Italia Yachts Veloce Fuoribordo: non fatevi distrarre dalla sua bellezza

Barca a motore

28/01/2025 - 08:46

Finalmente ho avuto l'occasione! Era un po' che volevo provare un walkaround, tipo l'Italia Yachts Veloce appunto, con condizioni non da poster. 

Sai quelle con acqua piatta, sole sulle colline marchigiane (eravamo a Fano, per la prova, proprio dove risiede il cantiere Italia Yachts) e magari qualche bella ragazza in bikini che sulle foto delle barche, dicono, ci sta sempre bene.

 

No, volevo provarla in condizioni di mare in cui in genere il diportista non esce, per vedere l'effetto che fa, come diceva Jannacci, tirare un po' il collo a una barca che nell'industria cantieristica del XXI secolo è in genere pensata per chi in certe condizioni sta in porto.  E, a dirla tutta, se fossi stato diportista ebbasta (tanto per restare in tema di cantanti) non so se sarei uscito anche io.

Cielo grigio su, acqua verde giù, un metro e mezzo d'onda, 20 nodi di levante e 9 gradi di temperatura dell'aria (percepiti direi anche parecchi meno). Tutto questo per uscire su un open. Con hard top certo, ma sempre open, molto open. Ma stiamo scherzando?!

Invece con l'IY Veloce motorizzato con tre fuoribordo Mercury da 400 cavalli ciascuno ci sono uscito e mi sono divertito come un matto.

Non per l'acqua che abbiamo elargito al fotografo mentre gli passavamo accanto anche a 30 nodi.

Divertente certo, ma un divertimento un po' puerile, anche perché l'acqua, oltre che lui e al driver del gommone da cui scattava le foto, è toccata un po' tutti quelli che erano a bordo, me compreso. 

 

Ma l'ho premesso, l'IY Veloce è davvero un open e quindi se vai in mare con queste condizioni, se pensi di non bagnarti o sei ignorante in materia o sei… (scegli la parola che preferisci per indicare uno un po' corto di intelletto).

Mi sono divertito perché ho provato una barca piacevole da timonare, reattiva come ti aspetti da una weekender di queste dimensioni con 1200 cavalli a poppa. 

Un mezzo che in tre ore di mare sempre in velocità di planata e con punte ben oltre i 33 nodi, due delle quali passate con il mare in prua, un po' per ragioni di fotografie, un po' per tornare in porto, ha sbattuto la carena in acqua con un po' più di cattiveria solo una volta: UNA! 

 

E questo mentre chi era al timone stava facendo "lo splendido", ben oltre le normali condizioni in cui avrebbe viaggiato con ospiti non esperti o che non voleva sottoporre a stress da prestazione.

Per tutta la navigazione, ogni volta che l'onda sollevava la parte anteriore dello scafo, dopo quella frazione di secondo all'apice della salita in cui ti senti sospeso e già ti metti in condizione di assorbire lo SBAM! di quando la chiglia si schianta in mare, invece della sensazione di caduta nel vuoto con lo stomaco che sale verso la gola, c'è un morbido ritorno verso l'acqua. 

L'opera viva disegnata dallo studio Skyron, che ha curato anche gli esterni insieme a Italia Yachts Design Team, è un ottimo esempio di come si possa pensare una barca che ti dà sicurezza e confidenza in ogni condizione.

Certo la tradizione velica del cantiere lascia il segno: strutture e costruzione, ottimizzazione ed efficienza delle linee d'acqua sono alla base del progetto stesso.

Daniele de Tullio e Massimo Franchini, rispettivamente: proprietario-motore primo di Italia Yachts e nuovo consulente per la linea a motore del cantiere (che non si limiterà a questo modello) di base sono dei velisti. 

Quindi sanno che non ha senso andarsi a cercare il maltempo quando navighi.

Perché specialmente se navighi a vela e quindi con medie più basse, soprattutto a fine vacanza quando hai un obbligo di data da rispettare, può capitare che ti trovi in condizioni in cui invece non ti saresti voluto trovare. 

Per cui la loro idea è: darti una barca che ti faccia tornare a casa sicuro e senza danni. 

E magari anche felice di avere navigato in condizioni che non pensavi affrontabili con piacere.

