Il Vendée Globe ha visto la flotta ricompattarsi, con oltre 30 imbarcazioni racchiuse in 100 miglia nautiche, a causa di venti molto leggeri nei quali si è imbattuto il gruppo di testa che navigava più a est. La scelta tra est e ovest per trovare il vento migliore in direzione sud sta definendo le strategie dei velisti, ma è Jean Le Cam a dominare la scena con il suo nuovo IMOCA senza foil, costruito in Italia da Persico Marine, seguito a meno di 30 miglia da Prysmian del nostro Giancarlo Pedote, posizionato quasi 200 miglia più a est. Giancarlo, che inizialmente aveva scelto di stare a ovest ed era partito in modo conservativo, ha dimostrato tutta la sua visione strategica riuscendosi a portare al comando della regata nella serata di ieri. Nel corso della notte poi il sorpasso di Le Cam, la cui barca, progettata per sua scelta senza foil, non può avere le stesse prestazioni degli IMOCA dotati dei grandi foil di ultima generazione.
Jean Le Cam: quando l’esperienza fa la differenza
Jean Le Cam, 65 anni, alla sua sesta partecipazione al Vendée Globe, stamani guida la classifica a bordo del suo nuovo IMOCA progettato da David Raison grazie alla scelta di una rotta più diretta, da sempre la sua filosofia di navigazione, che non prescinde tuttavia da un'accurata analisi della situazione meteo.
Le Cam ha condiviso alcune impressioni sulla sua imbarcazione, sottolineando il comfort e la velocità: "Sono rimasto davvero sorpreso dal comfort dell'imbarcazione alle alte velocità nelle andature portanti. A volte mi svegliavo pensando che fossi fermo, e invece andavo a 20-25 nodi. È davvero incredibile!"
Giancarlo Pedote: guadagnare terreno a sud e a ovest
Queste le parole di Giancarlo Pedote giunte stamani sulla situazione in regata: “Dopo un inizio di regata in cui ho navigato “da buon marinaio” per non ritrovarmi a Capo Finisterre con la barca piegata in due, ho passato pochissimo tempo all’interno della barca e sto regatando a tutta velocità. Ieri ho colto l'opportunità di massimizzare i miei guadagni a sud, ma resto lucido perché prima o poi si intaserà un po' dappertutto e il flusso potrebbe tornare da ovest”
Conrad Colman: l’arte di navigare a est
Il neozelandese Conrad Colman, a bordo di MS Amlin, ha optato per una rotta orientale, passando a est di Madeira. Colman ha raccontato di aver goduto di una navigazione calma e spettacolare, illuminata dalla luna: "La luna è così luminosa che ha cancellato tutte le stelle. È stato magico poter leggere un libro in pozzetto alla sola luce lunare. Sto navigando in modo tranquillo, senza grandi stress, anche se continuo a lavorare sulla barca, riparando il lazy bag e ottimizzando i generatori idroelettrici.
Charlie Dalin e la sfida del vento leggero
Charlie Dalin, già leader della regata su MACIF Santé Prévoyance, ha affrontato momenti difficili a causa di venti estremamente leggeri. Nonostante tutto, ha mantenuto un atteggiamento positivo: "La barca è in ottime condizioni, ho sistemato una scotta del rollafiocco che si era spezzata. Ora stiamo cercando di uscire rapidamente da questa zona di vento debole e tornare a una velocità migliore."
Dalin ha anche evidenziato come la flotta, inizialmente dispersa, si sia ricompattata. Questa vicinanza tra i concorrenti promette ulteriori emozioni nei prossimi giorni.
Est o ovest: quale sarà la scelta vincente?
La situazione meteorologica resta in evoluzione e incerta. La strategia tradizionale suggerisce che "ovest è meglio", ma il percorso verso il sud attraverso l’Atlantico richiede adattamenti rapidi. Jean Le Cam per esempio ha cambiato rotta quando ha intuito che il canale di vento lungo la costa africana avrebbe potuto chiudersi.
Nel frattempo, l'ungherese Szabolcs Weöres, a bordo di New Europe, sta avanzando verso le Canarie dopo essere uscito da una depressione che gli aveva portato venti forti. Ora, con venti più moderati, sta navigando a 10 nodi e pianifica di risolvere i problemi alla sua randa danneggiata una volta raggiunte le isole spagnole.
Una regata di strategie e sfide
Con la flotta ancora compatta e condizioni meteorologiche imprevedibili, il Vendée Globe 2024-2025 si conferma una prova di strategia e resilienza. I velisti stanno dimostrando non solo abilità tecniche, ma anche un’incredibile capacità di adattamento.