L’Italia del surf pronta per la sfida delle Olimpiadi

L’Italia del surf pronta per la sfida delle Olimpiadi

L’Italia del surf pronta per la sfida delle Olimpiadi

Sport

«L’onda di Teahupo’o è incredibile, sarà speciale cercare qui una medaglia per il mio Paese». Parola di Leonardo Fioravanti, che rappresenterà l’Italia e la FISSW, la Federazione italiana surfing, sci nautico e wakeboard, alle Olimpiadi di Parigi 2024. Fioravanti, classe 1997, arriverà sull’isola della Polinesia francese nei prossimi giorni per proseguire con la preparazione e allenarsi in vista dell’inizio della gara.

«Questa è la mia seconda olimpiade e sarà incredibile – racconta il surfista nato a Roma e originario di Cerveteri – e sinceramente ho avuto molto più tempo di pensare a questa edizione: è da giugno dell’anno scorso che sono qualificato e questo già fa una differenza rispetto al 2021, perché ho potuto prepararmi fisicamente e psicologicamente».

Rispetto ai Giochi di Tokyo, in cui il surf ha fatto il suo debutto e la cui gara si è svolta sulle onde sabbiose di Chiba, questa volta lo scenario sarà molto differente. Le gare di surf di Parigi 2024 si terranno infatti su una delle onde più belle e anche temibili del pianeta, chiamata Teahupo’o, la cui traduzione del nome lascia poco spazio all’immaginazione: muretto dei teschi o, in alternativa, teste rotte. Il frangente che rompe nella costa sud-ovest Tahiti è infatti una specie di miracolo della natura, un’onda esplosiva, che muove una grande quantità di acqua, capace di creare tubi profondi e onde altre sino a otto metri. Qui l’atleta azzurro si trova a suo agio.

«Quest’onda ti fa sentire mille emozioni diverse – prosegue Fioravanti – in una manciata di minuti puoi prendere l’onda della tua vita e poi fare il botto della tua vita, che noi chiamiamo wipeout. È un’onda incredibile, ma anche molto pericolosa. Ed è speciale essere alla ricerca di una medaglia in un posto così, perché è davvero una delle onde migliori al mondo: non vedo l’ora di gareggiare e cercare di vincere per il mio Paese». 

Il periodo di gara dell’Olimpiade è tra il 27 luglio e il 5 agosto, finestra temporale durante la quale si attenderà la migliore mareggiata. Nel surf gareggeranno 24 uomini e 24 donne. Il format sarà simile a quello usato nel campionato professionistico della World Surf League, dove Fioravanti compete sin dal 2017. È diviso su più round, a loro volta suddivisi in batterie (heat): soltanto al primo round ci saranno tre atleti per batteria; dal secondo, che sarà anche ad eliminazione diretta, gareggeranno due atleti per volta. Nella sua prima heat, la numero otto, Fioravanti sfiderà l’indonesiano Rio Waida e il giapponese Reo Inaba. 

«Nel surf le condizioni cambiano repentinamente e il nostro obiettivo sarà trovare le migliori due onde in ogni batteria», spiega Adriano De Souza, coach della nazionale italiana di surf, che sarà accanto a Fioravanti durante la gara. I giudici, infatti, conteranno le due migliori performance con punteggi da uno a dieci. De Souza, che è stato il primo brasiliano a vincere il campionato mondiale di surf nel 2015, è famoso per la tenacia agonistica e la ferrea disciplina degli anni da professionista. Sul campo gara sarà affiancato dal commissario tecnico e team manager Marco Gregori, e ovviamente dal presidente della FISSW Claudio Ponzani.

«Le Olimpiadi a Tahiti sono un’occasione unica per il nostro sport e il sito scelto mostrerà a tutto il mondo quanto è bello e spettacolare – commenta il presidente Ponzani – ora non mancano che pochi giorni alla gara. Viviamo questa attesa con molto entusiasmo, ma anche consapevoli che, con un livello tecnico altissimo, la bandiera dell’Italia sventolerà alta grazie a un professionista e atleta di grande valore come Leonardo Fioravanti, che tra l’altro conosce bene quest’onda ed è adatta alle sue caratteristiche. Non vediamo l’ora di entrare in acqua, e noi saremo lì a fare il tifo per Leonardo, a dargli tutto il nostro supporto federale in un evento che è estremamente significativo per il nostro movimento e lo sport italiano in generale». 

 

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