MYS 2024 e il mercato dei superyacht: frena il composito, tiene il metallo

04/10/2024 - 07:17 in Editoriale by Press Mare

L'edizione 2024 del Monaco Yacht Show, tenutasi dal 25 al 28 settembre, ha confermato il suo ruolo di evento centrale per l’industria mondiale dei costruttori di navi da diporto, attirando oltre 30.000 visitatori tra armatori, broker, e professionisti del settore. Nonostante un’affluenza leggermente ridotta rispetto agli anni passati, l’evento ha offerto un'esperienza come al solito unica, presentando ben 120 unità – il valore complessivo delle barche esposte è stato di oltre 4,7 miliardi di euro - e le più recenti innovazioni nel mondo della nautica d’élite, lanciando nuove tendenze che caratterizzeranno il futuro del settore.

L’occasione è stata però, in primis, il momento in cui fare il punto sul mercato di queste lussuose unità, che negli anni subito a ridosso della pandemia aveva subito un’accelerazione mai vissuta prima. Fisiologico, quindi, che nel 2024 il mercato dei superyacht abbia mostrato segni di rallentamento, dopo la crescita record del biennio 2021-2022, riallineandosi ai valori del 2019. Secondo i dati di metà anno, il numero delle transazioni globali è sceso del 12% rispetto al 2023, con un calo del 25% sia nelle vendite di yacht nuovi che usati. Complessivamente, il numero di yacht venduti è diminuito del 29%, con solo 366 unità vendute nel primo semestre del 2024. Questo rallentamento è meno evidente nel segmento degli yacht sopra i 30 metri, dove le vendite di nuove unità sono scese del 17% rispetto all'anno precedente. A soffrire di più della flessione, quindi, sono le unità più piccole, quelle fino alla soglia dei 24 metri, yacht generalmente realizzati in materiale composito, dunque prodotti in serie.

All’interno di Port Hercule, storico approdo monegasco dove va in scena il MYS, sono state esposte unità per una lunghezza media di 50 metri, con il "Kismet", 122 metri di Lürssen, quale ammiraglia della kermesse. Anche in questo caso la rassegna è stata una cartina al tornasole del mercato, visto che nel segmento delle navi in metallo tra i 40 e i 60 metri, dove il made in Italy è in una posizione dominante, l’order book di diversi cantieri è ancora colmo di contratti per navi in consegna nei prossimi due, tre o addirittura quattro anni. Qualità delle costruzioni, la maggiore disponibilità alla personalizzazione degli yacht anche in corso d’opera, il valore dei brand e i prezzi indubbiamente più competitivi rispetto a quelli della cantieristica nordeuropea, da sempre il benchmark, spiegano il successo del Made in Italy. A perdere quote di mercato, invece, sembrano essere alcuni cantieri olandesi, nonostante la loro consolidata reputazione, in parte erose dai player italiani in parte da quelli turchi, rispetto ai nostri ancora più competitivi sui prezzi e in grado di garantire una qualità ormai eccellente.

Altra evidenza data dal Monaco Yacht Show riguarda le barche a vela, quasi scomparse dalla rassegna soprattutto i nuovi modelli. Vista la crescente spinta verso una nautica maggiormente attenta alla sostenibilità e considerando il vento e le vele il solo vero sistema propulsivo green oggi disponibile per gli armatori, la pochezza numerica dell’offerta ci ha lasciati delusi, anche perché a livello di trend quello dei sailing yacht è un mercato che gli analisti danno in crescita. Oggi parliamo del 15% rispetto al totale del mercato, dominato per il resto dai motoryacht, ma il dato dovrebbe crescere nei prossimi anni.

Chi invece gode di ottima salute nell’ambito delle navi da diporto, sono le aziende che lavorano nel settore del refit, un mercato dove hanno indubbiamente un ruolo importante gli aggiornamenti tecnologici che vengono richiesti sul parco navigante, ma anche per i restyling estetico funzionali in grado di elevare la qualità della vita di bordo secondo i canoni più attuali. Nel 2023, il mercato del refit dei superyacht ha raggiunto un valore di circa 2,5 miliardi di dollari, con un'importante crescita stimata per il 2024 attorno all’8%. In tale ambito, ancora poco appeal, ci ha confermato più di un operatore, hanno invece le soluzioni green, elevate nei costi e ancora poco efficienti per invogliare gli armatori ad adottarle.

Uno degli aspetti più discussi in questa edizione del Monaco Yacht Show è stato il crescente impegno verso la sostenibilità dei cantieri che costruiscono imbarcazioni nuove. Il "Sustainability Hub" della rassegna, una sezione interamente dedicata al green yachting, lanciato per la prima volta nel 2022, è tornato in scena quest’anno con diverse aziende che hanno presentato tecnologie innovative per ridurre l’impatto ambientale delle imbarcazioni. Il Monaco Yacht Show ha anche ospitato numerosi dibattiti e conferenze dedicati a questo tema, dove si è discusso soprattutto dell'adozione di carburanti alternativi e soluzioni per la riduzione delle emissioni. L’attenzione verso l’efficienza energetica è stata centrale e i fornitori di accessori hanno avuto la possibilità di mostrare lo stato dell’arte in termini di tecnologia e di innovazione. Tuttavia, c’è da sottolineare come, nonostante la spinta verso il green, le vere novità in questo ambito siano state ancora limitate.

 

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