Agostino Straulino: un’icona immortale della vela e della marineria italiana

14/12/2024 - 11:06 in Storia e Cultura by Press Mare

Vent’anni fa, esattamente il 14 dicembre del 2004, all’età di 90 anni si spegneva a Roma Agostino Straulino, nato il 10 ottobre 1914 a Lussinpiccolo (oggi in territorio croato), una delle figure più iconiche nella storia della vela e della marineria italiana. La sua carriera, costellata di successi sportivi e imprese leggendarie, ha segnato in maniera indelebile il mondo della nautica e della Marina Militare Italiana, lasciando dietro di sé una storia di coraggio, dedizione e successi che continua a ispirare le nuove generazioni di velisti e marinai.

Agostino Straulino è ancora oggi un simbolo di eccellenza nella vela, esempio di talento innato e di straordinaria capacità tecnica.

Gli inizi: una vita tra le onde

Fin da giovane, Straulino si appassionò al mare grazie all’ambiente insulare in cui crebbe: a cinque anni gli fu regalata una piccola barca a vela che il piccolo Agostino battezzò “Sogliola”, utilizzata tutti i giorni nel golfo del Quarnaro per andare a scuola. Un giorno disse: “Sulla mia isola sono venuto al mondo e cresciuto. Là ho capito il mare e il mare mi ha accolto tra i suoi abitanti. Là ho conosciuto il vento e l'ho fatto diventare mio amico.”

Dopo essersi diplomato Capitano di lungo corso nel Regio istituto nautico Nazario Sauro di Lussinpiccolo, trascorse un anno sabbatico navigando fra le isole della Dalmazia a bordo della sua passera Lanzarda, un periodo molto importante per la sua formazione velica che gli consentì di apprendere l’arte di sfruttare il vento. Agostino Straulino proseguì la sua formazione presso l’Accademia Navale di Livorno, dove nel 1934 entrò come allievo ufficiale di complemento del Corpo di Stato Maggiore. Proprio in quel periodo iniziò a regatare in classe Star insieme a Nicolò Rode detto Nico, un altro ufficiale della Marina, con il quale formò un equipaggio formidabile con Nico come prodiere.

Nico Rode, a sinistra, e Agostino Straulino Campioni olimpici a Helsinki 1952

Durante la Seconda Guerra Mondiale fu assegnato alla Decima MAS, dove operò come ufficiale nel Gruppo Gamma, specializzato in missioni subacquee per l’applicazione di mine magnetiche alle navi britanniche. Ferito in missione, fu decorato due volte per l’ardimento con la medaglia d’argento al valore militare e poi con quella di bronzo.

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, fu catturato prima dai partigiani e consegnato ai tedeschi che lo rinchiusero in un campo di prigionia. Alla fine delle ostilità, dopo essere stato liberato si presentò a Trieste per riprendere servizio in Marina. 

Il palmares sportivo

Straulino si impose nella classe Star, considerata una delle più tecniche e competitive nel mondo della vela. In questa disciplina conquistò:

                  •                Medaglia d’Oro Olimpica: Helsinki 1952

                  •                Medaglia d’Argento Olimpica: Melbourne 1956

                  •                8 Titoli Mondiali: nella classe Star, tra gli anni ’40 e ’50

                  •                10 Titoli Europei: sempre nella classe Star

                  •                Numerosi Campionati Italiani, dominando la scena velica nazionale per decenni

 

L’intesa con il suo prodiere Nicolò Rode fu fondamentale per i suoi successi. La loro collaborazione, basata su fiducia e precisione, li rese imbattibili nelle regate più difficili.

Straulino al comando di Nave Vespucci esce a vela dal Mar Piccolo di Taranto

L’episodio leggendario: al comando di Nave Vespucci, uscì a vela dal Porto di Taranto

Uno degli episodi più iconici della carriera militare di Straulino avvenne nel 1965, quando era al comando della nave scuola Amerigo Vespucci, il veliero simbolo della Marina Militare Italiana, realizzando l’impresa forse più celebre di un Marinaio al comando della “nave scuola più bella del mondo”: l’uscita a vela dal porto di Taranto.

L'impresa la pensava da un po’ ma dovette attendere le condizioni giuste per poterla mettere a segno, il vento di tramontana. La mattina del 15 maggio arrivò, Straulino fece issare le vele e il Vespucci iniziò a prendere velocità, imboccando il canale lungo 375 metri e nel punto più stretto largo appena 58 metri, che collega il Mar Piccolo di Taranto, dove si trovava la Nave, al Mar Grande. A vele spiegate, col vento in poppa, Agostino Straulino riuscì nell’impresa e nella circostanza il Vespucci stabilì il record di velocità di 14,6 nodi pari a 27,039 km/h senza l’ausilio dei motori.

Carriera Militare e Onorificenze

La carriera militare di Straulino fu altrettanto prestigiosa quanto quella sportiva. Oltre al comando del Vespucci, ricoprì importanti incarichi nella Marina Militare, raggiungendo il grado di Ammiraglio di Divisione. Tra le onorificenze ricevute figurano:

                  •                Medaglia d’Oro al Valore di Marina

                  •                Ordine al Merito della Repubblica Italiana

                  •                Stella d’Oro al Merito Sportivo

 

L’Eredità di un Mito

Agostino Straulino si ritirò dalla vita militare negli anni ‘70, ma non smise mai di navigare. Anche con problemi alla vista, continuò a partecipare a regate, dimostrando che il suo legame con il mare era più forte di qualsiasi difficoltà.

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