Lusben, la divisione dedicata al refit del gruppo Azimut Benetti, ha inaugurato la nuova keel pit realizzata negli stabilimenti di Livorno del Gruppo. Secondo quanto dichiarato durante la presentazione alla stampa, questa nuova fossa di ispezione per chiglie è la più grande del Mediterraneo con i suoi 12 metri di lunghezza, 8,5 metri di profondità e 3,5 metri di larghezza. Chiaramente la fossa è dotata degli allacci per corrente elettrica, aria compressa e scarichi per consentire le lavorazioni sui diversi tipi di chiglia delle grandi unità a vela, dalle derive basculanti a quelle a baionetta, così come sulle chiglie fisse con bulbo.
Con l’inaugurazione del keel pit si conclude la fase 1 dell’imponente investimento - 12 milioni di Euro in 3 anni - che il Gruppo Azimut Benetti ha previsto per potenziare le infrastrutture della sede di Livorno. Al termine dei lavori, la superficie totale arriverà a 220.000 metri quadrati con specchio d’acqua antistante di 130.000 metri quadri. I piani prevedono spazi per 35 unità a terra e 32 in mare. Sarà inoltre possibile ospitare fino a 3 navi di lunghezza superiore ai 100 metri. A Livorno è in funzione un sincro-lift da 2400 tonnellate e una banchina galleggiante di 180 metri con capacità di carico di 18.000 tonnellate.
L’investimento nella realizzazione dell’imponente fossa di ispezione per le chiglie conferma l’interesse di Lusben per i refit delle grandi navi a vela. Secondo quanto ha dichiarato Gianni Paladino, Direttore Commerciale di Lusben: “questo investimento ci consente di far diventare Livorno l’hub mediterraneo per le grandi navi a vela. La nostra reference list include già numerosi lavori su velieri di lunghezza superiore ai 40 metri ed è dopo aver ascoltato le esigenze di questi clienti che abbiamo deciso di realizzare il nuovo keel pit. Ma l’investimento non è solo nelle attrezzature: è stato necessario creare un sistema dedicato, sia dal punto di vista dell’organizzazione interna che nell’individuazione di sinergie con i fornitori e le competenze specifiche necessarie per lavorare bene sui superyacht a vela”.
“Oggi – ha ribadito Alessio Centelli Site Manager di Livorno – possiamo lavorare a 360 gradi su tutte le navi a vela fino a 70 metri di lunghezza con deriva variabile e fissa. Siamo sempre più un sito specializzato in questo segmento, sia per infrastrutture che per competenze. A proposito delle quali stiamo ulteriormente ampliando il team di esperti”.
Lusben punta con decisione, quindi, al segmento dei superyacht a vela, mercato di nicchia ma stabile negli anni. I grandi velieri, infatti, incidono per circa l’8% sul totale delle vendite dei superyacht di lunghezza superiore ai 30 metri. Percentuale che però sale a circa il 10% sulle unità vendute in brokeraggio. Ad oggi sono più di 300 i velieri oltre i 30 metri operativi in mare e al momento risultano in costruzione 34 unità con consegna dal 2024 in poi. Se alcuni costruttori hanno cessato le attività, come Alloy in Nuova Zelanda o l’australiana Fitzroy, gli olandesi Vitters e Royal Huisman vedono un mercato stabilmente incentrato sull’innovazione tecnologica con commesse in costruzione per la maggior parte a propulsione elettrica e carnet ordini con andamento in costante crescita nell’ultimo biennio. A ciò si aggiunge il brand Perini Navi, oggi parte di The Italian Sea Group che, dopo la consegna nel 2023 del catamarano di 47 metri Art Explora, ha annunciato la costruzione di un ketch di 56 metri su progetto di Malcolm Mc Keon.
Cristina Bernardini