Alle 23:27:20 UTC (meridiano di Greenwich) del 23 dicembre, 43° giorno di regata, Yoann Richomme ha doppiato Capo Horn, in testa alla 10ª edizione del Vendée Globe. Dopo i capi di Buona Speranza e Leeuwin, Capo Horn è l'ultimo dei tre grandi capi della regata intorno al mondo in solitario e senza scalo. Non solo, il 41enne skipper francese di Paprec Arkéa ha stabilito anche un nuovo tempo di riferimento tra Les Sables d'Olonne e Capo Horn, 43d 11h 25min 20s battendo il precedente record di Armel Le Cleac'h, stabilito nel Vendée Globe 2016 (47d 00h 34min 46s) con 13 ore, 9 minuti e 26 secondi in meno. Al contempo ha stabilito un nuovo record per il settore Capo Leeuwin - Capo Horn con 13 giorni, 9 ore, 13 minuti e 43 secondi. Le condimeteo al passaggio sono state insolitamente tranquille, ma non si può dire che ci fosse bonaccia.
Charlie Dalin è transitato a Capo Horn a soli 9 minuti e 30 secondi dal leader alle 23:36:50 UTC, segnando il più breve distacco nella storia del Vendée Globe (nel 2012, François Gabart e Armel Le Cleac'h sono stati separati da solo un'ora e venti minuti). Il tempo dello skipper di Macif Santé Prévoyance fino a Capo Horn è di 43 giorni, 11 ore, 34 minuti e 50 secondi, anch’esso sotto al record precedente.
Dopo che il loro passaggio davanti al leggendario scoglio è entrato nella storia della regata, i due rivali di lunga data erano a meno di un miglio di distanza questa mattina. Con l'arrivo di un nuovo vento e l'aumento della velocità a 21-23 nodi, Richomme ha però allungato il passo e si trovava a quasi 10 miglia di distanza al rilevamento delle ore 6.00 UTC.
Per Dalin è stato un momento importante, vedere il Capo così vicino dopo il passaggio notturno della scorsa edizione. Sarà un po' dispiaciuto per non aver completato tutti i tre grandi capi in testa, dopo essere stato il primo a Buona Speranza e Leeuwin, ma entrambi i duellanti in testa alla flotta sanno che la battaglia fino al traguardo, risalendo l'Atlantico, è solo all'inizio.
“Che momento incredibile passare l'Horn, è fantastico, non avrei mai immaginato di avere condizioni del genere, un po' più calme, a due miglia di distanza, mio Dio, che bello, le montagne alle spalle con la neve in cima, che bello vedere la terra così, è incredibile vedere Capo Horn in questo modo, che ricompensa, io in cima con Charlie proprio dietro, la parte più grande del lavoro è fatta, è eccezionale, i colori sono bellissimi, il cielo blu”.
L’unico italiano in regata, Giancarlo Pedote, naviga sul suo Prysmian a metà classifica, in 19^ posizione a 4200 miglia dai leader. Pur avendo molte barche di nuova generazione al via, ripetere l’eccellente ottavo posto della passata edizione era oggettivamente assai difficile nonostante gli aggiornamenti apportati alla barca. Inutile nascondere che le aspettative di Giancarlo erano diverse, tuttavia sappiamo che il suo stile di regata è quello di preservare innanzitutto la barca, per cui attaccherà nei momenti opportuni, come lo abbiamo già visto fare pochi giorni fa nel grande sud, quando ha pennellato il limite della zona di esclusione dei ghiacci, una linea teorica oltre la quale non si può andare per regolamento. La risalita dell’Atlantico potrà riservare delle belle sorprese anche se i due avversari a lui più prossimi, Isabelle Joschke e il mitico Jean Le Cam, sono velisti che non hanno bisogno di presentazioni. Forza Giancarlo, il tifo italiano è tutto con te!
Giuliano Luzzatto