America’s Cup, sono partiti i lavori a Bagnoli

01/12/2025 - 08:58 in Servizio by Press Mare

Mentre in tutto il mondo gli appassionati di vela e dell’America's Cup si interrogano sul silenzio calato attorno ai team partecipanti e alle discussioni tra di essi che scorrono sotterranee come un fiume carsico, a Bagnoli si è finalmente visto l’inizio dei lavori di bonifica. Il cantiere dell’ex area industriale — destinata a diventare sede logistica e operativa dei team della 38ª edizione — ha mosso i primi passi concreti, nei giorni scorsi è partito il cantiere per la messa in sicurezza della colmata e l’abbattimento del vecchio pontile.

La macchina organizzativa intanto stipula accordi strategici di alto profilo.Invitalia, come soggetto attuatore, ha concluso la procedura di approvazione per il “Programma degli Interventi Infrastrutturali” che comprende le opere a mare e a terra necessarie per allestire l’area di Bagnoli come base dei team. Le istituzioni locali, coordinate con lo Stato, stanno spingendo per rispettare i tempi: secondo le previsioni, le opere a mare e i lavori sulla colmata dovrebbero essere completati entro l’estate 2026, mentre le infrastrutture per il pubblico dovranno essere necessariamente pronte entro la tarda primavera del 2027.

Accanto all’aspetto infrastrutturale — opere a mare, banchine, dragaggi e preparazione dei piazzali — un ruolo chiave sarà svolto dall’Università degli Studi di Napoli Federico II, recentemente designata come “Host Venue University Partner” dell’evento. Secondo il comunicato ufficiale, l’accordo prevede un coinvolgimento dell’ateneo nei campi della sostenibilità, delle scienze marine e della ricerca applicata legata all’ambiente e al mare. È lo stesso CEO di Emirates Team New Zealand, Grant Dalton, a spiegare l’importanza della collaborazione: “La 38^ America’s Cup rappresenta l’apice del design e dell’innovazione nella nautica da diporto e genera benefici a cascata per l'intero settore marittimo; è quindi un grande onore collaborare con gli studenti dell’Università Federico II di Napoli”. Ha aggiunto che l’accordo offre agli studenti un’opportunità concreta “per entrare nel mondo dell’America’s Cup e acquisire esperienze di vita reale”.

In questo quadro, Bagnoli — un tempo simbolo di marginalità e degrado, con l’eredità industriale dell’ex Italsider — si trasforma in un centro nevralgico per la vela mondiale: non solo come base operativa temporanea, ma come laboratorio urbano e marittimo capace di coniugare rigenerazione, innovazione e visibilità internazionale. Le istituzioni sottolineano che l’intervento è “nel pieno rispetto di legalità, trasparenza e sostenibilità” e che, una volta conclusa la manifestazione, il mare davanti alla colmata potrà tornare balneabile.

Resta però alta l’attenzione su trasparenza, governance e sostenibilità: la congiunzione tra grandi opere, rigenerazione urbana e una manifestazione globale comporta responsabilità — non solo sportive, ma civili e ambientali. Accanto all’accelerazione dei cantieri emergono infatti rilievi tecnici e politici: la Regione Campania, durante le ultime riunioni di cabina di regia, ha sollevato osservazioni sui tempi, sulla sovrapposizione di appalti e sulla natura di alcune opere a mare inserite nel programma, chiedendo chiarimenti sui progetti esecutivi e sulle garanzie di non interferenza con i piani di bonifica già avviati nell’area. Sul piano sociale, comitati e associazioni locali continuano a portare all’attenzione temi legati alla sicurezza del territorio (bradisismo), alle famiglie ancora coinvolte da provvedimenti di sfollamento e al rischio di trasformazioni urbane vissute come speculazione.

Se l’accordo con la Federico II e la tabella di marcia verranno rispettati, Bagnoli potrà tornare alla sua vocazione originaria di Balneolum, la zona ospitava infatti spiagge e sorgenti termali naturali, utilizzate già dai Romani. Nella sua versione del terzo millennio si prevede che l’eredità dell’America’s Cup lasci alla località napoletana un polo nautico e acque finalmente accessibili e balneabili.

Giuliano Luzzatto

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