Naufragio Bayesian, slitta il recupero dello yacht

16/01/2025 - 08:44 in Editoriale by Press Mare

Il recupero del superyacht Perini Bayesian, affondato nella rada di Porticello nella notte del 19 agosto scorso, non avverrà prima della prossima primavera. Questo è quanto riportato ieri dai colleghi del Giornale di Sicilia. Le operazioni, inizialmente previste per gennaio o febbraio 2025, sono state posticipate a causa della loro complessità, che richiede tempi più lunghi per garantire un’operazione meticolosa e sicura.

Riportare a galla il Bayesian non è solo un’operazione tecnica imponente, ma anche un passaggio fondamentale per chiarire le dinamiche di un naufragio che ha scosso il mondo della nautica e sollevato interrogativi importanti che PressMare ha evidenziato in una recente intervista a Karsten Borner, il primo soccorritore del naufragio del Perini Bayesian, comandante del Sir Baden Powell il clipper di 42 metri che si trovava a 150 metri dal superyacht al momento del disastro.

La gestione accurata del progetto per riportare il Perini in superficie, riflette l’impegno delle autorità a bilanciare la necessità di fare luce sulla tragedia con la salvaguardia dell’ambiente marino e la tutela della sicurezza.

L’indagine, condotta dalla Procura di Termini Imerese con il supporto della Guardia Costiera, è particolarmente delicata per via della tragica morte delle sette persone a bordo, tra cui nomi di spicco della finanza e del diritto internazionale: Mike Lynch, imprenditore britannico di fama mondiale; la figlia Hannah Lynch, di 18 anni; Jonathan Bloomer, dirigente di Morgan Stanley International e presidente della compagnia assicurativa Hiscox, insieme alla moglie Anne Elizabeth; l’avvocato statunitense Chris Morvillo, partner dello studio Clifford Chance, con la moglie Neda Nassiri; il cuoco di bordo Recaldo Thomas.

Lo yacht, di proprietà della Revtom, società la cui amministratrice delegata è Angela Bacares, sopravvissuta al disastro e moglie dell’imprenditore Mike Lynch, era gestito Camper & Nicholsons, società che si è occupata di presentare i progetti di recupero del Bayesian. Il Perini affondato è coperto da un’assicurazione P&I “Protection e indemnity”, per le richieste di risarcimento per la responsabilità civile - compresi i danni ambientali – e da una seconda polizza "Hull and machinery" che riguarda i danni per lo scafo e i macchinari di bordo.

La situazione attuale del relitto

Il veliero, lungo 56 metri e assicurato dal gruppo australiano QBE, giace sul fianco destro a 49 metri di profondità. Nonostante la violenza dell’affondamento, la struttura dello scafo è risultata integra e non ci sono stati sversamenti di carburante. I campionamenti effettuati indicano che le acque non presentano tracce di contaminazione da idrocarburi, un segnale positivo che ha tranquillizzato gli ambientalisti e i pescatori locali.

I dettagli del piano di recupero

Il piano definitivo per il recupero del Bayesian dovrebbe essere approvato entro il prossimo mese di febbraio, ma dopo questa fase ci vorrà almeno un altro mese per completare tutte le procedure burocratiche e per predisporre il cantiere. La piattaforma galleggiante destinata al sollevamento potrebbe essere ancorata nella rada tra la fine di marzo e la metà di aprile, periodo scelto per le condizioni meteo-marine più favorevoli.

Il processo di recupero seguirà una serie di fasi cruciali

Imbracatura e rotazione: lo yacht sarà imbracato, ruotato in posizione verticale e stabilizzato con l’uso di palloni galleggianti.

Sollevamento con gru: alcune grandi gru, posizionate su una chiatta o una piattaforma galleggiante, solleveranno la nave mantenendo intatto il suo imponente albero in alluminio di 72 metri, caratteristica tecnica che ha reso l'imbarcazione unica al mondo.

Svuotamento dei serbatoi: il carburante – circa 18.000 litri – sarà rimosso solo dopo il sollevamento per evitare rischi di sversamenti durante le operazioni subacquee.

Sfide e precauzioni ambientali

Il rischio di danni ambientali e strutturali al relitto è una delle principali preoccupazioni degli inquirenti, che hanno posto condizioni stringenti per preservare l’integrità dello yacht. Tra queste, la necessità di mantenere intatta la struttura e di adottare tutte le misure necessarie per evitare il rilascio accidentale di idrocarburi durante il recupero.

Il progetto esecutivo è stato affidato tramite un bando internazionale indetto dalla compagnia assicurativa P&I British Marine, che gestisce la polizza Protection and Indemnity del superyacht. Su otto proposte iniziali, sei sono ancora al vaglio, mentre due sono state scartate per rischi legati alla sicurezza e all’ambiente.

Prossimi passi e destinazione finale

Una volta riportato a galla, il Bayesian sarà trasportato in porto della costa siciliana attrezzato per movimentare e accogliere sui propri piazzali una nave lunga 56 metri, con una stazza di 473 tonnellate e circa 540 tonnellate di peso. La scelta più probabile è quella di Palermo o Termini Imerese, dove il relitto sarà posto a disposizione di autorità e periti per consentire ulteriori rilievi tecnici e indagini.

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