Alberto Bona e il Class40 IBSA pronti per la CIC Normandy Channel Race
Alberto Bona e il Class40 IBSA pronti per la CIC Normandy Channel Race
Pronti per la regata più difficile dell'anno: mille miglia tra la Manica e il Mar Celtico, a combattere con le correnti, gestire una inedita alta pressione sull'Inghilterra, doppiare due epici e scenografici fari, quello di Tuskar Rock e il Fastnet, combattere ad armi pari con altri 33 Class40, dei quali almeno una decina hanno possibilità di vincere.
Ecco qui, in sintesi, la CIC Normandy Channel Race, terza regata della stagione per Alberto Bona, in coppia con Pablo Santurde del Arco a bordo del Class40 IBSA: da ieri l'altro la barca è ormeggiata alla darsena di Saint Piere a Caen, a 15 chilometri dal mare, dentro un intricato passaggio di canali. Qui - a un'ora e mezza di navigazione dal mare - si attende di partire, domenica, per la prima regata continentale della stagione: non una transat, ma una costiera da mille miglia con tante insidie e tante sfide, e soprattutto in mari da leggenda, difficili da interpretare con le loro correnti, tra punte e golfi da gestire miglio per miglio gestendo le termiche della costa inglese.
Per il co-skipper Pablo Santurde del Arco che l'ha già fatta due volte, è la regata più difficile della stagione. Più delle due transat oceaniche, più del "solo" Fastnet, che in parte ne ripercorre la rotta, in programma a luglio. Qui, la prova è per un equipaggio ridotto a due, e soprattutto sono mille miglia fino a un punto sperduto del Mar Celtico e ritorno. Il primo pin è l'isola di Wight, quindi la costa Sud dell'Inghilterra, la traversata fino a Tuskar Rock, dove si erge un faro tutto bianco alto 33 metri a segnalare che manca poco alla punta Sudorientale dell'Irlanda, quindi rotta per il Fastnet, arrivandoci da Nord, e poi di nuovo prua a Caen attraversando la Manica. Un gran giro in senso antiorario, probabilmente con vento da Nord Est, se l'alta pressione stabile da giorni sull'Inghilterra continuerà a tenere banco.
"Siamo molto, molto entusiasti - sintetizza Alberto Bona - qui gli ingredienti ci sono tutti: sarà una regata molto appassionante per noi e per chi ci segue. Dobbiamo dismettere i panni degli oceanici e tornare a pensare a regatare in una costiera, è uno switch non da poco. Il principale avversario oltre agli avversari è la corrente, perché in questi mari devi essere sempre nel punto giusto al momento giusto: se sbagli, con la corrente, se non la gestisci, finisce che ti gestisce lei e quindi rischi di andare indietro invece che avanti".
Cinque giorni, forse anche meno, per chiudere questa prova, che è anche la prima dopo la "riemise en forme" del Class40 IBSA: "un mese di cantiere andato via velocissimo - spiega Bona - abbiamo ottimizzato tutto il possibile, come nei nostri progetti", ma il tempo non è mai abbastanza, e Bona ha provato le vele nel trasferimento e in questi giorni di attesa: una randa e un fiocco grande nuovi, che promettono maggiori velocità di bolina, correggendo quello che si era rivelato essere il principale punto da migliorare fin qui.
Poi, gli avversari: "Si sono formate delle coppie eccezionali per questa regata - osserva ancora Alberto Bona - io e Pablo puntiamo a vincere, come almeno altri dieci dei 34 totali equipaggi al via. Il fatto che ci sia così tanta concorrenza, che nulla sia scontato, mostra come questa regata sia una delle più belle, nella quale non puoi sbagliare davvero niente. Speriamo di avere abbastanza vento forte, capace di neutralizzare in parte gli effetti delle correnti contrarie".