Le grandi firme della nautica di lusso mettono in mostra le loro super barche al Monaco Yacht Show di Montecarlo, uno dei posti più affascinanti del Mediterraneo e un crocevia di affari importante. Le navi viste nell’edizione 2024 sono dotate di ogni comfort: cinema, piscina, palestra... Luccicano i metalli, i cristalli e le pitture. Solerti hostess accolgono sorridenti gli invitati a bordo, siano giornalisti, Vip o perspective client.
Come tipo per lo più sono navi veloci a motore di forme più tozze di quelle militari, abbondantemente motorizzate per raggiungere i 20 nodi che è la velocità agognata dai più, le lunghezze vanno dai 40 agli 80 m con qualche eccezione. Le vele sono poche.
L’uso di queste navi è residenziale, sono delle regge galleggianti dove il principe riunisce e riceve per affari o svago, si rilassa condividendo con pochi intimi il benessere dell’altrove. Poco (si fa per dire) il personale sceltissimo.
Dal punto di vista del design il tema della piccola nave da crociera di lusso, può essere svolto con numerosi accenti: cruise ship, explorer, fisherman, classic motoryacht, rimane comunque il tema di fondo della originalità che sfuma nella parte bassa del range, cioè gli yacht di 27/30 m prodotti in semi serie con customizzazione da alcuni brand ben affermati.
Notevolissimo lo sforzo di tante aziende artigianali, leader nel loro settore, per fornire queste meraviglie di stoffe e tendaggi, legni, marmi e pellami, opere d’arte, impianti di illuminazione e di strumentazione alla avanguardia e personalizzati.
Dal punto di vista della architettura navale i superyacht sono barche conservative per lo più semidislocanti, il progresso tecnico è soprattutto nei motori, nelle eliche e negli impianti, mentre per quanto riguarda la carena un approccio prudente è predominante: notevole lo sforzo di Van Oossanen di perfezionare il tipo senza stravolgerlo. Ovviamente c’è anche qualche barca planante e mancano completamente gli swath, gli aliscafi, gli idroplani e perfino i multiscafi, sempre per prudenza, iniziano solo ora a essere presenti tra i superyacht mentre dominano da anni il mercato dei traghetti di quella taglia e oltre.
Un discorso diverso per la vela: da una parte si è osservato il solito andamento degli “attrezzi” sportivi, sempre più sofisticati per un pubblico di super appassionati esperti e ricchissimi. Oggi un Wally presenta scafo e albero in carbonio, interni alleggeriti, lifting keel, in pratica è come un Mum 30 piedi, ma di 30 metri e ovviamente cammina sempre a velocità a due cifre, mentre da fermo è come la beach area di un hotel di lusso. Le barche pesanti da viaggio, per andare a vedere il mondo, venuto anche prematuramente a mancare quel genio di Ed Dubois che le ideava, esercitano meno appeal su un pubblico in cerca di adrenalina, che si stanca di un divertimento in un oretta al massimo. Poi diciamolo, il novero dei posti del tutto sicuri (niente estremismo, pace, nessuna epidemia ecc.) in giro per il mondo è andato negli ultimi anni drasticamente calando. Qualche armatore coraggioso cerca l’originalità in mari freddi: Norvegia, Svalbard, Cile. Sono di moda gli explorer yacht.
In conclusione andare a Monaco è uno spettacolo divertente e istruttivo, ma come per le dive del cinema “mai togliere il trucco”.
Michele Ansaloni