Per chiarire il concetto. Senza danni vuol dire anche senza cielini che si staccano quando cadi giù dall'onda, senza sportelli che si aprono e contro cui sbatti (e rompi) perché non sai dove tenerti, senza che la copertura del pozzetto vibri e si muova tanto da affaticare strutture e vetroresina ecc. 

E soprattutto senza che tua moglie e i tuoi figli ti odino perché li hai costretti a soffrire per tutto il tempo e li hai fatti tutti morire di paura.

Che non solo non ti vengono più in barca, ma ti obbligano a venderla e ti rinfacceranno, per tutto il resto della vita, anche quando ormai sarai obbligato a guardare il mare solo dalla spiaggia, "di quella volta che tornando dalla Corsica…" 

Puoi sostituire Corsica con Sardegna, Grecia, Capri non cambia nulla, te lo rinfaccerebbero uguale. 

Situazione questa che, a parte tutto, oltre a essere un danno per te lo è anche per l'intera cantieristica e il comparto in genere. In cui rientro anche io, ragion per cui lo vivo come un punto caldo.

Quindi soprattutto chi lavora nella nautica dovrebbe ringraziare e promuovere chi pensa a costruire barche ben fatte e che navigano così bene.

Ora, vuoi sapere del layout con due cabine una matrimoniale e una doppia, del grande bagno con doccia, delle zone prendisole a prua, dell'area dinette-cocktail-lounge, della cucina a mezzanave, della plancia ampia e ben attrezzata?

Vuoi sapere che la barca è laminata in infusione e che il top del pozzetto sorretto da due montanti e appoggiato a prua con due eleganti profili curvi è pensato come un omega di rinforzo che dà rigidità strutturale a tutto lo scafo (un po' come succede con il ragno in chiglia, le lande, le sartie di una barca a vela di Italia Yachts)? 

Posso anche dirtelo, ma ti assicuro che una visita al sito di Italia Yachts ti dà le stesse informazioni e anche più dettagliate.

Ecco, invece riguardo allo stile e agli interni posso dire che in effetti il 43 Veloce ha un suo carattere e si distingue postivamente nell'affollatissima flotta dei walkaround di questa lunghezza. 

Insomma, se arrivi con una barca del genere si vede che hai gusti diversi dalla massa. 

Così come è distinguente la scelta di non avere aperture luminose sulle murate. 

Ecco, qui De Tullio non ne fa una questione di stile, anche se poi lo diventa perché quello spray rail-beauty line che disegna una S lungo i fianchi della barca caratterizza molto il profilo e spezza l'importante volume della prua, volume che risulta vantaggioso per gli spazi interni.

No, per lui è inaccettabile costruire una struttura monolitica come questa e poi bucarla per far passare la luce. 

Anche perché in cabina ci stai di notte quindi: di che luce parliamo?

Interessante anche l'uso della seduta centrale, ma nella sua parte interna: diventa lo spazio che garantisce alla cabina poppiera l'altezza dove potersi cambiare in piedi.

Insomma, se volete fermarvi all'aspetto estetico dell'IY 43 Veloce Fuoribordo potete farlo e già sarebbe sufficiente a giustificare la scelta di acquistare una barca come questa.

Se invece lo volete prendere in considerazione perché vi fa diventare divertente e piacevole anche un'uscita che con un'altra barca potrebbe diventare occasione di divorzio allora lo avete scelto per il reale motivo per cui questa barca è nata.

Giacomo Giulietti

Scheda tecnica Italia Yachts IY Veloce Fuoribordo

Lunghezza fuori tutto: 14,00 m - Lunghezza scafo: 12,5 m - Baglio massimo: 4,15 m - Dislocamento a vuoto: 10,50 t - Pescaggio (versione fuoribordo): 1,25m - Motorizzazione della versione provata: Mercury Verado V10 - Potenza: 3x 400hp - Cuccette: 4 - Cabine: 2 - Bagni: 1 - Serbatoio carburante: 1250 L - Serbatoio acqua: 160 L - Max Capacità passeggeri: 12 - Categoria CE: B - Architettura navale: Skyron  - Design Interni: Arbore & Partners / Italia Yachts Design Team - Design esterni: Skyron / Italia Yachts Design Team - Cantiere navale: Italia Yachts

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