Invictus GT280 Carbon Look, novità al boot Düsseldorf 2025, molto più di una “special edition”
Invictus GT280 Carbon Look, novità al boot Düsseldorf 2025
Quando si parla di carbonio, un po’ di prevenzione c’è sempre. In molti settori, come quello automotive e nautico, siamo abituati a vederlo come un semplice effetto visivo, spesso riproposto tramite pellicole che ne imitano la sua caratteristica trama nera. Inoltre, la lavorazione di questo materiale, straordinario per le sue caratteristiche meccaniche ma complesso da trattare, è talvolta eseguita con poca precisione.
Una doverosa premessa per sottolineare i limiti manufatturieri e insieme stilistici che la nuova Invictus GT280 Carbon Look vuole superare, evolvendosi a partire da se stessa. Si trattadi un’edizione one-off per celebrare la barca “matricola 300” di quello che è stato il primo modello presentato della gamma Invictus Yacht nel 2015 eche ha segnatol’inizio della fruttuosa collaborazione con il designer Christian Grande. Questa “special edition" rappresenta, invece, un significativo passo avanti dal punto di vistatecnologico e nel processo produttivo del cantiere.
La scelta del carbonio
“L’utilizzo del carbonio non è stato una scelta casuale per dare un tono più accattivante al modello,” spiega Rosario Alcaro, General Manager di Invictus Yacht, brand di Cantieri Aschenez,“bensì il risultato dello studio di un migliore processo costruttivo che, proprio grazie all’impiego della fibra di carbonio, ha potuto esaltare le proprietà tecniche, strutturali e visive di questo materiale, che si riflettono in una migliore qualità estetica del prodotto e in migliori prestazioni. Nello specifico, grazie alla tecnologia ‘pre-preg’ siamo in grado di costruire un’imbarcazionei che tra scafo e coperta garantisce un risparmio di peso di circa il 50%, che si traduce in un dislocamento della barca finita inferiore del 40%. Il tutto a parità di caratteristiche meccaniche e quindi affidabilità e rigidità della struttura, oltre a significative ricadute in termini di consumi potendo, tra l’altro, adottare motorizzazioni meno potenti a parità di prestazioni”.
I segreti del pre-preg
Il tradizionale processo di infusione della resina, pur all’avanguardia per l’epoca, presentava limiti intrinsechi come uno scarso controllo sulla sua distribuzione, con conseguenti variabilità nelle
proprietà meccaniche. Il metodo ‘pre-preg’ (acronimo di pre-impregnato) supera questi limiti, perché trasforma letteralmente il modo di concepire la costruzione di barche in fibra di carbonio, una vera evoluzione ingegneristica.
I tessuti pre-impregnati richiedonouna gestione termica molto attenta, a cominciare dalla conservazione a una temperatura di -18°C. Ciòcomporta investimentisignificativi,già sostenuti dai Cantieri Aschenez, titolari del brand, in tecnologie di refrigerazione e nel controllo scrupoloso delle condizioni ambientali. A quel punto, i fogli ‘pre-preg’ vengono tagliati secondo modelli CAD e posizionati sullo stampo. Il loro posizionamento è studiato per garantire la migliore resa del materiale e, allo stesso tempo, l’accattivante effetto visivo che solo il carbonio sa dare. Gli strati successivi sono invece fondamentaliper la resistenza strutturale dell’imbarcazione. Una volta posizionati in stampi speciali, i vari componenti sono sottoposti a cicli di pressione a temperatura controllata di circa 80°C. Questo processo di polimerizzazione garantisce la massima adesione delle fibre, l’eliminazione pressoché totale dei vuoti e la distribuzione omogenea della resina.
“Abbiamo voluto inaugurare quella che per il nostro cantiere è una piccola rivoluzione con la GT280, uno dei nostri modelli di maggiore successo, come la matricola 300 ben sottolinea”, spiega Rosario Alcaro. “L’obiettivo è di estendere questa novità a importanti componenti della gamma perché, oltre ai vantaggi strutturali ed estetici già citati, questo nuovo processo produttivo ridurrà gli sprechi e avrà anche un minore impatto ambientale, poiché la resina in eccesso viene rimossa durante il processo di laminazione, garantendo un ambiente di lavoro più pulito e sicuro. Quanto alla sua affidabilità, basti ricordare che i foil delle barche della Coppa America sono realizzati con questa tecnologia, per capire le sue straordinarie caratteristiche meccaniche”.
Un design senza compromessi
L’Invictus GT 280 Carbon Look esposta al boot Düsseldorfpresenterà uno scafo che esalta la trama e i colori tipici del carbonio; la verniciatura trasparente infatti ha la sola funzione di ridefinire e risaltare il carbonio, mentre la coperta sarà verniciata chiara, abbinata ad un allestimento anch’esso chiaro per ovvie esigenze di vivibilità nelle soleggiate giornate estive nonché per dare risalto e contrasto al nero dello scafo,che si ripete poi in tutti gli elementi costitutivi dell’imbarcazione: dall’acciaio al timone, fino al pannello di controllo degli strumenti, totalmente in carbonio a vista lucido.
Rimangono invece invariate quelle caratteristiche che hanno decretato il successo della GT 280 negli anni: compatta nelle dimensioni (8,9 metri di lunghezza furi tutto), ma sempre con grande attenzione ai dettagli, alla ricercatezza dei materiali, nonché all’eleganza e allo stile. Da un lato si ripropone e rinnova la bellezza del modello vestendolo a nuovo, dall’altro si racconta anche il percorso di crescita del cantiere in termini di innovazione, ricerca e sviluppo dei processi produttivi. La motorizzazione sul modello esposto sarà affidata a un Volvo Penta V8 a benzina di 300 hp.
Invictus Yacht al boot Düsseldorf(Stand C20 – Hall 5)
Al fianco della GT280 Carbon Look, non poteva mancare la TT460, vincitrice del “Design Innovation Award 2020” che nei suoi 14,27 m di lunghezza ft sa unire l’abitabilità del cruiser all’allure raffinata che da sempre caratterizza le barche del cantiere italiano. Medesima filosofia riproposta su una misura inferiore, 12,30 m ft, dall’Invictus TT420.
Una menzione speciale merita anche il 10 metri GT320, disegnato da Christian Grande, che festeggia la “matricola 100” e, come tradizione del cantiere, verrà presentato al salone in versione Atelier,che esaltale forme e la sinuosità del modello, con colori morbidi e avvolgenti. La versione Atelier afferma la capacità del brand di reinventarsi e di sapersi adattare al gusto del suo armatore, andando oltre la consueta tradizionalità a cui l’occhio è abituato.
Esposta al salone anche la gamma Capoforte (Stand B60, Hall 4), il brand del cantiere dedicato ai daycruiser da 6 a 9 metri. Quattro i Capoforte esposti e non è difficile immaginare che al centro dell’attenzione sarà la SQ240 “full electric”, prima barca del cantiere ad adottare questa propulsione. Con le tradizionali motorizzazioni a benzina gli altri tre modelli esposti: dall’entrobordo SX280, ai fuoribordo CX270 e CX250.