in base a come se la sentono"): per il 48% la musica rimane questa anche nel 24, per il 33% le vendite aumentano e solo per il 19% il peggio deve ancora arrivare.
Al di là dei freddi numeri, il Vene Bat continua ad attrarre gente, in termini di densità ha dato 6-0 6-0 in stile Sinner all'ultimo stanco Boot di Dusseldorf.
C'è sempre la parte dedicata alla "roba che fu": il museo dei fuoribordo (lo amo!), la parte riservata alle barche in legno restaurate, anche di età da pensione e oltre, o persino nuove: soprattutto piccole barche a vela con armi insolite o iole a remi. Qui piacciono tanto e c'è molta attività.
Immancabili le barche in polietilene e quelle destinate alle gare di velocità sia contemporanee sia vintage: i finlandesi vanno pazzi per quando si corre. Pensate ai loro piloti come i campioni del mondo di F1 Kimi Raïkkönen, Mika Häkkinen e Keke Rosberg o Nel mondo del rally, l'elenco è molto più lungo: Marcus Grönholm, Tommi Mäkinen, Juha Kankkunen… la voglia di andare forte fa parte del loro DNA.
Ma amano anche stare fermi a "polleggiare". Moltissimi i produttori di banchine e moli galleggianti: vista la quantità di summer cottage vicino all'acqua questa parte nautica, ma statica, ha un gran bel mercato. Così come sono sempre numerosi i produttori di barche in alluminio e di catamarani a motore. Quest'ultimi non potendo cambiare l'aspetto massiccio generale cominciano a lavorare sull'estetica grafica tipo i Max.
Infine mi ha colpito una differenza rispetto a quanto in genere si vede a Genova, Cannes o a un qualsiasi altro salone nautico: la coppia dispendiosamente vestita con lei giovane e bella (almeno più di lui) che si aggira per le barche in mostra, in cerca del prossimo giocattolo.
Qui l'approccio è "vado a vedere che c'è" e non "vado a farmi vedere da chi c'è" e questo si riflette anche nel modo in cui le barche sono pensate e costruite. Insomma qui si bada alla pratica più che all'estetica: qui la barca la compri perché ti serve difficilmente per farti vedere che ce l'hai.
Quando in Finlandia parli di barca vale quello che disse Laura Pasini alla fine di un concerto a Lima nel 2014, quando, ormai in accappatoio fu costretta dal pubblico che non lasciava lo stadio a tornare sul palco per un bis. Durante la canzone la parte bassa dell'accappatoio nero si aprì svelando le intime nudità della cantante che serenamente concluse la performance con un: "Pues! Si han visto, han visto, yo la tiengo, como todas!". Esattamente come la barca in Finlandia.
Giacomo Giulietti