La Chiesa istituisce l’Apostolato del mare, nuovo riferimento globale per i marittimi

16/11/2025 - 08:12 in Istituzioni by Press Mare

Con un chirografo - documento ufficiale firmato personalmente dal Papa, emanato direttamente dalla sua autorità - pubblicato lo scorso 13 novembre, Papa Leone XIV ha istituito l’Apostolato del mare come organo centrale e di coordinamento della storica Opera dell’Apostolato del mare - "Apostleship of the Sea", oggi spesso indicata anche con il nome tradizionale Stella Maris, è la struttura attraverso cui la Chiesa cattolica offre assistenza pastorale, spirituale e umana ai marittimi, ai pescatori, agli equipaggi e, più in generale, a tutte le persone che vivono o lavorano a stretto contatto con il mare - conferendogli al tempo stesso la personalità giuridica canonica e approvandone il nuovo Statuto.

Il documento pontificio ricorda che l’attenzione della Chiesa verso la “gente del mare” ha radici profonde. Un percorso iniziato già nella prima metà del Novecento, quando – con il motu proprio Iam pridem del 1914 – Pio X introdusse i primi interventi normativi dedicati ai fedeli che, per natura della loro attività, non potevano beneficiare della pastorale ordinaria. Una linea evolutiva proseguita poi attraverso atti successivi, tra cui il decreto Apostolatus Maris del 1977, pubblicato dalla Pontificia Commissione per la cura spirituale dei migranti e degli itineranti, che recepì il rinnovamento conciliare adattando la disciplina alle nuove esigenze del settore marittimo.

Un’altra tappa fondamentale fu il motu proprio Stella Maris di San Giovanni Paolo II, firmato nel 1997, che aggiornò ulteriormente le norme dell’Apostolato del mare. Negli ultimi anni, sotto il pontificato di Papa Francesco, la responsabilità dell’opera era stata affidata al Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, che oggi include anche le competenze relative alla pastorale dei migranti e degli itineranti.

La decisione di istituire un organo centrale nasce quindi – come si legge nel chirografo – dal “vivo desiderio che la cura spirituale della Chiesa nell’ambito della pastorale del mare, possa continuare con entusiasmo e generosità”. Una scelta che intende garantire continuità, coordinamento e maggiore omogeneità alle attività svolte in tutto il mondo dalle realtà locali e dagli operatori dell’assistenza ai marittimi.

La definizione della nuova struttura è il risultato di un processo consultivo iniziato nell’ottobre 2022, che ha coinvolto direttori nazionali, vescovi promotori dell’Apostolato del mare e rappresentanti provenienti dai diversi continenti. Una seconda fase di consultazioni, più tecnica e dettagliata, si è svolta nel 2025 per definire gli obiettivi specifici e la futura organizzazione dell’Apostolato. Il lavoro è stato coordinato dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, che secondo la Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium continuerà a esercitare sia la direzione dell’intera opera, sia la vigilanza sul nuovo organismo centrale.

Per il settore marittimo, che negli ultimi anni vive trasformazioni profonde – dall’evoluzione del lavoro a bordo alla transizione ambientale, fino ai temi sensibili legati al benessere degli equipaggi – la creazione dell’Apostolato del mare in forma rinnovata rappresenta un segnale di attenzione verso una comunità globale che spesso opera in condizioni di isolamento, lontana da reti di supporto e punti di riferimento territoriali.

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