Il Portolano dei Fari dell'Argentario e  Isole vicine di Artemare Club

Il Portolano dei Fari dell'Argentario e Isole vicine di Artemare Club

Il Portolano di Artemare Club per il turismo dei Fari dell’Argentario

Servizio

11/09/2020 - 01:46

Domenica 13 settembre è San Venerio patrono dei Faristi, ovvero di coloro che si occupano del funzionamento dei Fari marittimi e Artemare Club per le tante donne e uomini che amano le “sentinelle del mare” per la sicurezza della navigazione ha realizzato, con la consulenza privata del cavalier Piero Buselli del Servizio Fari della Marina Militare e la collaborazione del dott. Guido Landra, un manifesto guida con tutti i Fari dell’Argentario e le Isole vicine e la loro posizione nella carta nautica. Una mappa dei Fari che verrà esposta nella sede dell’Associazione nel Corso antico di Porto Santo Stefano, dove in alcuni di essi è anche possibile alloggiare per una vacanza al mare lontana dalla folla, perché tutte e due le “Lanterne del mare” dell’Isola del Giglio sono già state convertite per turismo e prossimamente anche il Faro delle Formiche di Grosseto potrà accogliere visitatori.

Questi Fari, un tempo unici riferimenti ad indicare la costa di notte ai marinai, sono stati costruiti in luoghi di mare mozzafiato che segnano il confine tra la terra e il mare. Ora svolgendo ancora la loro funzione originaria ospitano turisti che vogliono vivere una vacanza “in beata solitudo”, come vivevano una volta i guardiani dei Fari ormai scomparsi a parte qualche rara eccezione per la loro. Abbarbicati su speroni di roccia a picco sul mare o immersi in spettacolari scenari naturali, i Fari argentarini e delle Isole vicine sono l'ideale per gli amanti delle atmosfere romantiche, della fotografia e della natura, e il manifesto è la prima guida per un itinerario turistico tematico “Farologico” alla ricerca di un’esperienza unica.

Per commemorare la memoria di san Venerio sono molteplici le iniziative in programma in Italia oltre quella di Artemare Club, santo a cui la leggenda attribuisce la costruzione di una vela rudimentale usata per il salvataggio  di alcuni naufraghi e si tramanda che accendendo dei fuochi sulla spiaggia, segnalasse ai marinai la giusta direzione da seguire e un’altra leggenda devozionale vuole che in una circostanza particolare avesse anche messo in fuga un mostruoso esemplare di pesce dragone che terrorizzava i marinai nel Mediterraneo.

Nell’occasione ai visitatori il comandante Daniele Busetto consiglierà altresì la meravigliosa strada dei Fari di Porto Santo Stefano, chiamata anche "via degli innamorati", che parte dal paese e dopo alcuni chilometri di passeggiata con viste mozzafiato porta ai due fari di Punta Lividonia, uno dismesso e di proprietà privata l'altro in esercizio posizionato a 50 metri circa sul livello del mare.

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