Disegnare una barca, anche una piccola, è difficile perché bisogna essere in tre: un armatore, un progettista e un costruttore. Come si sa bene, però, i veicoli a tre ruote sono instabili. Ogni singolo aspetto infatti puó essere interpretato diversamente dai tre attori e per ogni soluzione il cantiere ci può guadagnare o rimettere, l'armatore può rimanere soddisfatto o meno, mentre il progettista perde la testa cercando di bilanciare aspetti antagonisti: sicurezza e velocità, consistenza economica ed economicità, funzionalità e aspetto.
Dopo parecchi tira e molla il pensiero diventa disegno e il legno incomincia a essere modellato e profilato, piallato e abraso. Tre bravi carpentieri ci lavorano per parecchi mesi, talvolta ci sono intoppi, talvolta no. I fornitori cominciano a portare il materiale di allestimento, vicino alla barca si accumulano in costruzione la cassa del motore, gli acciai, remi, cavi, ancora, pompe, batterie. Un poco per volta tutto il materiale viene montato, la barca é completa.
Ancora vanno costruiti l'albero, il timone e la deriva con la sua cassa, ma anche questi compiti vengono completati. In cantiere, a barca finita, c'è tensione: andrà tutto bene?
FINALMENTE IN ACQUA!
Il varo, le prove tecniche, le prove in mare, tutto fila liscio. La tensione si scioglie, tutti sono soddisfatti, anche le maestranze. La barca é una lancia a tre banchi. Lunga 9,5 m e larga 3, porta sei rematori, un velista e un timoniere. Oltre ai remi è dotata di un potente fuoribordo per i trasferimenti, di una vela ausiliaria di 16 mq che la fa correre col vento a favore. Debbo dire che "voile et aviron" cioè vela e remi, è un bellissimo modo di andare per mare che consente di apprezzare ogni dettaglio della costa e dell'azzurro mare. Con questa barca poi la fantasia corre: le lance dei balenieri, le iole dei comandanti, i lugre dei pirati, insomma la barca parla di avventure e di navi, nell'acqua è a suo agio come un lupo nel bosco, un lupo di mare...