Rio Inagua S, dopo averlo annunciato la primavera scorsa, abbiamo provato il primo maxi gommone del cantiere Rio Yachts. A 61 anni di vita del cantiere bergamasco ha deciso di entrare nel mondo delle imbarcazioni pneumatiche, e per essere un'opera prima il risultato è eccellente. Spoiler: per arrivare alla perfezione serve ancora un altro piccolo passo (che il cantiere ha già messo in agenda), ma si parte già molto bene.
Merito del risultato va al triumvirato che ha portato alla creazione di questa linea di imbarcazioni pneumatiche. Marino Alfani, il designer che ha progettato tutta la più recente produzione Rio; Omar Bignotti, responsabile della produzione e, ultimo ma alla guida dell'impresa, Piergiorgio Scarani, che ha voluto dare ai suoi clienti un'alternativa ai daycruiser rigidi - una volta si sarebbero chiamati motoscafi – e motoryacht open che già escono dagli stabilimenti di Chiuduno (BG).
Il colpo d'occhio che regala l'Inagua S riesce a essere personale e riconoscibile anche in un mondo così affollato come quello dei grandi gommoni. Merito di tre elementi. Uno è la banda azzurro Rio (per essere più descrittivi si può dire che è una sfumatura tra l'acquamarina e l'acqua - sono davvero colori specifici, verificate su Google se non ci credete) che corre dentro tutto il bottazzo in gomma nera.
Seconda caratteristica: la consolle dalla forma diamantata. Importante come presenza fisica (nasconde il locale toilette, unico ambiente interno) e che insieme al T-top e alla seduta di guida costituiscono gli unici elementi sovrastrutturali concentrati appena a proravia della mezzanave. Avvicinandosi si nota che è il T-top, con le sue gambe a fornire sostegno a tutta la parte seduta/cucina che così rimane apparentemente sospesa senza toccare il calpestio.
Terzo elemento distinguente, la chiusura poppiera dei galleggianti: non la classica forma a wurstel, ma per rimanere in ambito culinario, a fetta di salame. Anch'essi colorati con l'azzurro di casa, grazie alla forma trovano ottima integrazione con le plance di poppa, che affiancano i fuoribordo.
Il colore gioca un ruolo importante, pur rimanendo sui toni neutri. Bianchi i galleggianti, nero tutto il t top, il parabrezza e i tentibene. Sui toni del beige il bel teak sintetico (davvero un piacere da calpestare) e le tappezzerie degli imbottiti, rifiniti sul divano di poppa da due accenti marrone sugli schienali e da un cambio di tonalità tra i diversi cuscini sul prendisole poppiero. Insomma un attento studio al dettaglio anche su particolari apparentemente secondari.
Siccome su questo Rio Inagua S ci si trova su una barca di quasi 10 metri praticamente senza sovrastruttura, gli spazi per prendere il sole o stare seduti abbondano. I due prendisole posti alle estremità possono alloggiare sei persone in totale e altrettante trovano comodo posto nel divano che chiude il pozzetto e che serve anche il tavolo che spunta dal calpestio, grazie al pistone telescopico comandato dalla plancia di guida.
La struttura in composito che crea la base per il prendisole e il divano, si prolunga fino all'altezza della consolle. Questa, parlando di scafo, è l'unica concessione alla vetroresina che si nota in coperta per il resto devota all'idea del gommone in cui il tubolare è l'elemento che determina il confine della barca. Insomma, nonostante la mamma sia un cantiere che produce barche rigide, ha voluto che il gommone figlio fosse un vero gommone.
Bella la consolle anche vista da dietro, in termini funzionali (quindi sarebbe più corretto dire: buona), sia per l'idea protettiva che dà e che effettivamente offre a pilota e copilota, seduti o si appoggiati sulle due poltroncine affiancate - grazie alla seduta pieghevole possono diventare degli stand up; sia per il design da auto: dovendo coprire il locale toilette è molto allungata e il parabrezza segue un piano inclinato molto filante e che incorpora anche il portellone di accesso al vano interno.
