Maxi operazione della Guardia Costiera a contrasto della pesca abusiva dei datteri di mare
Il Giudice per le indagini preliminari di Trani, accogliendo integralmente le richieste della Procura della Repubblica di Trani, ha adottato una ordinanza applicativa di 59 misure cautelari personali e reali (di seguito meglio specificate), eseguite dal personale della Guardia Costiera, ai danni di alcune organizzazioni dedite, da lunghi anni, al prelievo e alla vendita illegale dei "Datteri di Mare" sia a pescherie e ristoranti che a venditori privati.
L'attività trae origine da un sequestro di prodotto ittico da parte del personale della Capitaneria di Porto di Molfetta e ha consentito di ricostruire la "rete" di venditori-acquirenti nell'ambito del commercio illegale del prezioso prodotto ittico.
Nell'ambito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani, per tutto l'anno 2024 e fino alla scorsa primavera, sono state effettuate intercettazioni telefoniche (sia di pescatori abusivi che di ricettatori o intermediari), installate diverse telecamere nei luoghi di deposito e vendita dei datteri di mare, appostamenti, pedinamenti, osservazioni notturne in mare, analisi dei social network.
Lo sforzo investigativo profuso ha consentito di identificare gli appartenenti a 3 distinti gruppi di pescatori dediti alla pesca dei datteri di mare, che spesso collaboravano tra di loro senza interferenze, nonché un nutrito gruppo di oltre 30 intermediari i per la vendita del prodotto a ristoranti, pescherie e direttamente ai privati cittadini.
Il quadro probatorio emerso all'esito delle indagini espletate sotto la costante direzione e guida della Procura della Repubblica e delegate alla Guardia Costiera è stato compendiato nella richiesta di misure cautelari personali e reali e nella successiva ordinanza di accoglimento del GIP di Trani, con cui è stata disposta la custodia cautelare in carcere per 25 indagati, gli arresti domiciliari per 10 indagati, 3 obblighi di dimora, 11 divieti di dimora ed esercizio di attività d'impresa, 10 sequestri preventivi aventi ad oggetto natanti, box pescherie e depositi; le misure cautelari sono state disposte a vario titolo per i reati di associazione per delinquere, ricettazione, distruzione di beni paesaggistici, inquinamento ambientale e disastro ambientale.
All'alba di oggi è scattata la fase esecutiva con l'impiego di oltre 250 militari della Guardia Costiera (oltre al personale della Capitaneria di Porto di Molfetta, sono intervenuti da tutta la Direzione Marittima della Puglia e della Basilicata lonica nonché personale specializzato in tali tipi di attività individuato dal Nucleo Speciale d'Intervento del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto), circa 100 autovetture, 4 unità navali (tra cui il Nucleo Sub Guardia Costiera di San Benedetto del Tronto), un elicottero Guardia Costiera.
La pesca dei datteri di mare, proibita in Italia dal 1998 con Decreto Ministeriale del 16 ottobre e, successivamente, a livello europeo con Regolamento (CE) n. 1967/2006, porta alla distruzione di intere scogliere e dell'habitat marino causando la desertificazione di lunghi tratti di costa. E quello che è avvenuto nel corso degli ultimi anni nel tratto di costa dell'area a nord di Bari (da Giovinazzo fino a Barletta) e che ha causato un pregiudizio per l'ecosistema marino che richiederà molti anni per ritornare allo stato originario.
Si precisa che la posizione delle persone indagate rimane al vaglio dell'Autorità Giudiziaria; pertanto le stesse non possono essere considerate colpevoli sino all'eventuale pronuncia di sentenza di condanna definitiva.

