Novamarine ha annunciato oggi un passo decisivo nel suo percorso di crescita. La società ha presentato a Borsa Italiana la comunicazione di Pre-Ammissione, fondamentale per l’ammissione delle proprie azioni sul mercato Euronext Growth Milan, con l’obiettivo di iniziare le negoziazioni il 30 luglio 2024.
Un collocamento mirato per soddisfare i requisiti di flottante
Per soddisfare il requisito di flottante richiesto per la quotazione, Novamarine ha pianificato un collocamento riservato ad investitori qualificati e istituzionali fuori dall’Italia, escludendo Australia, Canada, Giappone e Stati Uniti. In Italia, l’offerta sarà principalmente rivolta ai clienti di Banca Finnat Euramerica, con modalità studiate per evitare la qualificazione come offerta al pubblico di strumenti finanziari.
Dettagli dell’Offerta
L’Offerta comprende azioni ordinarie di nuova emissione, suddivisa in due aumenti di capitale a pagamento:
1. Primo aumento di capitale: Massimo di 4 milioni di euro riservato agli investitori qualificati e ai clienti professionali. È prevista una concessione di un’opzione greenshoe per un massimo di 400.000 euro.
2. Secondo aumento di capitale: Massimo di 5 milioni di euro, destinato al pubblico in Italia, prevalentemente ai clienti di Banca Finnat Euramerica.
Il range di prezzo indicativo per le azioni è compreso tra 3,40 e 3,70 euro per azione, con una valorizzazione pre-money tra 34 e 37 milioni di euro.
La dichiarazione di Francesco Pirro, presidente e amministratore delegato di Novamarine
“Il possibile sbarco in Borsa rappresenta la naturale evoluzione del nostro percorso di crescita, iniziato oltre 15 anni fa, confermando il valore del brand Novamarine, noto per le sue caratteristiche uniche e le elevate prestazioni delle imbarcazioni. Puntiamo alla quotazione per rafforzare il nostro posizionamento competitivo e continuare il nostro percorso di espansione, rispondendo alla crescente domanda di mercato e potenziando la nostra capacità produttiva. Le risorse raccolte saranno destinate all’ampliamento del sito produttivo e allo sviluppo di nuove linee di prodotti innovativi.”
La storia di Novamarine
Il marchio Novamarine nasce negli anni ‘70 come divisione nautica di Nova, azienda molto conosciuta dai campeggiatori del tempo perché costruiva ottime tende e materiale per l’outdoor. Una volta spostata la sede produttiva da Ravenna a Olbia, nel 1982, col nome di Novamarine 2 prese vita il cantiere vero e proprio che, sotto la guida di Bepi Carlini, alla testa di un pool di imprenditori con il mare e la Sardegna nel cuore, in poco tempo riuscì a divenire un punto di riferimento mondiale.
Chi va in mare per passione ma anche chi al tempo usava i “canotti” per lavoro, scommettiamo ricorderà perfettamente i battelli pneumatici Novamarine della serie “RH”, una gamma che ha fatto la storia dei gommoni. Al tempo i Novamarine erano ovunque: tender dei primi grandi yacht, unità di supporto alle imbarcazioni che si sfidavano per la Coppa America, ma anche a bordo dei pattugliatori delle marine militari di mezzo mondo o, più semplicemente, all’interno dei porti turistici come mezzi di servizio a disposizione degli ormeggiatori. Un successo che portò la produzione a salire fino a 1.300 battelli l’anno!
Proprio la vicinanza al mondo della nautica professionale, la capacità di rispondere con la propria produzione alle più severe norme e richieste fatte dagli enti militari e dai corpi di polizia a mare, ha reso nel tempo i battelli pneumatici marchiati Novamarine diversi soprattutto in termini qualitativi, realmente fuori dal coro, con le immaginabili ricadute nella qualità dei materiali utilizzati per la costruzione ma anche nel know how nel processo produttivo. Nonostante gli alti e i bassi vissuti da Navamarine durante la sua storia, tale prerogative non sono mai venute meno, ma, anzi, sono state addirittura valorizzate dall’attuale proprietà dei fratelli Pirro, subentrati nel 2013, che oggi controllano Novamarine attraverso SNO Capital. Se infatti è vero che all’inizio del nuovo millennio Novamarine fu uno dei primi cantieri al mondo a sviluppare gommoni con tubolari non pneumatici ma riempiti con schiumati – battelli che allora si chiamavano TUG, acronimo di Tecnology Ultra Generation – tale concetto è stato ulteriormente accresciuto portando a brevettare una tecnologia d’avanguardia, dove il riempimento dei compartimenti non viene più eseguito con schiuma ma con del materiale espanso a cellula chiusa. Una tecnologia e dunque una tipologia di battelli cui Novamarine è sempre più legata, progredita come sono state ulteriormente migliorate le carene.
Novamarine oggi
Nel 2023, la società ha registrato ricavi di 24,8 milioni di euro, con una crescita del 19% rispetto all’anno precedente, e un EBITDA Adjusted di 4,9 milioni, in aumento del 122%.
Nicole Cescutti