Da sinistra a destra: Prof. Matteo Borrini, Ricardo Preve, Dott. Cosimo Giachetti

Da sinistra a destra: Prof. Matteo Borrini, Ricardo Preve, Dott. Cosimo Giachetti

Ritrovati in Sudan i resti del marinaio italiano Carlo Acefalo

Servizio

14/03/2019 - 13:54

Port Sudan, 7 ottobre 2017 - In quella che è stata la sua seconda spedizione al isolotto di Barra Musa Khebir nel Mar Rosso, il produttore e regista italo-argentino Ricardo Preve con la sua squadra di produzione cinematografica e di esperti antropologici e archeologici, ha individuato la tomba di un marinaio italiano morto nel giugno 1940 quando affondò il sommergibile italiano Macallè.

Dopo tre giorni di scavi sulla tomba, sopportando il disagio di altissime temperature e un difficile approdo sul isola, Preve e la sua squadra hanno concluso il lavoro. L’antropologo forense e perito penale italiano Prof. Matteo Borrini della Liverpool John Moore’s University, assistito dal archeologo itaiano Dott. Cosimo Giachetti, ha emesso una rapporto definitivo che i resti umani che sono stati ritrovati sulla tomba e portati a bordo della nave italiana "Don Questo" sono quelli del Sottocapo Silurista Carlo Acefalo della Regia Marina Italiana.

Matteo Borrini, professore associato di antropologia forense presso la Liverpool John Moores University e perito penale registrato all'albo dei periti penali, ha partecipato come esperto nel recupero e identificazione dei resti umani alla spedizione organizzata dal dottor Ricardo Preve nell'Isola di Ber Musa Kebir.

Sull'isola è stato eseguito lo scavo nel sito riconosciuto, in base ai documenti conservati presso l'Ufficio Storico della Marina Militare, dal dottor Preve come la presunta tomba del sotto capo Carlo Acefalo, nato a Monastero Vasco il 16 Gennaio 1916 e deceduto a Ber Musa Kebir a seguito dell'affondamento del sommergibile Maccalè (19 Giugno 1940). La struttura della sepoltura corrispondeva a quanto descritto dai reduci che avevano eseguito il seppellimento del caduto. Inoltre, la struttura risulta totalmente differente dalle altre sepolture di tipo islamico presenti in un'altra parte dell'isola.Lo scavo ha portato in luce i resti estremamente lacunosi e frammentati di un individuo del quale sono stati riconosciuti le seguenti caratteristiche:

- Razza europea, diagnosticata dall'assenza di prognatismo, dalla morfologia a parabola della mandibola e dalla lieve curvatura della diafisi femorale;

- Sesso maschile, diagnosticato dallo sviluppo della regione sopraorbitale e della mastoide, nonché dalla forma della sinfisi mentoniera;

- Età compresa tra 20 e 30 anni, diagnosticata dal completo sviluppo della dentatura.

I dati anagrafici sopra diagnosticati, così come i documenti analizzati e la morfologia della tomba confermano l'identità dei resti appartenuti al sotto capo Carlo Acefalo.

A causa dell'estrema frammentarietà dei resti e delle condizioni ambientali in cui sono rimasti per 77 anni, si esclude la possibilità di ogni altro accertamento, anche genetico. Si ritiene la presente analisi come conclusiva e definitiva.

I resti di Acefalo sono stati messi in una cassa, e coperti da una bandiera della Marina Militare che è stata donata per il progetto dalla Associazione Nazionale Marinai d’Italia, una della associazione che hanno patrocinato la spedizione. Preve ed il suo staff sono in attesa di istruzioni per la consegna dei resti.

Preve ha quasi finito le riprese di TORNANDO A CASA, la sua scoperta farà parte di questo lungometraggio che è parte documentario e parte fiction sui fatti storici avvenuti a Barra Musa Khebir, un isolotto nel Mar Rosso a 65 miglia nautiche a sud-est di Port Sudan.

Dopo molti anni di ricerche, sopralluoghi, ed estenuanti pratiche burocratiche una parte della storia del nostro Paese può finalmente venire alla luce. Lo scavo ha confermato, finalmente, che i resti presenti in una tomba sul isolotto appartengono a Carlo Acefalo, uno dei primi marinai morti durante il conflitto della Seconda Guerra Mondiale.

