Brunswick Corporation, holding statunitense di cui fa parte il costruttore Mercury Marine, lo scorso 1 febbraio ha intrapreso un’azione legale nei confronti di Volvo AB, che controlla Volvo Penta, uno dei maggiori competitor presenti nel panorama motoristico nautico, almeno nell’ambito delle motorizzazioni entrobordo.
La causa è stata intentata presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto west Virginia. L’argomento del contendere è quello dei “sistemi di ormeggio assistito”, innovazione alla quale molte aziende internazionali stanno lavorando.
Oltre a Volvo Penta e Mercury Marine, ci sono altri costruttori di motori come Yamaha e Cummins, e aziende di spicco nell’ambito dei sistemi di governo quali ZF, Twin Disk, SeaStar, Navis, Xenta, che propongono tecnologia e innovazione in questo settore. Aziende che seguiranno sicuramente con interesse gli sviluppi della vicenda.
“Volvo AB - secondo Brunwick - vende barche e gruppi propulsivi contenenti sistemi di ormeggio assistito che violano cinque brevetti, nello specifico quelli relativi ai sistemi semi-autonomi di attracco e posizionamento."
Brunswick, pertanto, vuole un “risarcimento per qualsiasi profitto perso a causa delle vendite effettuate dal concorrente Volvo, oltre alle royalties su ogni sistema commercializzato dal concorrente”.
I cinque brevetti per i quali Brunswick cioè Mercury chiama in causa Volvo AB cioè Volvo Penta, riguardano i metodi utilizzati per controllare il movimento e la posizione di un’unità.
Volvo AB e Brunwick, in realtà, non è la prima volta che si affrontano nelle aule di un tribunale per una presunta violazione di brevetti. Nel dicembre 2020 era stata appunto la casa svedese a portare in giudizio gli americani per il piede poppiero Mercruiser denominato Bravo Four S con eliche rivolte a prua cioè traenti e con doppia elica controrotante, lo stesso principio utilizzato da Volvo Penta per gli IPS.
Ovviamente cercheremo di seguire la questione, aggiornandovi con PressMare.