Varato il Blue Village, vela e sostenibilità un binomio caro alla classe RS21
Varato il Blue Village, vela e sostenibilità un binomio caro alla classe RS21
A Porto Rotondo, in occasione del World Championship e dell’Act conclusivo della RS21 Cup Yamamay di vela, in Sardegna, nella perla del Mediterraneo in una delle “BlueZones” del pianeta, ha preso forma ed esordito il “Blue Village”.
Un’altra grande novità proposta dalla Commissione Sostenibilità della RS21 Italian Class, e cioè un’area riservata ai partners della sostenibilità e agli ospiti per la divulgazione dei concetti cari alla classe prima al Mondo ad ottenere la certificazione sostenibile ISO 20121.
Il “Blue Village” ha dato forma ad un palco dal quale si sono esibiti gli attori – tutti partners e ospiti della classe RS21 - che a vario titolo hanno rappresentato il proprio modello, la propria visione e i propri prodotti o servizi tutti rigorosamente sostenibili: Yamamay, Biova, Guglielmi, Blueat, Matchplat, Up2you, Right Hub e ospiti d’eccezione come Alberto Sanna, Stefano Loddo, Andrea Baldisserri, Mario Gualco. Tutti i panels, nei giorni delle regate, nella splendida cornice della sala soci dello Yacht Club Porto Rotondo hanno dato vita non a singole esibizioni delle indiscusse proprie qualità e capacità, ma ad un coro, una sola grande voce corale che ha fatto vibrare le coscienze con contenuti di alta qualità.
Presente la Commissione Sostenibilità della classe con il presidente Davide Casetti, Francesca de Natale Sifola Galiani e Luca Giovannini che ha diretto con spontaneità e cordialità questa prima serie di incontri.
Il risultato ha dato evidenza che tutti, individuata una giusta rotta ormai da tempo, sono ora concentrati sull’imprimere velocità ai propri progetti.
Il Blue Village si è prestato quale acceleratore e cassa di risonanza dove si è affacciata in anteprima anche una nuova figura, un “Blue Influencer” che continuerà a dare visibilità sui canali social di quanto accaduto a Porto Rotondo.
In Sardegna, nelle tre giornate di discussione, si è iniziato con “Il Blue comune denominatore nella rotta sostenibile” con gli interventi di Barbara Cimmino Head of CSR & Innovation di Yamamay; Carlotta Santolini di Blueat; Giulia Piscina, influencer e presentatrice; Giulia Liguori di One Ocean Foundation e Luca Guzzabocca di Right Hub.
Seconda giornata con “Tecnologie sostenibili: ricerca e innovazione per un’economia circolare” e gli interventi di Giulia Guglielmi di Guglielmi Rubinetterie; Mario Gualco di Officine Gualco e Sara Forti di Forti Oggetti. Infine, è stata la volta del tema “La Classe e il suo impegno verso l’inclusione: equilibrio alimentare e benessere” presenti Alberto Sanna del Centro di Ricerca Tecnologie Avanzate per la Salute ed il Ben-Essere Ospedale San Raffaele; Giulia Mir e Beatrice Mauri di Peso Positivo e Andrea Baldisserri di Tenuta San Giovanni di Lucca.
Dopo questa positiva esperienza il Blue Village è destinato a diventare un evento costante per la Classe RS21 a dimostrazione di come si possa associare una pratica sportiva come quella della vela a temi legati all’ambiente e all’economia circolare.
Orgoglioso di questi risultati, in primis, il presidente della Commissione Sostenibilità della Classe RS21, Davide Casetti: «Il Mondiale RS21 è stato il primo al Mondo certificato ISO 20121 – ha detto Casetti -. È stata anche l’occasione per il debutto ufficiale del “Blue Village”, uno spazio di confronto e di proposta, un’area dove chi si occupa veramente di sostenibilità nel senso più olistico del termine. La Commissione sostenibilità di RS21 Italian Class ha dimostrato che si può fare e i partecipanti hanno aderito in maniera entusiastica a questo format inedito di intreccio fra sport e sostenibilità concreta. Il “Blue Village” ha l’obiettivo di cambiare passo, di andare oltre il tempo e lo spazio dell’evento sportivo e oltre il pubblico della vela: è la divulgazione di una cultura che non è strettamente e necessariamente legata alla vela, ma che dalla vela nasce e si diffonde. Credo che l’unione dello sviluppo della categoria Under23 e del “Blue Village” sia un mix che porta all’esponente l’effetto cercato: le ultime generazioni hanno una sensibilità verso l’ambiente e la sostenibilità molto più profonda e a loro dobbiamo consegnare questo testimone certi che ne faranno un buon uso».