World Sailing, ancora uno scivolone sulla parità di genere

26/10/2024 - 10:38 in Editoriale by Press Mare

World Sailing, la Federvela mondiale, si contraddice nuovamente su quella parità di genere così fortemente voluta da essa stessa già nel 2010, con l’introduzione della prima classe velica mista, il catamarano, in vista delle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Tuttavia già nel 2016, in occasione del prestigioso premio World Sailor of the Year, World Sailing inciampò ma evidentemente l’errore di allora non è servito a cambiare, oggi la storia si ripete, in peggio.

Cosa è successo?
Caterina Banti non è stata nominata nella short list del Velista dell’anno di World Sailing 2024 a differenza di Ruggero Tita con il quale hanno vinto in coppia due ori olimpici consecutivi (Tokyo e Marsiglia) e 4 volte campionati mondiali nella classe olimpica catamarano misto.
Il 25 ottobre il quotidiano La Repubblica ha pubblicato un’intervista a Caterina Banti, dal titolo sensazionalistico e negativo per la vela: “Addio onde, torno a studiare. La vela è dominata dal maschilismo”. Lo diciamo subito, l’intervista rilasciata da Caterina Banti, che aveva già annunciato il ritiro agonistico dopo le Olimpiadi, è molto ben argomentata e dal tono diverso. Tra le altre cose, ha sottolineato la contraddizione di World Sailing, che non è in grado di garantire la parità di genere per il suo riconoscimento più importante, il World Sailor of the Year.
 
Anche Lisa Vucetti non è in lista per il Young World Sailor of the Year femminile.
Stessa dinamica per la giovane timoniera di 420 Lisa Vucetti, che non risulta in lista per il Young World Sailor of the Year femminile mentre lo è nella categoria maschile il suo prodiere Vittorio Bonifacio, con il quale si sono aggiudicati assieme l’Europeo 420 Juniores. In pratica, World Sailing prima spinge per la parità di genere – o meglio, per avere più donne veliste come da richiesta del CIO per mantenere lo status olimpico – istituendo le classi veliche in doppio misto e poi quando premia gli atleti… se ne scorda. Una contraddizione sottolineata, appunto, da Caterina Banti. Appare evidente quanto chi si occupa dei World Sailing Awards non sia coerente con le linee guida promosse dalla stessa federazione.
 
La proposta di una categoria per gli equipaggi misti.
Quando, nel 2022, Caterina e Ruggero vinsero il World Sailor of the Year rispettivamente femminile e maschile, dichiararono che sarebbe stato necessario costituire una categoria specifica per gli equipaggi misti. Bene, ad oggi è stato inserito un premio per il team, senza distinzioni di genere, nel quale Tita-Banti sono effettivamente stati nominati in short list: sarebbe paradossale se non vincessero questa categoria (secondaria peraltro) e Ruggero fosse premiato in quella principale senza che Caterina possa avere il giusto riconoscimento. Le probabilità che questo accada sono quasi nulle, molto probabilmente a vincere il World Sailor of the Year sarà alla fine Peter Burling, il talentuoso timoniere che ha difeso con successo l’America’s Cup con Emirates Team New Zealand per la terza volta consecutiva.
 
I precedenti: Santiago Lange dedica il premio di World Sailing alla sua prodiera, Cecilia Carranza.
Già nel 2016 si era presentata una situazione imbarazzante: Santiago Lange, leggenda vivente della vela, venne insignito del World Sailor of the Year per l’oro olimpico sul catamarano misto appena conquistato ai Giochi di Rio, a 54 anni dopo aver sconfitto un tumore al polmone solo 10 mesi prima. Nel ritirare il premio lo dedicò alla sua prodiera Cecilia Carranza, dicendo senza mezzi termini che il premio sarebbe dovuto andare a entrambi, che senza di lei non avrebbe mai potuto compiere l’impresa.
 
Perché quindi non premiare direttamente l’equipaggio?
Non si può dunque dire che World Sailing non fosse già stata avvisata. La soluzione inoltre appare semplicissima: il World Sailor of the Year dovrebbe essere riconosciuto al miglior equipaggio dell’anno, sia esso in doppio, multiplo o singolo, donna, uomo o misto, senza alcun tipo di discriminazione, in questo caso appunto di genere. Ma si sa, il buon senso non sempre prevale su altre logiche.
 
Detto quanto sopra, fino a domenica 27 ottobre potrete votare per gli italiani in short list, non solo per il team d’oro Tita-Banti, per il giovanissimo Bonifacio privato della sua prodiera e viceversa per Tita, ma anche per la start up italiana Nlcomp, in lizza per il World Sailing Technology Award. Per votare cliccate qui 
 
Giuliano Luzzatto
 

 

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