All’avanguardia dell’innovazione nel settore dei superyacht, Matteo Magherini guida il North Europe Yachting Centre di RINA, dove coordina i programmi dedicati ai sistemi energetici avanzati, alle strategie di decarbonizzazione e alla certificazione delle navi di nuova generazione.
All’inizio del 2025 ha firmato il white paper di RINA “Application of nucleartechnology for superyachts”, che propone la propulsione nucleare non come fantascienza, ma come un percorso credibile verso una nautica a lungo raggio e a basse emissioni.In occasione del Monaco Yacht Show (24-27 settembre 2025), RINA ha presentato la propria agenda di innovazione e, attraverso il team guidato da Magherini, ha messo in luce i primi studi di fattibilità relativi a soluzioni di reattori modulari marini sicuri.
Con radici in Italia e base operativa nell’Europa del Nord, Magherini opera all’intersezione tra regolamentazione, sicurezza e visione strategica: è tra i protagonisti del dialogo su come classificazione, ingegneria e sostenibilità possano convergere per definire la prossima generazione di superyacht.
Di seguito la nostra intervista sul progetto Nuclear Energy Systems.
Equilibrio tra Sicurezza e Innovazione
PressMare - Considerando le rigorose esigenze normative, di sicurezza e ambientali legate alla propulsione nucleare, come si può bilanciare l’innovazione con il rischio — sia per l’armatore/utente che per i progettisti e i cantieri dal punto di vista reputazionale o regolatorio?
Matteo Magherini - Le nuove tecnologie nucleari sono molto sicure. I principi alla base dei reattori di nuova generazione (la cosiddetta quarta generazione) puntano su sicurezza ed efficienza.
Ad esempio, in caso di funzionamento fuori dal range di progetto, i reattori sono in grado di spegnersi autonomamente, senza intervento esterno. Inoltre, i reattori di quarta generazione operano a pressione atmosferica, aumentando i livelli di sicurezza rispetto a quelli di prima generazione.
Per permettere ai regolatori di tenere il passo con l’evoluzione tecnologica, le nuove norme dovranno concentrarsi su obiettivi prestazionali (goal-based) piuttosto che su linee guida prescrittive. Tuttavia, la strada migliore sarà probabilmente un approccio bilanciato tra le diverse scuole di pensiero.
È evidente che uno yacht atomico si rivolge a un armatore con profonda comprensione tecnica e disponibilità ad assumere rischi di sviluppo in cambio del potenziale vantaggio di essere un earlyadopter, protagonista del progresso tecnologico globale.
Integrazione con la Visione e il Profilo dell’Armatore
PM - Quando un armatore commissiona uno yacht, ha spesso un’idea precisa del suo utilizzo (crociere nel Mediterraneo, spedizioni, velocità, comfort, servizi). In quali scenari la propulsione nucleare può avere più senso e in quali invece può risultare eccessiva o impraticabile?
MM - Uno yacht a propulsione nucleare sarà ideale per le lunghe navigazioni e per armatori che sognano esplorazioni in aree remote, con grande autonomia energetica e capacità di operare off-grid per periodi prolungati.Una parte significativa dell’energia potrà essere destinata a servizi e comfort di bordo — come posizionamento dinamico, HVAC, piscine riscaldate, piattaforme mobili, dispositivi di accumulo energetico, tender elettrici, e altro ancora.
Per quanto riguarda la propulsione principale, negli ultimi dieci anni l’industria ha accettato velocità massime inferiori in favore di una maggiore efficienza di crociera.
Il nucleare romperà questo paradigma, permettendo velocità più elevate e autonomie più estese.
Per operazioni costiere o navigazioni brevi, invece, i carburanti alternativi restano la scelta più logica, anche per le implicazioni normative e progettuali specifiche (internazionali e locali).
Sfide normative e di classificazione
PM - Quali ritiene siano le principali sfide normative o di classificazione da affrontare prima che la propulsione nucleare diventi realmente praticabile nel settore dei superyacht? E quali passi considera più urgenti per far avanzare la discussione?
MM - Gli sviluppi tecnologici nel nucleare marino stanno progredendo più rapidamente delle norme. Il quadro regolatorio deve essere aggiornato.Il “Nuclear Code” e il Capitolo VIII della Convenzione SOLAS saranno revisionati dall’IMO, con i primi lavori previsti nel 2026.Questi lavori saranno guidati dagli Stati membri (le bandiere) che determineranno il livello di priorità.
In parallelo, le società di classifica aggiorneranno le proprie linee guida sul nucleare.
Implicazioni Tecnologiche e di Design
PM - Dal punto di vista progettuale e dell’architettura navale, quali sono gli ostacoli tecnologici principali legati alla propulsione nucleare (dimensioni del reattore, schermatura, sicurezza, manutenzione, formazione dell’equipaggio, gestione dei rifiuti)? In che modo questi aspetti influenzeranno layout, distribuzione dei pesi, spazi abitabili, costi e gestione del ciclo di vita?
MM - Uno yacht nucleare avrà un layout completamente diverso rispetto a uno yacht tradizionale.
A causa delle apparecchiature ausiliarie necessarie, per minimizzare l’impatto degli spazi tecnici sull’area utile complessiva, la tecnologia nucleare sarà applicabile soprattutto a yacht di grandi dimensioni (oltre i 100 metri).
Uno dei principali effetti sull’ingegneria della piattaforma sarà legato alla struttura, a causa della concentrazione di peso attorno alla zona del reattore.
La distribuzione dei pesi sarà particolarmente elevata in quell’area, per via dei materiali schermanti necessari.
Il capex delle macchine sarà molte volte superiore a quello di uno yacht convenzionale.
L’opex sarà anch’esso inizialmente più alto, ma su un ciclo di vita di 10–15 anni il reattore comporterà risparmi significativi sul combustibile, una delle voci di costo più pesanti per i grandi yacht.
Le strutture di proprietà attualmente ipotizzano che il reattore sia fornito in leasing dal costruttore, che manterrebbe la competenza specialistica sul nucleare. Tuttavia, sarà necessario avere personale di bordo qualificato in ambito nucleare, con un conseguente aumento dei requisiti formativi e dei costi.
Domanda di Mercato e Accettazione Sociale
PM - Qual è la percezione del mercato in merito a sistemi di propulsione a zero emissioni o a bassissime emissioni? Pensa che esistano armatori disposti ad accettare la propulsione nucleare, non solo per le prestazioni ma anche per la percezione pubblica? Quali sfide comunicative prevede (preoccupazioni dell’opinione pubblica, assicurazioni, accesso ai porti, ecc.)?
MM - Negli ultimi decenni si registra un interesse crescente da parte dei clienti finali verso tecnologie orientate allo zero emissioni. Tuttavia, la percezione pubblica resta il principale ostacolo all’applicazione del nucleare in ambito civile.I superyacht soffrono già di una percezione pubblica negativa, probabilmente a causa della distanza percepita tra opinione pubblica e armatori.
Collegare la tecnologia nucleare ai superyacht potrebbe quindi risultare una combinazione complessa in termini di accettazione sociale — ma anche un’occasione unica per comunicare un messaggio positivo sul ruolo della grande nautica nella transizione energetica.Le preoccupazioni del pubblico derivano spesso dall’associazione del nucleare agli incidenti storici documentati.L’educazione sul “nuovo nucleare” è in corso e deve essere continuata.Campagne mirate potrebbero valorizzare i benefici secondari della tecnologia: ad esempio, l’utilizzo dell’energia in eccesso per produrre e-fuel localmente o fornire energia pulita a comunità isolate.
Filippo Ceragioli