Nel 2014, durante una spedizione fotografica nelle acque del Mar Rosso, il regista, ascoltando i racconti di una guida locale, ha individuato sull’isolotto i resti della tomba ed è venuto a conoscenza dell’avventurosa storia dei marinai del sommergibile Macallè, naufragato pochi giorni dopo l’entrata in guerra del nostro paese in quelle acque.

Da questa scoperta, unita al desiderio di riportare in Patria un giovane marinaio italiano per farlo "riposare" accanto alla tomba della madre a Castiglione Falletto nelle Langhe, è nato il progetto cinematografico "Tornando a Casa". Il film, oltre a numerosi patrocini di fondazioni, associazioni e comuni (vedi lista sotto), conta con la produzione esecutiva in Italia della casa di produzione Stuffilm, ed ha ricevuto il sostegno, per la fase dello sviluppo e della produzione, della Film Commission Torino Piemonte

Ricardo Preve, accompagnato dall’esperto di antropologia forense Proff. Matteo Borrini, e dalla sua squadra di produzione cinematografica italiana, argentina, e sudanese, è partito il 2 ottobre 2017 da Port Sudan a bordo di una barca italiana, per l'isola dove nel 1940 il sommergibile italiano Macallè si inabissò dopo essersi incagliato. I 45 membri del equipaggio sopravvissero al naufragio, aspettando sull’isolotto per giorni al sole senza acqua e cibo mentre tre di loro percorsero quasi 300 Km a remi sul battellino di salvataggio, per cercare aiuto. Il coraggio di questi marinai italiani fu premiato, e la missione di soccorso riuscì ad avvertire la marina militare che mandò in aiuto il sommergibile "Guglielmotti", poche ore prima dell’arrivo del nemico che nel frattempo li aveva individuati e si preparava a catturarli.

Tutti si salvarono e ritornarono in Patria, tranne il Sottocapo Silurista Carlo Acefalo che morì e, secondo un verbale di inchiesta sul naufragio conservato tuttora al Ufficio Storico della Marina Militare a Roma, venne seppellito in una semplice tomba nella sabbia sull’isola. Ed è appunto questa la tomba ritrovata dalla spedizione di Preve.

"Ringrazio il lavoro di tutti, scientifici e squadra di produzione, per l’impegno nel portare avanti questo lavoro in condizioni spesso molto difficili. Speriamo di onorare con il nostro lavoro la memoria di tutti i marinai italiani che, percorrendo gli oceani del mondo, hanno compiuto il loro dovere sotto la bandiera italiana. Ed in particolare speriamo che questo documentario ravvicini tre paesi così distanti geograficamente come il l’ Argentina, il Sudan e l' Italia ma che, attraverso questa missione di ricerca storica, possano trovare storie in comune da raccontare a future generazioni", ha commentato Ricardo Preve.

E previsto che il film sia pronto per uscire nelle sale durante la prima metà del 2018. Un premiere organizzata dalle ambasciate del Sudan e Argentina in Italia è prevista per Marzo 2018 nel cinema Espacio INCAA 13.100 in Via Vittorio Veneto a Roma. 3

Lista di organizzazioni che appoggiano e patrocinano il film:

Film Commission Torino Piemonte (Sostegno economico allo sviluppo e la produzione)
Armada Argentina (Marina Militare Argentina) (Sostegno logistico)
Ambasciate argentine a Londra, Cairo, Roma ed Abu Dhabi (Appoggio consolare)
Ministero della Cultura della Reppublica Argentina (Film dichiarato di interesse culturale nazionale)
Comune di Vicente Lopez, Regione Buenos Aires (Argentina)
Comune di Tres Arroyos, Regione Buenos Aires (Argentina)
Associazione Nazionale Marinai d’ Italia (A.N.M.I.)
Comune di Monastero di Vasco (CN), Piemonte
Comune di Castiglione Falletto (CN), Piemonte
Unione di Comuni di Langa e Barolo
Fondazione Ansaldo

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