Spadolini e la genesi del Patrone 45': attitudine sportiva e anima glamour

Spadolini e la genesi del Patrone 45': attitudine sportiva e anima glamour

Spadolini e la genesi del Patrone 45': attitudine sportiva e anima glamour

Barca a motore

29/05/2024 - 10:00

Il debutto è previsto ai saloni nautici autunnali, ma già ora dai primi rendering si può intuire come il Patrone 45’ sia pronto a replicare il successo del Patrone 100 che due anni fa ha celebrato il centenario del cantiere della famiglia Moreno.

“Il Patrone 45’ nasce sull’onda del successo del Patrone 100 e dalle richieste di molti armatori di riproporre lo stesso fascino e l’eleganza di quel 10 metri su una misura maggiore”. Così l’architetto Tommaso Spadolini racconta come si è arrivati a questo progetto che conferma la sua collaborazione con la famiglia Moreno. “Anche per il Patrone 45’ l’obiettivo che ci siamo posti era di progettare un open cruiser pensato per chi vuole vivere l’intera giornata all’aria aperta senza rinunciare al comfort assoluto anche negli interni”.

Raffinato, confortevole e marino

Tommaso Spadolini, nel concepire il progetto del nuovo Patrone 45’ è partito dal concetto di convivialità a bordo, caro a Gianarnaldo e Benedetta Moreno, quinta generazione del cantiere, con l’obiettivo di reinterpretare il fascino classico del gozzo ligure in chiave moderna. Il risultato? Una barca libera dalle tendenze passeggere della moda, capace di offrire un senso di spazio, interno ed esterno, di livello assoluto e con un’ampia gamma di opzioni di personalizzazione.

Allo stesso tempo, è stata posta grande attenzione anche alla marinità: la carena, derivata dagli altri modelli del cantiere, è spinta da una trasmissione V-Drive e una coppia di turbodiesel Yanmar da 440 cv l’uno.

“Nel progettare il Patrone 45’ abbiamo fatto tesoro di tutti i commenti raccolti con il Patrone 100 esaltando ulteriormente i concetti di marinità e abitabilità”, spiega Tommaso Spadolini. “Luce e spazio sono stati ancora il filo conduttore di tutte le scelte e anche sottocoperta si ha un costante contatto visivo con il mare, grazie alle grandi finestre che arrivano quasi all’apice di prua. L’elemento stilistico del T-top, che era una novità assoluta per il cantiere Patrone, è stato apprezzato per la sua funzionalità e quindi confermato per ombreggiare e riparare gran parte dell’area di poppa”.

Sfruttando le sue dimensioni (la lunghezza ft è di 14 m per 4,40 m di baglio massimo), a poppa è stata confermata la generosa spiaggetta che introduce al pozzetto protetto dalle alte murate e una dinette in grado di accogliere fino a otto persone, servita da un accessoriato angolo cucina. La plancia lascia libero l’armatore di allestirla in base ai suoi gusti, mentre due ampi passavanti portano al grande solarium prodiero di 2,50 per 2,50 metri.

“Una soluzione interessante, espressamente voluta da Gianarnaldo Moreno, è il divano di poppa che si solleva idraulicamente per facilitare l’accesso alla sala macchine e quindi gli interventi di manutenzione. Un’accortezza frutto dell’esperienza di chi per mare e in barca ci va davvero, come tutta la famiglia Moreno”, sottolinea Tommaso Spadolini. “Un altro aspetto che merita una citazione è l’attenzione riposta nell’uso di materiali sostenibili, così il piano di coperta è di eco teck, bello allo sguardo ma anche facilmente gestibile, mentre per lo scafo sono state utilizzate resine a basso impatto ambientale”.

Medesima attenzione è stata riservata agli interni dove la tradizione del cantiere di “cucire” ogni barca sulle esigenze del suo armatore si concretizza in un’offerta di ben cinque soluzioni di layout fino a tre cabine e comunque sempre con due bagni. “L’unico elemento che abbiamo voluto inamovibile è la cabina armatoriale con il relativo bagno a prua, tutto il resto può essere sviluppato sulle richieste del futuro armatore che può anche decidere se avere una seconda cucina coperta oppure solo quella in pozzetto”, ricorda Tommaso Spadolini.

"La nuova ammiraglia è un’allegoria della felicità di bordo. I suoi ampi spazi interni ed esterni superano i limiti dei 14 metri per offrire a grandi e piccini zone di condivisione accoglienti e confortevoli. Perché la gioia non è una destinazione, ma un viaggio da condividere con chi ci è più caro”, aggiunge Benedetta Moreno.

“Lavorare con la famiglia Moreno è sempre un grande piacere perché sono dei veri appassionati e, soprattutto, molto competenti” conclude il progettista toscano. “Il nostro rapporto è sempre molto stimolante e foriero di tante intuizioni che poi si trasferiscono sulle loro barche.”

 
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