Tanto spazio in plancia per alloggiare fino a due grandi display, più una serie di strumenti analogici. La pulsantiera dei vari comandi si sviluppa in tutta la larghezza con belle scritte incise sull'acciaio che rendono subito evidente la funzione (personalmente ho trovato anche molto bello il carattere con cui sono state vergate). Oltre che funzionale è anche un bel dettaglio di design.
Arriviamo ora all'aspetto che ancora di più esalta questa barca: la navigazione. La prova effettuata a Genova durante il Salone è stata davvero soddisfacente sia perché fa sempre piacere andare per mare su un bel mezzo, ma soprattutto perché provare una barca quando c'è un po' di mare formato dà modo di capire meglio le qualità del mezzo in questione. Praticamente, così come di notte tutti i gatti sono bigi, su mare calmo (quasi) tutte le barche navigano bene. Uscire invece con 70 cm, un metro d'onda è un'altra cosa. Certo è difficile verificare le prestazioni di punta, ma d'altra parte non sono quelle che determinano se una barca è adatta o meno (tranne nel caso in cui si tratti di un mezzo da corsa e non è questo il caso).
Sia con mare di prua sia in poppa si è navigato serenamente fino oltre i 30 nodi con tutti gli ospiti a bordo seduti in rilassatezza, senza che ci sia la necessità di restare ancorati per non "zompare" in aria ogni onda un po' più ripida. La coperta è rimasta asciutta per tutto il tempo: di spruzzi a bordo non ne sono arrivati. Per essere pignoli era mare che preannunciava l'imminente perturbazione, quindi non particolarmente ripido e con poco vento, ma insomma era molto più formato di quello che il diportista medio affronta durante le sue navigazioni quotidiane.
Stabile, veloce e capace di trasmettere sicurezza, anzi meglio, tranquillità a chi sta bodo, il Rio Yachts Inagua S. è privo di quei rumoracci di plastica-che-si-incrina-a-ogni-impatto-sull'onda che ancor oggi, purtroppo, accompagnano una parte dei prodotti destinati all'andare per mare. La spina di questa rosa, quella che abbiamo spoilerato all'inizio, allora qual è? Presto detto: l'altezza della postazione di guida. Per avere perfetta visibilità nelle immediate vicinanze della prua quando si naviga in planata ci sono due opzioni: o si è alti oltre il metro e 80 oppure si deve stare in piedi, ma sul rialzo dell poggiapiedi che serve le due poltrone di pilota e copilota.
«Abbiamo varato la barca lo stesso giorno di apertura del salone di Cannes, dove abbiamo fatto debuttare il battello», spiega Marino Alfani, «i test in mare li abbiamo svolti praticamente insieme a voi giornalisti e ci siamo accorti di questo aspetto da migliorare ma anche, fortunatamente - e con merito, aggiungo io, ndr - anche degli altri che hai evidenziato sopra: come le qualità di navigazione, che sarebbero stati più difficili da rimediare. Per l'altezza, invece, abbiamo già trovato la soluzione, realizziamo una piattaforma che solleva il calpestio della postazione di guida in modo tale da rendere perfetta l'ergonometria e la visibilità».
Insomma, nel mercato dei maxi rib c'è un vero protagonista in più. E ha tutte le carte in regola per dire la sua e fare felici molti diportisti.
Giacomo Giulietti
Scheda tecnica Rio Inagua S
Lunghezza ft gonfio 10,90 m - Lunghezza ft sgonfio 10,79 m - Larghezza ft gonfio 3,70 m - Larghezza ft sgonfio 3,10 m - Altezza sull’acqua 2,14 m - Immersione (chiglia) 0,58 m - Pescaggio (piedi fb) 0,86 m - Peso a vuoto circa 3,70 t - Portata persone 16 - Serbatoio combustibile 620 lt - Serbatoio acqua 95 lt - Locali toilette 1 - Tubolari diam. Max 0,68 m - Tubolari scomparti 6 - Impianto elettrico 12 V - Omologazione Ce Category B – Sospendite 4 – Motorizzazione Mercury - Potenza Massima 2×300 Hp (2×221 Kw) - Peso Motore (C.A.) 2×300 Kg.